La preoccupazione principale è per la sorte di circa 300 bambini soli detenuti e allontanati
dai genitori in operazioni di rastrellamento.
Alcuni di questi bambini sono detenuti all’interno dello stadio
di Nairobi usato come un centro di detenzione temporanea, senza un genitore o
tutore che possa assisterli.
Il portavoce dell’ Agenzia per i rifugiati delle Nazioni
Unite (UNHCR), Emanuel Nyabera dice "La
nostra preoccupazione è per la separazione forzosa di circa 300 bambini,
compresi i neonati di appena un paio di mesi, dalle loro madri e padri ".
Dall'inizio di aprile, circa 4.000 arresti sono gli arresti
compiuti nell’operazione denominata Usalama Watch.
La maggior parte cono cittadini somali, ma anche keniani di origine somala, nonché cittadini di
altri paesi come la Repubblica Democratica del Congo.
"Durante le visite alle famiglie affidatarie temporanee
nelle aree urbane, l'UNHCR e i suoi partner hanno trovato alcuni di questi
bambini in una situazione disperata", ha detto Nyabera.
Il portavoce ha aggiunto: "Chiediamo al governo Kenyota di
adottare misure per facilitare il ricongiungimento dei bambini con le loro
famiglie. Al fine di evitare ulteriori separazioni dei rifugiati e dei
richiedente asilo tutelando i diritti dei bambini, le autorità competenti sono
incoraggiate a lavorare con l'UNHCR ei suoi partner per garantire che
l'operazione in corso sia compiuta nel pieno rispetto dei diritti di ogni
bambino. "
L'UNHCR e altre agenzie partner hanno chiesto al governo tra le altre cose di “proteggere
i bambini separati dai genitori dall’elevato rischio di violenza sessuale e di
genere, sfruttamento o sparizioni e di sensibilizzare le forze dell'ordine impegnate
nell’operazione Usalama sulla necessità
di evitare un’ ulteriore separazione delle famiglie ".
Un rappresentante di un’ONG ha detto che "il numero di
bambini separati potrebbe essere superiore" a 300, aggiungendo che
"la cifra di 300 rappresenta solo ciò che è stato riferito alle agenzie
umanitarie."
Noi di minoristranierinonaccompagnati chiederemo con forza al governo Kenyota, anche
tramite l’Ambasciata che questi minori siano affidati immediatamente ai propri
genitori, tutelando così i bambini dall’altissimo rischio di abusi e violenze, mitigando
l’inevitabile trauma che comporta una
lontananza forzata dai propri affetti e dal periodo di detenzione.
LEONARDO CAVALIERE
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