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La commissione Liberta' civili del Parlamento europeo ha approvato la sua proposta per riformare le regole di Dublino, eliminando di fatto il principio del Paese di primo approdo in base al quale i richiedenti asilo sono responsabilita' degli Stati membri in cui hanno compiuto il primo ingresso.
La posizione dell'Europarlamento include l'introduzione di un meccanismo automatico di ridistribuzione dei richiedenti asilo tra tutti gli Stati membri quando un Paese ha superato una certa soglia di ingressi, che viene calcolata sulla base della popolazione, del Pil e del numero di migranti accolti l'anno precedente. La proposta della relatrice Cecilia Wikstrom e' stata approvata con 43 voti a favore e 16 contrari e servira' da base per i negoziati con i governi, che non hanno ancora una posizione comune.

«Dopo tre revisioni di Dublino si arriva finalmente a cancellare quel criterio ipocrita che lasciava la gran parte delle responsabilità sui Paesi di primo ingresso come Italia e Grecia, i confini caldi dell’Europa», commenta soddisfatta l’eurodeputata di Possibile Elly Schlein.

MINORI NON ACCOMPAGNATI


Vengono rafforzate alcune garanzie, tra le quali la nomina di un tutore che deve avvenire entro 24 ore dalla registrazione della domanda di asilo. E’ inoltre previsto che ogni decisione in merito al trasferimento debba essere sempre il risultato di una «valutazione multidisciplinare» compiuta da un’equipe di specialisti composta tra gli altri da medici e psicologi.

Al fine di facilitare i ricongiungimenti è stato infine allargato il concetto di famiglia, che viene esteso dai soli genitori anche a fratelli, zii e nonni, comprendendo anche le famiglie formatesi durante il viaggio. Per i minori non accompagnati resta sempre la scelta tra quattro Paesi in cui recarsi, anche se si sono resi protagonisti dei cosiddetti movimenti secondari, spostamenti all’interno dell’Unione compiuti prima di aver ricevuto una risposta alla richiesta di asilo.

La procedura di assegnazione per quote-paese applicata anche ai minori non accompagnati, seppure temperata dalla valutazione del suo superiore interesse operata da una equipe multidisciplinare, apre la strada alla possibilità di un trasferimento coattivo del minore, evento indubbiamente fonte di trauma per il minore stesso, mentre, come affermato dalla Corte di Giustizia, in generale risponde al superiore interesse del minore restare nello Stato dove questi si trova.
Dalla proposta originaria della Commissione Ue sono stati cancellati i check di inammissibilità, in base ai quali un Paese poteva respingere un richiedente asilo se proveniente da un Paese ritenuto sicuro. Per superare l’opposizione dei Paesi dell’Est è stato invece previsto un periodo di transizione di tre anni durante i quali i Paesi di primo ingresso continueranno ad avere la responsabilità dei rifugiati.



"Ora la palla passa al Consiglio. Il messaggio di questo voto, visto anche il pieno sostegno dei principali gruppi politici, e' chiaro. Non ci siamo limitati ad un esercizio di stile, questa commissione ha lavorato incessantemente per oltre un anno verso una riforma credibile e sostenibile. Non lasceremo che il Consiglio affossi la nostra proposta ne' ci accontenteremo di un compromesso al ribasso. I nuovi criteri che abbiamo introdotto devono essere preservati" Kyenge.
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Riforma di Dublino, via libera dell’Europarlamento

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