preparazione della colazione nel campo di Calais |
Sabato 4
giugno. Dopo tanti incontri, dopo tante informazioni, abbiamo deciso di agire.
Ci siamo divisi in due gruppi, un gruppo è andato al campo di Dunkerque e
l’altro alla Jungle. I nostri compiti
erano differenti (chi doveva consegnare i pasti, chi pulire le docce, chi far
da mangiare, chi consegnare i vestiti), ma lo scopo era uno solo: cercare di
conoscere alcune persone (perché non dimentichiamoci che prima di essere
migranti, sono persone) che vivono là; capire la loro situazione, la loro
storia e cercare di far strappare loro un sorriso. Abbiamo parlato molto con
loro, soprattutto afghani ed eritrei, e abbiamo sentito le loro storie: da chi
sta cercando di raggiungere Dover, a chi sta richiedendo asilo in Francia perché
stanchi di saltare sui camion, a chi è costretto ritornare in Italia per colpa delle
impronte.
Abbiamo
notato come l’Inghilterra sia venerata: pensano che si possa trovare lavoro in
brevissimo tempo, di essere accolti a braccia aperte, di ottenere l’asilo in
pochissimo tempo. Insomma, l’Inghilterra è la nuova El Dorado.
Confrontandoci
rispetto alle varie esperienze, abbiamo capito come la loro vita fosse in fila:
in fila per la doccia, per la colazione, per lavare i vestiti, per i pasti. Se
di notte cercano di scappare per raggiungere l’Inghilterra, di giorno sono in
fila per cercare di ottenere un piatto caldo.
Smistamento dei vestiti presso il campo di Dunkerque |
Il nostro incontro con Philippe. |
Philippe ci
ha raccontato come la situazione migratoria che vive Calais sia molto spesso
frutto di una mediatizzazione (così come in Italia): se ne parla quando le
notizie fanno più scalpore, dipingendo i migranti come delinquenti; si dipinge
una realtà in maniera estremamente superficiale, senza cogliere quelli che sono
i meccanismi reali che stanno alla base.
L’intento
del blog è quello di avere da un lato un’azione informativa e intellettuale con
l’intento di muovere le masse e dall’altro proporre un’azione pratica e
concreta. Questo è anche quello che vogliamo portare a casa da questo incontro:
non solo proporre concretezza nelle nostre azioni, ma cercare anche di
catturare l’attenzione del popolo civile affinché possa nascere un’azione politica.
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I Minori Stranieri non Accompagnati
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