Immigrazione e la mancanza di corridoi umanitari

Cara Italia, Cara Europa,
Ti prego non piangere e non farci piangere altri morti nel Meditteraneo. 

Tra qualche giorno ricorrerà l'anno dalla terribile tragedia di Lampedusa  che ha colpito tutti. 
Ricordo ancora Le parole commosse che si sono levate all'indomani e le parole che parlavano di umana solidarietà.
Oggi, tutto questo sembra naufragare nel Mare Nostrum.


Secondo noi di #minoristranierinonaccompagnati  l'operazione Mare Nostrum deve continuare, ben consci del fatto che da sola non è sufficiente. Infatti, come già più volte ribadito su questo blog,  dovrebbero essere aperti dei Corridoi Umanitari Sicuri che garantiscano a chi fugge, delle traversate legali e sicure del Mediterraneo, ponendo fine o limitando la lunga sequenza di morti.

Oggi, Tu Italia, Tu Europa sei corresponsabile delle morti di innocenti, sempre più bambini, che per fuggire da paesi in guerra e da gravi violazioni dei diritti umani, sono costretti ad affidarsi a criminali nella speranza di arrivare nella tanto desiderata Europa per esercitare il sacrosanto diritto d'asilo. 



Fortezza Europa, la mancanza di canali umanitari sicuri, l'immobilismo e le politiche criminalsecuritarie ci rende corresponsabili di questo giornaliero massacro.

In ogni caso, i Corridoi Umanitari, sono la sola oppor­tu­nità rima­sta.

Questo obiettivo è rag­giun­gi­bile se inse­rito all’interno di una poli­tica comune euro­pea per l’immigrazione e l’asilo, che resta evi­den­te­mente tutta da costruire e da tra­durre imme­dia­ta­mente in azioni con­di­vise dai paesi mem­bri.

Una, per esem­pio, con­si­ste nell’equa e razio­nale ripar­ti­zione dell’afflusso di migranti in fuga sull’intero ter­ri­to­rio euro­peo.

Un piano così articolato per­metterebbe di anti­ci­pare o per lo meno avvi­ci­nare geo­gra­fi­ca­mente e giu­ri­di­ca­mente, la richie­sta di pro­te­zione inter­na­zio­nale, prima dell’arrivo dei pro­fu­ghi ai con­fini del ter­ri­to­rio euro­peo. E ciò potrebbe avve­nire nei paesi di transito.

 Il sistema di soste­gno sarebbe quello dei pre­sidi inter­na­zio­nali, garan­tito dalla rete diplo­ma­tica del Ser­vi­zio euro­peo per l’azione esterna, dalla rete diplo­ma­tico con­so­lare dei paesi dell’Unione, dall’Alto commissariato dell'ONU e dalle orga­niz­za­zioni uma­ni­ta­rie.

LEONARDO CAVALIERE

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