Non si deve offrire ai bambini migranti un livello inferiore di trattamento rispetto agli altri bambini: lo ha dichiarato a Ginevra, l’Alto Commissario ONU per i Diritti Umani, Navi Pillay, durante un dibattito alle Nazioni Unite sul tema dei minori migranti, promosso dalla Rappresentanza italiana presso le organizzazioni internazionali di Ginevra. Pillay ha denunciato che “sistemi inadeguati di protezione dell’infanzia si traducono in gravi lacune di protezione per i bambini migranti in ogni regione del mondo”.
E oggi le Nazioni Unite hanno pubblicato uno studio sui pericoli d’abuso e di sfruttamento che minacciano i bambini migranti, soprattutto nell’America Latina: lo studio contiene anche un appello rivolto a tutte le autorità competenti affinché s’impegnino a garantire una maggiore protezione dei diritti umani dei più giovani. Il titolo del dossier è Infanzia e migrazioni internazionali nell’America latina e Caraibica, pubblicato dall’Unicef e dalla Commissione Onu per l’America latina e Caraibi (Eclac). Si rileva che l’emigrazione può creare opportunità di studio e di lavoro per i bambini; ma nello stesso tempo si evidenzia che esistono aspetti negativi legati alla migrazione. Basti pensare, per esempio, a quando i genitori emigrano, affidando i propri bambini alle cure di altre persone, o a quando i bambini sono esposti ad abusi e a violazioni dei loro diritti, durante la migrazione da un Paese all’altro. Circa sei milioni di persone dell’America latina e caraibica sono emigrati all’interno della regione, mentre circa 25 milioni si sono trasferiti in Europa e negli Stati Uniti. Secondo i dati riferiti dallo studio, circa un bambino su cinque è esposto ad abusi. Il dossier sottolinea poi che le politiche migratorie particolarmente severe, xenofobia, razzismo e traffico di esseri umani sono solo alcuni dei pericoli a cui i migranti vanno incontro. Una delle principali sfide per i Governi delle regioni interessate dal fenomeno consiste nel garantire “il rispetto dei diritti economici, sociali e culturali, specie dei bambini”. Tra le raccomandazioni contenute nello studio vi sono il diritto all’identità al momento della nascita e il divieto di detenzione per i bambini e gli adolescenti migranti che entrano, anche se clandestinamente, in un Paese.
Fonte: www.migrantesonline.it