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Il piano d'azione Europea per alleviare la pressione migratoria sulle coste italiane, che costituirà la base del Consiglio informale dei Ministri della Giustizia e degli Interni che si terrà a Tallin il 6 luglio, prevede una serie di interventi sulla base di misure già decise nei mesi scorsi. L'obiettivo dichiarato è quello di "ridurre la pressione" e "aumentare la solidarietà".

Oltre ai punti definiti, rimangono in sospeso diverse questioni, in particolare la condivisione degli sbarchi chiesta dall'Italia alla Francia e alla Spagna che rispondono con un secco NO.

I fondi destinati al pacchetto, si legge su Repubblica, ammonteranno nel complesso a 280 milioni di euro.

Gli impegni della Commissione Europea

1)Aumentare le capacità di risposta delle autorità libiche attraverso un progetto da 46 milioni stilato insieme all'Italia. In particolare, andranno sostenute la creazione di un centro marittimo di coordinamento e salvataggio in Libia e una maggiore cooperazione tra Tripoli e i paesi del Sahel per un miglior controllo delle frontiere meridionali del paese nordafricano. Libia e Tunisia dovranno poi indicare, cosa non ancora avvenuta, le aree marittime dove le operazioni di ricerca e soccorso sono di loro competenza esclusiva.
2)Aumentare i fondi per la gestione dell'emergenza con il versamento immediato di 35 milioni all'Italia.
3)Assicurare la piena mobilitazione delle agenzie europee dell'asilo (Easo) e delle frontiere (Frontex). Quest'ultima dovrà sostenere i rimpatri dall'Italia dei migranti economici.
4)Lanciare un nuovo programma di reinsediamento dai campi profughi nei paesi di transito e accelerare la redistribuzione dall'Italia con una risposta più rapida alle richieste italiane.
5)Aumentare gli accordi per i rimpatri dei migranti economici nei paesi di origine.
6)Mobilitare ulteriori 200 milioni per il fondo per l'Africa, garantendo un finanziamento analogo per il 2018 e oltre da parte del bilancio Ue e degli Stati, e completare il versamento nel fondo fiduciario Ue-Africa dei 2,6 miliardi concordati alla Valletta nel novembre 2015.
7)Affiancare l'Ue negli accordi con Tunisia, Egitto e Algeria.
8)Accelerare la discussione sulla riforma del sistema di Dublino sul diritto di asilo.

Cosa viene chiesto all'Italia

9)Preparare un codice di condotta per le navi Ong nel Mediterraneo. "Il codice di condotta servirà a fare chiarezza e ad evitare gli equivoci", ha dichiarato il vicepresidente vicario della Commissione Ue, Frans Timmermans.
10)Rispettare i propri impegni sulla redistribuzione, in particolare registrando urgentemente tutti gli eritrei presenti in Italia, centralizzando le procedure e rendendo possibile la redistribuzione dei minori non accompagnati.
11)Attuare rapidamente la legge Minniti creando ulteriori hotspot per la registrazione e migliorando le capacità di detenzione.
12)Aumentare i rimpatri, accelerando le procedure, elaborando un elenco dei Paesi sicuri ed evitando di fornire documenti di viaggio ai richiedenti asilo. (fonte AGI.it)

Il VIMINALE chiede di "RIVEDERE OPERAZIONE TRITON"
Al ministero degli Interni valutano positivamente il piano d'azione della Commissione, pesano invece i no degli altri Paesi mediterranei a collaborare, il rifiuto di aprire i porti ai migranti che quindi continuano ad arrivare solo in Italia, come ha stabilito il piano di Frontex, cioè l'operazione Triton 2017 che entra nel mirino dell'esecutivo italiano. Da qui la decisione di scrivere a Fabrice Leggeri, direttore dell'Agenzia di Guardia costiera e di frontiera europea Frontex che ha sede a Varsavia. L'oggetto va dritto al punto: "Revisione del piano operativo sui migranti Triton 2017 e richiesta di un incontro urgente". Firmato prefetto Giovanni Pinto, capo della direzione centrale dell'Immigrazione e della polizia delle Frontiere al Viminale. Huffpost ha pubblicato il documento in esclusiva. (fonte Repubblica.it)

