Minori migranti, gli attuali sistemi di protezione non bastano; The long way of migrant children shown at the OSCE


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Terre des Hommes ne discute all’ONU al Comitato per i Diritti dell’Infanzia

“Destination Unknown” (Destinazione sconosciuta), progetto internazionale di Terre des Hommes, avrà il suo momento culminante il 28 settembre, quando l’organizzazione presenterà a Ginevra le sue raccomandazioni sulle misure più urgenti per migliorare i sistemi di protezione per i minori migranti nel giorno della Discussione Generale del Comitato per i Diritti dell’infanzia presso le Nazioni Unite.

Bambini e adolescenti costituiscono ormai una parte importante dei migranti in tutto il mondo. Milioni di minori si spostano all’interno del loro paese o valicano le sue frontiere, con o senza i genitori. Molti di loro lasciano le loro comunità nella speranza di trovare migliori condizioni di vita, fuggono da povertà,  violenze o guerre ma spesso al loro arrivo non trovano adeguata accoglienza, cibo, servizi sanitari e istruzione. A volte rischiano di finire nelle reti del traffico di esseri umani, possono essere sfruttati, reclutati in milizie irregolari, e anche chiusi in centri di reclusione.

Terre des Hommes opera da anni per migliorare le prospettive di vita dei minori migranti in Asia, Africa e America Latina. Nella stessa Europa è attiva per la protezione dei bambini più vulnerabili, come i minori stranieri non accompagnati giunti a Lampedusa, ma anche i bambini delle comunità Rom che si spostano da un paese all’altro.
Terre des Hommes invita gli Stati a porre fine a pratiche che possono essere considerate vere e proprie  violazioni alla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia, come le detenzioni  e i respingimenti di minori sulla base del loro essere migranti.  “A Lampedusa, durante il progetto Faro nell’estate 2011 abbiamo verificato delle gravi violazioni a quella convenzione e alle normative italiane in tema di protezione dei minori, come i forti ritardi nell’identificazione e nell’apertura della tutela dei minori migranti, che venivano trattenuti  anche per mesi nei centri di prima accoglienza in assenza di provvedimenti amministrativi e di convalide giudiziarie.
Nei suoi progetti nazionali e regionali nell’Africa Occidentale, nel Sud-est asiatico e in Europa, Terre des Hommes ha puntato a superare il divario fra gli interventi dei governi e quelli delle ong per la creazione di  un sistema di protezione più vasto che miri a garantire la sicurezza dei bambini quando sono ancora nel loro paese, quando sono in transito e al loro arrivo a destinazione. 
“Minori migranti, vittime di traffico, bambini di strada, bambini apolidi, bambini rifugiati e bambini sfollati, ognuno ha buone ragioni per lasciare la propria casa, ma tutti hanno  bisogni che devono essere soddisfatti e diritti che devono essere protetti” afferma Ignacio Packer, Segretario Generale della Federazione Internazionale Terre Des Hommes.
Mirela Shuteriqi, esperta di Protezione dell’Infanzia a Terre des Hommes dichiara: “E’ necessario fare pressioni sulle autorità per rendere più sicure le condizioni di migrazione. Bisogna essere certi che l’interesse superiore del minore sia sempre ritenuto la priorità assoluta quando  si tratta di prendere una qualsiasi  decisione. Continuiamo a sostenere una più forte collaborazione fra i paesi d’origine , di transito e di destinazione, per poter trovare la migliore soluzione per ogni minore migrante”.

Il progetto internazionale “Destination Unknown” di Terre Des Hommes mira a migliorare la protezione dei minori migranti mediante un’opera di sensibilizzazione, advocacy e fornitura di servizi. La Federazione Internazionale  Terre des Hommes[1] ha messo a punto questo programma sulla base dell’esperienza a lungo termine nel settore dei progetti e nella conduzione di campagne tematiche. Ha organizzato campagne a livello mondiale contro il traffico di minori fin dal 2001, che ha avuto concreti riscontri nelle normative di alcuni paesi europei, tra cui l’Italia.


Oggi, durante la sessione dello Human Rights Council, sarà proiettato il film “The Long Road” (Il lungo cammino) della regista  Clara Ott e promosso da Terre des Hommes. La pellicola racconta la storia di sei bambini albanesi portati in Grecia e usati per chiedere l’elemosina. Il film analizza il modo in cui, ormai cresciuti, essi  percepiscono l’assistenza ricevuta.
[1] La Terre des Hommes International Federation (TDHIF) è formata da dieci organizzazioni non governative indipendenti (NGO) situate in Canada, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna e Svizzera (comprendenti due organizzazioni :  Terre des Hommes Svizzera e Terre des Hommes Foundation a Losanna, Svizzera).  Queste organizzazioni realizzano  1.043 progetti in 72 paesi.


The long way of migrant children shown at the OSCE

albaniaflag.jpgBetween October 5-6 2011, Tdh and the project Mariopartners are organising two side events at the Organization for Security and Co-operation in Europe’s (OSCE) Human Dimension Implementation Meeting, bringing together hundreds of government representatives, experts and human rights activists, making it the largest annual human rights gathering in Europe.

Documentary “The Long Way Out”

On the 5th of October, Clara Ott’s video documentary “The Long Way Out” will be presented. It revisits six young people’s lives in Albania after ten years. Her first film “Children for Sale, stories from Albania” documented their paths as migrant children, exploited in Greece, victims of trafficking. Ela, Elton, Maringlen, Najada, Saleo and Shpetim are young adults now and have agreed to show, express and present who they are today. They were not only actors, but the directors of their own part in the film: showing what they wanted, the way they wanted. Clara Ott, the director has been there to accompany them but they – and no one else made the choice to present what can be seen. The film shows them as unique characters, each different, depicting their stories from their own individual perspective…
The film will be presented by Vincent Tournecuillert (Tdh), former delegate in Albania and child protection expert, who was the initiator of this exciting project together with Clara Ott.

Enhance Child Protection and Prevent Child Trafficking

On the 6th of October the side event entitled “Enhance Child Protection and Prevent Child Trafficking” will be opened by the UN Special Rapporteur on Trafficking in Persons, especially women and children and the OSCE Special Representative and Co-ordinator for Combating Trafficking in Human Beings, and moderated by the OSCE Office for Democratic Institutions and Human Rights. It aims to raise awareness among OSCE participating States about challenges and good practice in the protection of children who belong to particularly vulnerable groups. It is a follow-up to the Alliance against Trafficking in Persons Joint Statement on Child Protection, Especially among Migrant, Undocumented, Unaccompanied, Separated and Asylum Seeking Children, to enhance Prevention of Child Trafficking, presented at the OSCE Review Conference in Warsaw in October 2010. The side event will present a number of concrete initiatives at policy and practical levels that aim at enhancing the protection of vulnerable children and improving local and national child protection systems to prevent child trafficking.

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