Parentopoli e Amicopoli al Centro per Minori Stranieri non Accompagnati




Centro di accoglienza per minori stranieri non accompagnati; un'iniziativa lodevole, se il solito nepotismo all'italiana non la facesse da padrone anche nel sociale.

Questo è quanto lamentano alcuni cittadini della molisana cittadina di Sant'Agapito.


Infatti, il 7 maggio senza tanti onori è stato inaugurato "La casa di Tom" , anzi mai davvero inaugurato perché la cosa passasse più inosservata possibile, struttura che sarebbe gestita da una cooperativa ove il personale è stato reperito in maniera poco chiara.

A dire di alcuni cittadini, sarebbero stati assunti amici e parenti dei segretari comunali, senza una preventiva valutazione delle qualità professionali, necessarie per una attività di tale genere, a differenza di altri soggetti che avevano presentato curricula di tutto rispetto. 

I  cittadini, nella loro missiva, attaccano: “Il reperimento del personale è avvenuto in modo irregolare. L’amministrazione comunale  aveva preventivamente avvisato la cittadinanza che il reperimento sarebbe avvenuto a discrezione della presidenza della struttura (facente capo alla cooperativa, "La casa di Tom") già presente a Cassino. Ma è alquanto strano che la presidenza, assolutamente estranea alle dinamiche locali, abbia deciso "casualmente" di scegliere solo personale legato da vincoli familiari e di amicizia agli amministratori. La stranezza della cosa sta sia nella selezione che nell’assunzione. La selezione sembrerebbe effettuata a priori. Non tutti i candidati, infatti, dopo aver presentato curricula sono stati chiamati a colloquio, neppure soggetti con percorsi formativi inerenti alla tipologia dell’occupazione”.

Nella lettera vengono fatti nomi e cognomi di coloro che sarebbero stati raccomandati e da chi sarebbero stati raccomandati "consiglieri, assessori e sindaco".
Il sindaco, Giuseppe Di Pilla, replica: “Smentisco categoricamente – spiega – Il Comune ha solo dato in gestione la struttura alla cooperativa e affisso un avviso pubblico al quale hanno risposto circa 60 cittadini secondo requisiti minimi di provenienza ed età. Ne sono stati selezionati 16, di questi contrattualizzati 10 a due mesi. Dopo tale periodo di prova, in caso di esito positivo, avranno contratti a tempo indeterminato. Dunque – termina Di Pilla – la gestione è autonoma. Il Comune ha accolto il progetto a Consiglio comunale pressoché unanime. Inoltre, l’ente guadagnerà dalla coop 13mila euro di fitto l’anno. Il paese è piccolo. Se il fratello del consigliere è stato assunto vorrà dire che è meritevole secondo i requisiti richiesti dalla cooperativa”.

La speranza di minoristranierinonaccompagnati.blogspot.com è che la magistratura faccia chiarezza sulla vicenda e metta la parola fine ad una squallida prova di "socialità all'italiana", se dovessero appurarsi i fatti così come denunciati da alcuni cittadini di Sant'Agapito.

LEONARDO CAVALIERE







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