Racconta la quotidianità di ciò accade all’interno delle comunità educative che accolgono i Minori Stranieri Non Accompagnati, quegli stranieri migranti di cui tanto si parla in tv, sui giornali, sui social, ma che poco si conoscono.
L’intento è quello di condividere momenti realmente vissuti in comunità e frammenti delle storie dei ragazzi con cui Luca e Riccardo hanno lavorato e con cui hanno condiviso tanto (forse troppo) tempo.
“Le esperienze dei due educatori si fondono in un unico personaggio fittizio: Carlo.
I nomi dei ragazzi vengono volutamente censurati indicando solo la lettera iniziale.
I racconti sono una raccolta di dialoghi tra un educatore e i suoi ragazzi,
tentativi goffi e maldestri dei ragazzi di essere
adolescenti,
senza famiglia,
in un Paese straniero,
con un’altra lingua,
ma con un educatore “rompipalle” alle calcagna: Carlo”.
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