Il decreto Orlando-Minniti, sul quale è stata posta la
fiducia, è stato approvato con 240 voti a favore, 176 contrari e 12 astenuti.
Questa legge rappresenta un pericoloso passo indietro per i diritti in Italia. La
norma che contiene “Disposizioni urgenti per l’accelerazione dei procedimenti
in materia di protezione internazionale, nonché misure per il contrasto
dell’immigrazione illegale” aiuta i predicatori d'odio, gli xenofobi e razzisti
i quali vedono legittimate le loro ragioni. Il governo Gentiloni con l’approvazione
di questa legge ha commesso un pericoloso errore politico, creando un disastro sotto tutti i punti di vista.
Infatti, la condizione dei richiedenti asilo e rifugiati peggiorerà inevitabilmente, aumenteranno i tempi d'attesa
e di conseguenza la spesa pubblica, il sistema giudiziario verrà ulteriormente
sovraccaricato, si creeranno ulteriore attriti nei territori e tensioni nel sistema
d'accoglienza.
Il decreto che porta il nome del ministro dell’interno Marco
Minniti e del ministro della giustizia Andrea Orlando cosa prevede?
Ecco le principali novità
(Per la sintesi delle modifiche al sistema di accoglienza e
protezione mi avvalgo della spiegazione pubblicata da AGI che riporto
integralmente)
-
26 SEZIONI SPECIALIZZATE - Vengono istituite 26
sezioni specializzate (tante quante le sedi di Corte d'appello) "in
materia di immigrazione, protezione internazionale e libera circolazione dei
cittadini dell'Unione europea". Le sezioni sono competenti in materia di
mancato riconoscimento del diritto di soggiorno sul territorio nazionale in
favore di cittadini Ue; impugnazione del provvedimento di allontanamento nei
confronti di cittadini Ue per motivi di pubblica sicurezza; riconoscimento
della protezione internazionale; mancato rilascio, rinnovo o revoca del
permesso di soggiorno per motivi umanitari; diniego del nulla osta al
ricongiungimento familiare e del permesso di soggiorno per motivi familiari;
accertamento dello stato di apolidia e accertamento dello stato di cittadinanza
italiana.I giudici che compongono le sezioni specializzate sono scelti tra
quelli "dotati di specifiche competenze" o che seguiranno corsi di
formazione ad hoc.
-
SALTA UN GRADO DI GIUDIZIO - Il testo prevede
misure per la semplificazione e l'efficienza delle procedure davanti alle
commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale
e, soprattutto, per la semplificazione e l'efficienza dei procedimenti
giudiziari di riconoscimento dello status di persona internazionalmente
protetta. Di fatto, viene disegnato un nuovo modello processuale basato sul
cosiddetto "rito camerale" che delimita i casi nei quali si prevede
l'udienza orale e riduce da 6 a 4 mesi il termine entro il quale è definito il
procedimento "con decreto che rigetta il ricorso" o "riconosce
lo status di rifugiato o di persona cui è accordata la protezione sussidiaria".
Salta l'appello, contro il decreto si può ricorrere solo in Cassazione, entro
30 giorni.
-
COMMISSIONI TERRITORIALI POTENZIATE - Per
mettere la Commissione nazionale per il diritto di asilo e le Commissioni
territoriali in condizioni di far fronte al boom di domande, il ministero
dell'Interno è autorizzato, per il biennio 2017-2018, a bandire concorsi e ad
assumere fino a 250 unità di personale a tempo indeterminato, altamente
qualificato, "per l'esercizio di funzioni di carattere
specialistico".
-
TEMPI DI NOTIFICA DEGLI ATTI - Riformulate le
disposizioni in materia di notifiche degli atti delle Commissioni territoriali:
nei confronti degli "irreperibili" si perfezioneranno solo previo
deposito, per 20 giorni, presso le questure. Più in generale, le disposizioni
in tema, ritenute eccessivamente complesse, sono state semplificate. Previsto
anche che il richiedente possa fare richiesta di non avvalersi della
videoregistrazione del colloquio.
-
BASTA CIE, NASCONO I CPR - Scompaiono i Cie. La
denominazione "Centro di identificazione ed espulsione" è sostituita
da quella di "Centro di permanenza per il rimpatrio". La rete delle
nuove strutture dovrà essere ampliata, in modo da assicurarne la distribuzione
"sull'intero territorio nazionale". I nuovi Cpr saranno allestiti nei
siti e nelle aree esterne ai centri urbani "che risultino più facilmente
raggiungibili", dovranno essere di capienza limitata (100-150 posti al
massimo) e dovranno garantire "condizioni di trattenimento che assicurino
l'assoluto rispetto della dignità della persona". Al Garante dei diritti
delle persone detenute o private della libertà personale vengono riconosciuti
"tutti i poteri di verifica e di accesso".
-
LAVORI SOCIALMENTE UTILI - I prefetti, d'intesa
con i Comuni interessati, promuovono "ogni iniziativa utile all'implementazione
dell'impiego di richiedenti protezione internazionale, su base volontaria, in
attività di utilità sociale in favore delle collettività locali".
Possibile la predisposizione di progetti ad hoc, anche in collaborazione con le
organizzazioni del terzo settore, progetti "da finanziare con risorse
europee destinate al settore dell'immigrazione e dell'asilo".
-
I 'PUNTI DI CRISI' - Lo straniero che arriva
illegalmente in Italia viene condotto "per le esigenze di soccorso e di
prima assistenza" presso appositi "punti di crisì": qui avvengono le
operazioni di rilevamento foto dattiloscopico e segnaletico. Il "rifiuto
reiterato" di sottoporsi al rilevamento configura "rischio di
fuga" ai fini del trattenimento nei centri.
Leonardo Cavaliere
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I Minori Stranieri non Accompagnati
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