Bomba contro MSNA - Intervista a Don Giacomo Panizza

Dopo il vile attentato della notte di Natale al Centro per Minori stranieri non accompagnati di Lamezia Terme gestito dalla comunità di Don Giacomo Panizza. L'intervista a Don Giacomo.
Don Giacomo Panizza, che sta accadendo a Lamezia Terme?
La 'ndrangheta sta alzando il tiro. Le cosche che fino ad oggi hanno chiesto il pizzo agli imprenditori, ai negozianti adesso stanno puntando anche al sociale, ai gruppi che operano nel sociale. Vogliono mettere le mani anche sulle nostre attività, vogliono che noi ci pieghiamo al loro potere; pretendono che la nostra associazione paghi il pizzo, come le altre attività, perché siamo sul loro territorio"

È la prima volta che viene fatta esplodere una bomba davanti ad una villa appartenuta ad un boss della 'ndrangheta …
È vero. Questo è un fatto strano per quanto preoccupante.

Che cosa vuole dire, don Panizza?
La villa è stata confiscata alla cosca Torcasio. Mai e poi mai, la cosca Torcasio avrebbe danneggiato un proprio bene. Nessuna cosca danneggia una casa , una villa o una stalla che in passato è stata di sua proprietà. Questa esplosione significa che è subentrata sul territorio una nuova 'ndrina, ancor più spietata della cosca Torcasio che vuole dimostrare di essere lei adesso a comandare su Lamezia Terme. Per il momento possiamo dire che è un giallo… non sappiamo quale cosca ha dichiarato guerra alla tradizionale 'ndrina Torcasio.

Invece non è certo la prima volta che lei e i ragazzi che appartengo alle sue trenta associazioni sparse su tutto il territorio calabrese, subite pressioni o intimidazioni da parte della 'ndrangheta. Lei, vive sotto scorta..
Ogni giorno, ormai da anni, siamo costretti a subire minacce di morte o danneggiamenti. Ci hanno tagliato i freni e le gomme alle auto. Insomma, ce le hanno distrutte e hanno messo in pericolo la nostra vita. Oltre ovviamente alla distruzione delle nostre sedi.

È  preoccupato?
Sì, lo ammetto. Sono preoccupato ma non spaventato. Noi proseguiremo nelle nostre attività di accoglienza, continueremo a smuovere le coscienze delle persone. Adesso ancor di più.

Perché secondo lei, don Panizza, la 'ndrangheta ha voluto compiere un gesto così forte nel giorno di Natale?
È un messaggio molto chiaro: fermare la solidarietà. La nuova 'ndrina tenta di spezzare la catena di accoglienza che abbiamo creato in questi anni. Per questo continueremo ad opporre il bene al male e la giustizia alla criminalità. Anzi, adesso ancora in modo più deciso cercherò di coinvolgere la gente a parlare, a denunciare sempre di più ogni sopruso, ogni gesto criminale. Il fatto che abbiano deciso di colpire per il giorno di Natale ha anche un altro significato: dimostrare che possono "ferire" quando vogliono. La nuova cosca ha voluto far capire a tutti di non aver nessun tipo di rispetto verso niente e nessuno.

Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, si è recato nel quartiere, insieme all'associazione antiracket, per esprimere vicinanza a don Giacomo Panizza, agli ospiti del centro e a tutti coloro che sono stati colpiti. "Questa situazione che c'è a Lamezia e a Capizzaglie in particolare, dove avvengono attentati e bombe persino il giorno di Natale ma soprattutto alla luce di quello che già c'è stato come sparatorie, attentati in pieno centro ad esercizi commerciali - ha detto Speranza - ci preoccupa. Da una parte chiediamo un'attenzione massima e dall'altra chiediamo ai cittadini di reagire e collaborare, altrimenti, in futuro, potrebbero rischiare di essere direttamente coinvolti.
  • nadiafrancalacci

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