Le 10 misure antimmigrazione adottate dai Paesi Europei dall' inizio del 2016

Tutte le misure antimmigrazione adottare dai Paesi Europei dall’inizio dell’anno. Tantissime le misure restrittive da inizio anno che cercano di arginare l'afflusso di richiedenti asilo.
Nei primi due mesi del 2016, oltre 110.000 migranti sono arrivati ​​in Europa, secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni.
Tutte le misure adottate.

MACEDONIA: il 21 febbraio ha del tutto chiuso la sua frontiera agli afgani, incastrando centinaia di profughi in Grecia, spingendo, di fatto, il flusso di migranti a trovare altre strade. Infatti, una delle possibili vie di sfogo potrebbe essere la c.d. Rotta Albanese. La Macedonia ha introdotto controlli severissimi per tutti i migranti, anche per siriani e iracheni, considerati migranti “non economici”.

SLOVENIA: Il 15 febbraio, la Slovenia ha rafforzato il suo sistema di filtraggio per i migranti. Il 22 febbraio il parlamento ha autorizzato l'esercito ad intervenire in aiuto alla polizia per la gestione del flusso di migranti che attraversano la Slovenia dalla Croazia.

CROAZIA: la Croazia ha cominciato a filtrare i rifugiati già nel mese di novembre, lasciando passare solo quelli in fuga dalla guerra (afgani, iracheni e siriani), secondo quelle che sono le ultime direttive Europee. Il 20 gennaio, Zagabria ha deciso che avrebbe lasciato attraversare soltanto i migranti che richiedono asilo in Germania o in Austria.

TURCHIA: Dall’inizio di Febbraio, la Turchia, principale punto di partenza per i migranti che cercano di raggiungere l'Unione europea, ha inasprito le regole per i visti per gli iracheni, schierando anche militari al confine con la Siria.

Negli ultimi mesi del 2015, sei dei 26 membri della zona Schengen dell'Europa hanno ristabilito controlli alle frontiere senza chiuderle del tutto. Mentre l'Austria, Danimarca, Germania, Norvegia e Svezia lo hanno fatto nel tentativo di controllare meglio l'afflusso di migranti, la Francia ha ristabilito controlli in reazione alla minaccia terroristica.




BELGIO: Il 23 febbraio, il Belgio ha reintrodotto temporaneamente i controlli alle frontiere con la Francia, al fine di fermare l'arrivo di migranti, a seguito dello sgombero, dal campo " the Jungle" nella città portuale di Calais, che cercano di raggiungere la Gran Bretagna e potrebbe utilizzare il Belgio come via di transito, utilizzando in particolare il porto di Oostende.

AUSTRIA: L’Austria, che lo scorso anno ha accolto circa  90.000 richiedenti asilo, lasciando transitare quasi 10 volte di più il numero di migranti. Il 19 febbraio ha imposto un limite giornaliero di 80 richieste d’asilo e consentito il passaggio di soli 3.200 migranti. In ogni caso il tetto dei richiedenti per il 2016 non può superare i 37.500. Il governo austriaco, il 15 febbraio ha annunciato inoltre di voler porre sei nazioni - Algeria, Georgia, Ghana, Mongolia, Marocco e Tunisia - nella sua lista di "paesi d'origine sicuri”.

GERMANIA: la Germania nel 2015 ha registrato circa 1,1 milioni di richieste di asilo. Il 25 febbraio ha approvato regole più stringenti ed espulsioni veloci. Il pacchetto di norme prevede anche vincoli per chi ottiene l’asilo e contributi da parte dei migranti alle spese per i programmi d’integrazione.Inoltre, ha dichiarato tre nazioni africane - Algeria, Marocco e Tunisia – come "Paesi d'origine sicuri".
In base alle nuove misure, Berlino bloccherà i ricongiungimenti familiari per due anni per i richiedenti asilo respinti, i quali non possono essere espulsi in quanto si trovano ad affrontare la minaccia della tortura o la pena di morte nel proprio paese. Dal 1 ° gennaio, Berlino ha anche reintrodotto l’esame delle domande d'asilo, anche per i siriani, che aveva beneficiato di un diritto quasi automatico di asilo.

DANIMARCA: La Danimarca ha approvato la controversa legge, volta a dissuadere i migranti richiedenti asilo, ritardando i ricongiungimenti familiari per tre anni, inoltre, consentendo alle autorità di confiscare gli oggetti di valore che i migranti portano con se, la norma è entrata in  vigore il 5 febbraio.





SVEZIA: La Svezia chiude la porta ai migranti nel giorno – 28 gennaio - dell'ennesimo naufragio nell'Egeo (24 morti, tra i quali 18 bambini), il governo rende noto che espellera' tra le 60mila e le 80mila persone a cui ha negato la richiesta di asilo; e li rispedira' a casa affittando voli charter (perché' i voli commerciali usati abitualmente, dato il numero enorme non bastano più).

FINLANDIA: Il governo finlandese prevede di espellere circa due terzi dei 32.000 richiedenti asilo che sono arrivati ​​nel 2015.







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