Cosa Succederà ai minori non accompagnati?
Le premesse su cui si basa il vertice di Tallin desta moltissima preoccupazione, in particolare dal punto di vista dei minori. Infatti, il numero dei minorenni, in particolare delle minorenni non accompagnate, che tentano la traversata del mediterraneo è in forte aumento, si stimano approdi del 20% in più rispetto all'anno precedente. Le annunciate misure restrittive e l'esternalizzazione del controllo dei flussi migratori è un fatto gravissimo. La maggior parte dei minori che giungono in Italia attraverso la rotta del Mediterraneo Centrale racconta di aver subito violenze e soprusi in Libia e  nei paesi che hanno attraversato. In particolare, le peggiori violenze sono avvenute nei centri profughi o nei luoghi di raccolta precedenti alla partenza. Accettare una gestione dei flussi migratori così come configurata, significa condannarli inevitabilmente a subire violenze e soprusi.

I 12 punti del Piano UE sui migranti.

Il piano d'azione Europea per alleviare la pressione migratoria sulle coste italiane, che costituirà la base del Consiglio informale ...
Le organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti dei bambini accolgono favorevolmente le nuove linee guida della Commissione Europea che individuano azioni concrete per offrire protezione a tutti i minori migranti e rifugiati che giungono in Europa.

Le misure – che affrontano quelle lacune che hanno causato la sparizione di molti bambini, esponendoli al rischio di abusi o sfruttamento – riguardano tutti i bambini, siano essi migranti o rifugiati, che giungono in Europa da soli o con i loro familiari. Tra le misure previste figurano l’accesso a strutture di accoglienza sicure, istruzione, assistenza sanitaria e la ricerca di soluzioni a lungo termine nell’interesse superiore del minore. 

Un insieme di misure che erano in buona parte assenti dalle decisioni dell’UE da quando la crisi dei migranti e rifugiati ha registrato una escalation nel 2015. Le organizzazioni chiedono ora all’UE di trasformare le parole in azioni per garantire che i bambini, che nel 2015 e nel 2016 costituivano fino al 30% di tutte le domande di asilo in Europa, non diventino vittime di abusi e sfruttamento una volta giunti in Europa.

“Attraverso il nostro lavoro sul campo assistiamo alle terribili condizioni che i bambini migranti e rifugiati sono costretti ad affrontare dal momento in cui arrivano in Europa. La mancanza di strutture di accoglienza adeguate in molti casi spinge i bambini nelle mani dei trafficanti di esseri umani. Sulle isole greche, dove migliaia di bambini sono trattenuti in condizioni di detenzione da quando è stato implementato l’accordo UE-Turchia più di un anno fa, abbiamo assistito ad un aumento di atti di autolesionismo, abuso di sostanze, ansia e depressione tra i minori. La comunicazione dell’UE promette investimenti, di cui c’è grande bisogno, per assumere e formare il personale dedicato alla protezione dei minori. Esortiamo quindi l’UE a garantire che tali misure abbiano un impatto immediato sui minori che sono intrappolati in questo limbo e che stanno perdendo ogni speranza per il loro futuro”, ha dichiarato Ester Asin, Direttore dell’ufficio di Bruxelles di Save the Children.

“Se da un lato bisogna affrontare i bisogni dei minori non accompagnati, dall’altro si dimentica spesso che anche i bambini che viaggiano con i loro familiari hanno bisogno di sostegno e protezione. Siamo molto soddisfatti che nonostante il clima politico attuale l’UE stia finalmente affrontando i bisogni di tutti i bambini vulnerabili e siamo convinti che queste proposte possano avere un impatto reale sulla vita dei minori. Auspichiamo che questa comunicazione si trasformi al più presto in azioni e risultati sul campo e siamo pronti a supportare gli Stati membri dell’UE nell’adozione di tali misure per garantire il miglioramento delle condizioni di vita dei bambini”, ha dichiarato Ignacio Packer, Segretario Generale di Terre des Hommes.

