Minori non accompagnati nella giungla di Calais e Dunkerque.

Oggi nella c.d. The Jungle di Calais vivono circa 4000 rifugiati, una vera e propria cittadina fatta di baracche. A qualche kilometro più a nord, c’è un’altra “giungla”, la Grande-Synthe di Dunkerque, ancora più terribile di quella di Calais.

Nel 2015 circa 1.403 minori non accompagnati, abbandonati a se stessi, sono stati registrati dalle varie ONG nella giungla di Calais. Il numero potrebbe essere più elevato. Nella Grande –Synthe si stima che i msna siano circa 500.


In tre anni di rilevazioni, la presenza di questi minori stranieri non accompagnati è costantemente aumentata, in linea con l’aumento dei minori non accompagnati registrati in tutta Europa. Nel 2013, i minori non accompagnati registrati erano 412 ed è stato relativamente semplice tutelarli da parte delle varie ONG che gravitano attorno alla giungla. Dal 2014 abbiamo avuto un aumento del triplo e un ulteriore aumento nel 2015, creando seri problemi di accoglienza e tutela di questa che è una delle categorie più vulnerabili.
L’ONG France Terre d'Asile sta gestendo una casa a Saint-Omer, a pochi chilometri da Calais per ospitare i msna, ma la struttura è completamente satura. Infatti, i posti disponibili sono solo 30 posti, a cui si sono aggiunti l’anno scorso i 60 di Arras. Evidentemente ben al di sotto della crescente domanda.

In una situazione dove il lassismo di stato non trova soluzioni per una vera e seria accoglienza, questi minori sono lasciati alla “tutela” dei trafficanti.

"Possono anche essere sotto il giogo della prostituzione o dello sfruttamento del lavoro domestico", ha detto Pierre Henry di France Terre d'Asile.

Nella migliore delle ipotesi, l'assistenza umanitaria fornita in questi luoghi è un intervento tappabuchi per alleviare le sofferenze.
Ci sono interventi utili che possono far sì che le cose migliorino? Innanzitutto incoraggiando questi minori (in)visibili a chiedere asilo in Francia e informarli sulle possibili conseguenze qualora decidessero di non presentare la domanda. Un'altra misura sarebbe quella di garantire adeguate strutture di accoglienza, sostegno, compresa l'assistenza legale, così come le cure psico-sociali. Last but not least, agevolare il ricongiungimento familiare di questi minori con i loro parenti stabilmente residenti in altri Paesi dell’UE. 
In base alle leggi vigenti, la Francia, l’Italia e tutti gli altri paesi di transito dovrebbero applicare Dublino III in maniera proattiva, cioè utilizzando l'opportunità della procedura accelerata per i minori non accompagnati.

L’11 febbraio il giudice del tribunale amministrativo di Lille ha riconosciuto il fallimento dell'amministrazione nell'attuazione del regolamento di Dublino. Ordinando, per cinque minori, l’immediato ricongiungimento con i familiari in Inghilterra.


Médecins du monde e Secours catholique che hanno sostenuto la causa, hanno accolto questo risultato molto positivamente, perché potrebbe influenzare "centinaia di minori stranieri non accompagnati” a ricorrere all’autorità giudiziaria per seguire il percorso legale del ricongiungimento.

Médecins du monde e Secours catholique dichiarano, a seguito di questa importante vittoria, di potenziare la campagna d’informazione rivolta ai minori, in particolare sul loro diritto al ricongiungimento familiare.

LEONARDO CAVALIERE

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