Finalmente l’accoglienza a misura di bambino stà entrando nella testa dei governanti, dimostrazione è la cosiddetta “Direttiva Accoglienza”, di provenienza europea e approvata dal Senato.
Infatti, l’appello fatto più volte su questo blog e da varie ONG , viene ora accolto anche dalle istituzioni che, si spera, siano intenzionate a tradurlo presto in realtà.
A dimostrazione di quanto detto le parole del sottosegretario agli Interni Domenico Manzione che in una recente intervista a “Vita”, annuncia un cambiamento radicale del sistema di gestione dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati. Porte aperte quindi all’affido familiare dei piccoli migranti.
“Vedo utile l’inserimento delle famiglie che lo desiderino – dichiara Manzione – nella rete di gestione attuale degli enti predisposti, in gran parte non profit. Un ente gestore può affidare il migrante alla famiglia in cambio di un indennizzo. Nel piccolo, esperienze in tal senso ci sono già state”.
E sono state positive, come dimostrano i casi delle famiglie siciliane che hanno accolto in casa propria alcuni dei MSNA (leggi qui).
E sono state positive, come dimostrano i casi delle famiglie siciliane che hanno accolto in casa propria alcuni dei MSNA (leggi qui).
Novità in vista anche per questo genere di strutture. “Pensiamo a bandi di gara ad hoc – annuncia Manzione – che poi riceveranno i fondi direttamente dallo Stato centrale e non dai Comuni come da legislazione in vigore”.
Il motivo di questa scelta è dettato dalle ristrettezze affrontate fin’ora: “La gestione attuale – spiega il sottosegretario – ha comportato molti problemi per le difficoltà delle amministrazioni locali nel corrispondere la retta agli enti che ospitano i minori, che di conseguenza a volte non riescono più a garantire il servizio”.
Migliore gestione, ma anche controlli più rigidi sulla legalità di queste strutture.
“Le verifiche sono continue – precisa Manzione – e al primo segno di opacità viene interrotto il rapporto. Da luglio 2014 è stata affinata la trafila per individuare i luoghi dove ospitare i profughi nei periodi di sbarchi eccezionali, sempre in collaborazione con le prefetture”.
LEONARDO CAVALIERE
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