“Grazie a un gesto di disobbedienza civile io ce l’ho fatta”.
Un bambino in fuga, in cerca di futuro, uno dei tanti “minori non accompagnati” che arrivano sulle nostre coste, che a fatica studia, si inserisce nel mondo della finanza e che, a distanza di anni, cerca i suoi benefattori, quelli che lo hanno aiutato, per ringraziarli.
È la storia dell’allora quattordicenne Paul che nel 1997 sbarcò nel piccolo porto francese di Blainville-sur-Orne (Normandia), dopo un lungo viaggio da clandestino in un cargo partito dalla Grecia. Era arrivato dal Camerun senza documenti e senza soldi, ma aveva avuto la fortuna di incontrare una coppia del luogo, che lo aveva accolto per una notte e gli aveva pagato un biglietto del treno per Parigi.
Paul è poi riuscito a studiare e a trovare un buon lavoro nella finanza, a Londra, ma non ha mai dimenticato quel gesto di generosità. Per questo ha pubblicato un messaggio sul sito Internet dedicato agli eventi culturali del comune in cui arrivò sedici anni fa, chiedendo aiuto per ritrovare quella generosa coppia “di cui purtroppo non conosco il nome”. Per lui, spiega, non è la prima ricerca di questo tipo. Negli scorsi cinque anni è già riuscito a rintracciare il capitano della nave su cui viaggiò, che decise di portarlo fino in Francia anche se clandestino e al momento dello sbarco gli lasciò 500 franchi (pari a circa 75 euro odierni); gli agenti della brigata minorile della polizia di Parigi che lo raccolsero nella capitale e gli trovarono un alloggio in un collegio per minori stranieri non accompagnati; i proprietari del bar in cui si rifugiò appena arrivato e dove incontrò i suoi salvatori.
“Voglio rendere omaggio a questa coppia – spiega nel suo messaggio – e ovviamente alla città di Blainville e ai suoi abitanti, perché grazie a questo gesto di disobbedienza civile io ce l’ho fatta”. (immigrazioneoggi)