Il minore prima viene reclutato, poi trasportato (nel luogo di prigionia) e poi sfruttato.
Queste fasi, sono gestite da organizzazioni criminali molto ben strutturate ed efficienti, indifferentemente se lo sfruttamento avvenga dentro i confini o fuori rispetto a quelli del minore.
Queste fasi, sono gestite da organizzazioni criminali molto ben strutturate ed efficienti, indifferentemente se lo sfruttamento avvenga dentro i confini o fuori rispetto a quelli del minore.
In tutte le fasi della tratta ci sono dei ruoli determinati e ben precisi:
- - C’è un reclutatore, che si occupa di individuare e adescare la vittima,
- - C’è la persona che si occupa di organizzare il viaggio e procurare i documenti necessari,
in questa fase c’è anche un “subagente” che è il trasportatore
- - Infine, c’è colui che ha il compito materiale di ricevere e sfruttare il minore, nel Paese del minore o fuori i confini.
Durante tutte le fasi i minori vittime di tratta, nella maggior parte dei casi subiscono violenze e vessazioni psicologiche fin dall’inizio del viaggio e possono essere venduti più volte (es. Il caso dei minori eritrei; nel caso specifico il “business” principali sono gli organi).
Lo scouting della vittima, nella normalità dei casi avviene nel luogo di origine del minore; le fasi di adescamento vedono i reclutatori studiare e analizzare le potenziali vittime e, a seconda dei casi, coinvolgono o meno le famiglie.
In questa fase, gioca un ruolo fondamentale la famiglia e lo status sociale del minore. La tratta di minori è legata non solo a fattori socioeconomici, ma anche culturali e geografici.
Una serie di "fabbriche di bambini" quindi, destinate ad alimentare il traffico internazionale di bambini, che poi finiscono nel mercato del sesso o nella compravendita di organi.
Il traffico dei minori è un fenomeno criminale legato alla malavita organizzata transnazionale ed è gestito sia dalle grandi organizzazioni che dalla piccola criminalità, collegate fra loro secondo le specifiche funzioni di transito e arrivo.
Le modalità in cui le vittime vengono scelte varia a secondo del loro grado di vulnerabilità. Vengono utilizzate specifiche tecniche di adescamento che servono per raggirare le famiglie e gli adolescenti, una su tutte la promessa di un lavoro.
Nel caso delle giovani adolescenti, soprattutto dell’Est Europa, una delle tecniche per raggirarle è farle innamorare così da decidere di seguire i sedicenti fidanzati, che in realtà non sono altro che sfruttatori.
Una tecnica più concentrata nelle aree rurali del sud est asiatico è l’acquisto dei minori che provengono da situazioni di estremo disagio e povertà, le cui famiglie per sopravvivere si trovano costrette ad accettare.
Il motivo?
Perchè, per un pregiudizio diffuso, è più difficile che una donna venga sospettata di un reato simile e quindi è meno rischioso utilizzare un soggetto femminile per trafficare minori.
LEONARDO CAVALIERE
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