''Siamo davanti a due fenomeni diversi'', fa notare ad ANSAmed il presidente di Idos, Ugo Melchionda. ''Rallentano nel mondo e in Italia i migranti economici - pur peggiorando le condizioni economiche - ma esplodono le richieste di asilo: 8 milioni solo nel 2014''. Persiste, sottolinea lo studio, se pur diminuita, una difficoltà a garantire un sistema di accoglienza adeguato. Per quel che riguarda l'Italia, spiega Melchionda, ''a cambiare sono le dinamiche delle migrazioni.
Cresce innanzitutto il numero di cittadini italiani con passato migratorio: sono quasi 130 mila i casi di acquisizione di cittadinanza in Italia lo scorso anno, circa 1 milione in Ue, e cresce anche il carattere familiare di questa presenza di stranieri. ''Da quattro anni - fa notare - non abbiamo più i decreti flussi''.
Chi giunge in Italia lo fa per motivi di ricongiungimento familiare e non per lavoro. Dati alla mano, nel 2014 i minori e le donne immigrati hanno accentuato la loro incidenza (pari, rispettivamente, al 22% e al 53%). Anche i figli degli immigrati nati in Italia e gli stranieri diventati cittadini italiani, evidenzia lo studio, sono realtà considerevoli: ciascuna conta circa 800 mila unità (un po' meno i primi, un po' di più i secondi). E così, mentre nelle scuole gli studenti italiani continuano a diminuire (-0,6% nell'ultimo anno), quelli stranieri sono cresciuti ulteriormente (+1,4%) e incidono per quasi un decimo sugli iscritti (9,2%). Sul piano economico i riflessi della presenza migratoria in Italia restano positivi.
Pur essendoci un incremento delle spese per l'accoglienza dovuti all'aumento di immigrati - sottolinea la ricerca - gli introiti per le casse pubbliche legati all'immigrazione stabile assicurano un bilancio positivo, tra entrate e uscite, di 3,1 miliardi di euro. Nel complesso gli immigrati contribuiscono per l'8% al Pil della Penisola. ''Su 500 mila immigrati imprenditori - rileva - 130 mila sono di quattro Paesi del Mediterraneo (Marocco, Albania, Egitto e Tunisia)''. Migliorano infine le statistiche penali: nel periodo 2004-2013 le denunce contro gli stranieri, nel frattempo raddoppiati, sono diminuite del 6,2%, mentre le denunce contro gli italiani sono aumentate del 28%. ''Il problema - conclude Melchionda - è l'offerta di un'uguaglianza di diritti per questi 5 milioni di stranieri residenti nel nostro Paese. Sono infatti ancora elevati i casi di discriminazione denunciati all'Ufficio nazionale anti discriminazioni raziali. (ANSAmed)
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