“I minori migranti sono prima di tutto bambini, ma troppo spesso non vengono trattati come tali. Accogliamo con favore che la comunicazione dell’UE affronti in modo esauriente i diritti dei minori senza documenti, compresi coloro che arrivano con le proprie famiglie, ma è fondamentale che nessuno bambino sia più detenuto, nemmeno come ultima risorsa. Attendiamo quindi di lavorare congiuntamente all’UE per sviluppare alternative alla detenzione, in modo da assicurare che gli impegni promessi diventino una realtà per i bambini”, ha affermato Michele LeVoy, Direttore della Piattaforma per la Cooperazione Internazionale sui Minori senza documenti (PICUM).

“A causa della mancanza di una protezione adeguata, più di 10.000 bambini sono scomparsi lo scorso anno dopo essere arrivati in Europa. Sappiamo molto poco di quanto accada loro, del perché scompaiano e dei rischi ai quali vanno incontro. Ma sappiamo con certezza che molti di loro subiscono traumi mentre tentano disperatamente di raggiungere i propri familiari che già vivono in Europa, nella speranza di trovare un posto sicuro in cui vivere e poter andare a scuola. Una rete europea di tutela, una migliore raccolta dei dati, una migliore formazione e una maggiore cooperazione tra gli Stati membri contribuirebbe a diminuire il numero di bambini che scompaiono. I bambini migranti non devono essere trattati diversamente dagli altri bambini dei paesi ospitanti. Ci auguriamo pertanto che l'UE e gli Stati membri garantiscano che questi minori ricevano uguale protezione“, ha detto Delphine Moralis, Segretario Generale di Missing Children Europe.

“La società civile chiede regole europee più stringenti sulla raccolta dei dati in modo da promuovere dibattiti che si basino su fatti concreti e non su ipotesi. Questo vale per tutte le aree chiave del Sistema Europeo Comune di Asilo, come la detenzione e il sistema di Dublino. Ma è incoraggiante che la Commissione stia già facendo passi in questa direzione”, ha dichiarato Elona Bokshi, Senior Policy e Project officer dell’European Council of Refugees and Exiles.


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I Minori Stranieri non Accompagnati

Minori Migranti: le Organizzazioni per i diritti dei bambini accolgono con favore le misure annunciate dalla Commissione Europea per proteggere i minori migranti e rifugiati

Le organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti dei bambini accolgono favorevolmente le nuove linee guida della Commissione Europea ...
Oltre un milione di migranti irregolari dovranno essere rimpatriati. Questo il diktat contenuto nella raccomandazione inviata dalla Commissione Europea agli Stati membri. Tra i migranti da rimpatriare ci sono anche i minori non accompagnati che dovrebbero, prima di essere deportati nel proprio paese di origine, rinchiusi in centri di detenzione amministrativa. In violazione alla Convenzione dei diritti del Fanciullo, firmata e ratificata da tutti gli Stati Europei, nel documento si afferma che “gli Stati membri possono usare la detenzione di minori non accompagnati e famiglie con minori”. Si aggiunge, per lavarsi la coscienza, “per il più breve tempo possibile” e comunque gli Stati “dovrebbero assicurare valide alternative alla detenzione per i bambini”.
Le misure sollecitate dalla Commissione europea sui rimpatri rischia di incoraggiare gli Stati UE ad accelerare i rimpatri, anche di bambini, con tutele procedurali ridotte e attraverso un aumento dell'utilizzo di sistemi detentivi. Amnesty International ha criticato la proposta, dichiarando, per bocca di Iverna McGowan, capo dell'ufficio di Amnesty International presso l'Ue, "La detenzione dei migranti irregolari, alcune delle persone più vulnerabili in Europa, dovrebbe essere l'ultima risorsa”. La portavoce di Amnesty ha aggiunto che le recenti dichiarazioni dei Leader politici Europei contro le spregevoli politiche migratorie di Trump sono destituite di ogni significato. La proposta della Commissione contiene tutta l’ipocrisia di una classe dirigente incapace di affrontare il fenomeno migratorio.
In definitiva, la proposta a firma Avramovulos è un altro passo verso i periodi più bui della Storia d’Europa.

Leonardo Cavaliere

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