Oltre 47.000 minori senza genitori sono entrati illegalmente in Texas da ottobre. Un centro di detenzione a Nogales, aperto solo ora ai giornalisti, ne ospita quasi mille in condizioni precarie. Le associazioni per i diritti contro l'Amministrazione: "Non ha fatto abbastanza". I repubblicani puntano il dito contro il programma Daca voluto dal presidente.
Dopo l'articolo di minoristranierinonaccompagnati.blogspot.it riportiamo di seguito l'articolo tratto da repubblica.it #accoglienzaMadeinUSA
Centinaia di bambini, coperti da lenzuoli di
alluminio, dormono per terra ormai da giorni in un centro di detenzione a
Nogales, in Arizona. Divisi per età e sesso da sbarre di ferro alte quasi 5
metri, sormontate da filo spinato, aspettano di essere processati per
immigrazione clandestina.
Hanno tra gli 1 e i 17 anni, vengono dal Messico, dal
Guatemala, da San Salvador, dalle Honduras. Viaggiano settimane per poi
ritrovarsi da soli alla frontiera tra il Messico e il Texas, dove vengono
prelevati dalla polizia e spediti in un centro di detenzione. Da ottobre sono
oltre 47.000 i bambini non accompagnati che hanno attraversato il confine.
Il
presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha dichiarato che si tratta di una
"urgente crisi umanitaria". Le associazioni di diritti umani accusano
Washington di non aver fatto abbastanza. I repubblicani, intanto, chiedono al
presidente maggiori controlli.
I migranti minorenni in entrata negli Usa dovrebbero essere processati entro 72 ore, per poi essere trasferiti in un centro per rifugiati. Ma la massiccia ondata di arrivi era inaspettata e la situazione è diventata ingestibile. Il centro di Nogales, dove da circa un mese vengono trasferiti i piccoli migranti, ne ospita attualmente quasi 1000.
Solo
la settimana scorsa alcuni reporter sono stati accompagnati in un tour,
organizzato dalle autorità locali per smentire gli allarmi riguardo all'igiene
e alla sicurezza degli ospiti del centro. Proibite riprese e registrazioni:
solo un fotografo dell'Associated Press ha avuto il permesso di scattare.
Pochi sorrisi, tra i piccoli
migranti. Gli unici che si riescono a intravedere sono sul volto dei bambini
che giocano durante l'ora d'aria: ad ogni gruppo spettano 60 minuti da passare
fuori, che spesso utilizzano per giocare a calcio o pallacanestro. Dentro,
seduti per terra o sulle panchine, si possono guardare le partite dei mondiali,
ma pochi stanno davanti alla tv. La maggior parte dei bambini sono soli, seduti
per terra, senza fare nulla. Mangiano a turni, tre volte al giorno, in una
grande mensa da 200 posti. Proprio il momento del pasto sembra aver scatenato
la prima ed unica azione di gruppo, finora: dopo qualche giorno di
"sciopero della fame" i piccoli migranti sono riusciti a ottenere
burritos preparati con tortillas di farina di mais, al posto di quelli con
tortillas di farina di grano, diffusi solo nel nord del Messico.
Le autorità americane si erano preparate ad un incremento di arrivi, ma le aspettative erano più basse. Fino al 2010 i bambininon accompagnati che attraversavano il confine andavano dai 6000 agli 8000. Nel 2011 sono stati oltre 13000, nel 2012 sono quasi raddoppiati, arrivando a 25000. Per la fine del 2014 sono attesi tra i 60000 e i 90000 minori.
L'amministrazione ha chiesto 2.3 miliardi di dollari per far fronte
all'emergenza: 140 milioni in più di quanti ne aveva richiesti Barack Obama al
Congresso in occasione del budget annuale.
L'ondata di arrivi, secondo i repubblicani, è dovuta al Deferred Action for Childhood Arrivals (Daca), il programma voluto nel 2012 da Obama per impedire il rimpatrio forzato degli immigrati irregolari che hanno frequentato le scuole americane o prestato servizio militare nel Paese. Il programma è riservato ai minori di 15 anni che sono entrati negli Usa entro il 15 giugno 2007, ma l'annuncio avrebbe creato confusione e false speranze.
"Sono turbata e indignata - ha
dichiarato il governatore dell'Arizona, Jan Brewer - per il fatto che
l'amministrazione Obama stia applicando questa politica pericolosa e
inumana". I cittadini e le associazioni, intanto, hanno raccolto negli
ultimi giorni centinaia di materassi, bagni e docce portatili. Repubblica.it