Europarlamento e Consiglio trovano l’accordo sul sistema unico di asilo. Verso la modifica del Regolamento di Dublino.

Introdotte riforme fondamentali: nella proposta di direttiva i richiedenti asilo non potranno essere trasferiti verso i Paesi dell'Ue che non sono in grado di provvedervi.
I richiedenti asilo non potranno essere trasferiti verso i Paesi dell'Ue che non sono in grado di provvedervi. È questo uno dei principi con cui verrà modificato il Regolamento di Dublino che stabilisce i criteri per determinare quale Stato membro è competente per l'esame di una domanda di protezione internazionale.
Dopo quattro anni di negoziati, la Commissione libertà civili del Parlamento europeo ha trovato un accordo con i rappresentanti del Consiglio sulla direttiva per l'accoglienza, uno dei cinque atti che devono costituire il sistema comune europeo dell'asilo. Il testo dovrà essere approvato dal Consiglio prima di essere votato dalla plenaria del Parlamento entro la fine dell'anno. I 27 avranno tempo due anni per recepire le disposizioni nelle legislazioni nazionali.
La direttiva cerca di introdurre condizioni di accoglienza più uniformi per i richiedenti asilo nei 27 Stati Ue, di migliorarne l'accesso al mercato del lavoro e garantire i diritti sanciti dalle leggi internazionali.
Nel testo concordato è prevista la detenzione in speciali centri di accoglienza dal momento dell'arrivo e nel tempo necessario a verificare ed accettare la richiesta. Dovrà essere garantito che tutte le informazioni vengano fornite dalle autorità nazionali in una lingua comprensibile per il richiedente asilo. La detenzione è prevista anche "per proteggere la sicurezza nazionale e l'ordine pubblico", in attesa del rimpatrio dei non aventi diritto che presentano domanda "solo allo scopo di ritardare o aggirare la decisione di rimpatrio" e nel contesto dei trasferimenti ad un altro Stato membro della Ue. L'uso delle infrastrutture carcerarie è ammesso solo se non ci sono altre strutture adeguate. I richiedenti asilo dovranno essere tenuti separati dai carcerati ordinari ed avere accesso a spazi all'aperto.
"In un mondo ideale – ha dichiarato il relatore del provvedimento alla Commissione parlamentare, Cecilia Wikström – il Regolamento Dublino II non dovrebbe essere necessario. Ma ora stiamo creando un nuovo quadro normativo che fornisce maggiori garanzie legali per singoli rifugiati e regole chiare per gli Stati membri. Abbiamo concordato le questioni più difficili, come la definizione di 'famiglia', i diritti dei minori non accompagnati e più chiare le regole dei termini per la detenzione. L'obiettivo è quello di creare un sistema di asilo umano entro la fine dell'anno".
In dettaglio vediamo quali sono le modifiche proposte dal provvedimento:
Trasferimenti – I deputati chiedono di introdurre nel nuovo regolamento un chiaro riferimento alla "solidarietà" con gli Stati membri sotto la pressione e l'obbligo di proteggere i diritti fondamentali dei richiedenti asilo. I rappresentanti del Parlamento hanno inserito una disposizione che renderebbe impossibile il trasferimento dei richiedenti asilo verso gli Stati membri in cui "ci sono difetti sistemici nella procedura di asilo e le condizioni di accoglienza (…) con conseguente rischio di trattamenti inumani o degradanti". Ciò è in linea con le recenti sentenze della Corte di giustizia europea e della Corte europea dei diritti dell'uomo.
Meccanismo di allarme preventivo – Il progetto di regolamento introdurrebbe un meccanismo di gestione di allarme e di crisi, per aiutare a porre rimedio alle disfunzioni nei sistemi nazionali di asilo, o problemi derivanti da pressioni particolari, prima che diventino crisi a pieno titolo. Questo meccanismo è progettato anche per affrontare una crisi in modo rapido ed efficace, attraverso la richiesta dello Stato membro interessato, di mettere in atto un piano d'azione entro 3 mesi. La Commissione europea e l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (UESA) dovrebbe monitorare l'esecuzione del piano.
Una migliore protezione per i richiedenti asilo – L'accordo prevede una maggiore protezione per i richiedenti asilo, come il diritto ad un colloquio personale per determinare quale Stato membro è competente per l'esame di una domanda. Inoltre, i Paesi dell'Ue sarebbero obbligati a fornire assistenza legale gratuita su richiesta, in caso di una revisione di una decisione di trasferimento, a meno che un tribunale decida che non ci siano prospettive concrete per proporre l'impugnazione. I minori non accompagnati senza genitori nell'Ue potrebbero ottenere il diritto di riunirsi con i nonni, fratelli o zii che vivono nella Ue.
Ricorso contro una decisione di trasferimento e la detenzione – I richiedenti asilo hanno il diritto di presentare ricorso contro una decisione di essere trasferiti in un altro Stato dell'Unione europea. I richiedenti asilo avrebbero anche il diritto di chiedere di rimanere nello Stato membro in cui si trovano, in attesa della decisione sul ricorso. Il nuovo regolamento introdurrebbe un unico motivo per la detenzione nei casi in cui vi sia un rischio significativo di fuga, limitando il periodo di detenzione fino a un massimo di tre mesi.




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