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La Squadra Mobile della Spezia e il servizio centrale operativo della Polizia, coordinati dalla Procura, hanno applicato la misura cautelare interdittiva per un anno nei confronti dell'ad e del presidente dello Spezia Calcio e del presidente della società dilettantistica Valdivara Cinque Terre. Le indagini avrebbero messo in luce l'esistenza di un 'sistema' per far giungere e restare in Italia minorenni nigeriani selezionati nella scuola calcio di Abuja, "violando le disposizioni in materia di immigrazione clandestina".
Secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile, che nei giorni scorsi ha perquisito le sedi del club, del Valdivara Cinque Terre e di altri soggetti legati alle società, una volta selezionati i ragazzi più promettenti, veniva formalizzata e ottenuta dall'ambasciata italiana in Nigeria l'autorizzazione all'espatrio e i vertici si sarebbero impegnati a far rientrare i ragazzi in patria al termine degli eventi sportivi. I giovani, trasferiti e mantenuti in Italia sempre a spese della società ligure in occasione di eventi come il torneo di Viareggio, venivano fatti risultare come 'minori non accompagnati' e prima della scadenza del visto temporaneo, nonostante i baby calciatori fossero già stati formalmente affidati a un tutore legale della scuola calcio di Abuja, venivano affidati a altri soggetti legati indirettamente allo Spezia Calcio che ottenevano un decreto di nomina a tutore. Per ottenere il rilascio del visto di ingresso per soggiorno temporaneo i minori venivano iscritti a scuola che di fatto non avrebbero mai frequentato. Secondo gli inquirenti a essere aggirate non sarebbero state solo le norme sull'immigrazione ma anche quelle della Fifa che impediscono alle società professionistiche di tesserare giocatori minorenni provenienti dall'estero ma che ammettono eccezioni per quelle dilettantistiche: in questo caso, sarebbero stati operati tesseramenti fittizi di baby calciatori presso squadre dilettantistiche, in attesa del compimento della maggiore età e in vista del successivo tesseramento allo Spezia Calcio. Un metodo che secondo gli inquirenti garantirebbe alla società professionistica di ricavare importanti plusvalenze, con la successiva cessione di calciatori a importanti club professionistici.
Le indagini avrebbero posto sotto la lente il trasferimento di una decina di giocatori di nazionalità nigeriana. Lo si apprende da fonti della Questura. Tra questi, anche tre giocatori africani del Valdivara, il cui tesseramento lo scorso anno era stato oggetto di un lungo braccio di ferro tra la società, militante nel campionato di Eccellenza ligure, e la Federazione. I tre, tutti di 19 anni, provenivano dall'Accademia di Abuja, con la cui maglia avevano disputato le edizioni 2016 e 2017 del Torneo di Viareggio, e erano stati tesserati appena diciottenni, alla fine del novembre 2017. Nel marzo scorso il Tribunale Federale Nazionale - Sezione Tesseramenti aveva dichiarato nullo il trasferimento dei tre calciatori, decisione questa ribaltata un mese più tardi dalla Corte Federale Nazionale d'Appello, con il Tribunale federale che nel luglio successivo nell'ambito del procedimento disciplinare aveva prosciolto il presidente e la società sportiva ma aveva squalificato fino alla fine del 2018 i tre calciatori.
Sono numerosi i calciatori nigeriani che dall'Abuja Football Academy sono arrivati in Italia per tornei e provini, riuscendo poi a sbarcare in Europa in squadre professionistiche. I primi sono stati l'attaccante Umar Sadiq e il terzino destro Abdullahi Nura, arrivati in Italia nel 2013 con l'Accademia fondata da Gabriele Volpi: non solo una scuola calcio, ma soprattutto un progetto sociale legato all'istruzione, con l'obiettivo di togliere i giovani dalle strade, che ogni anno ospita fino a sessanta ragazzi. L'ultimo è l'attaccante Davide Okereke, in forza allo Spezia e già corteggiato da grandi club. 
Ansa.it




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Baby calciatori clandestini, inchiesta

La Squadra Mobile della Spezia e il servizio centrale operativo della Polizia, coordinati dalla Procura, hanno applicato la...
La Legge di Bilancio 2018 (L. 27 dicembre 2017, n. 205 pubblicata nella G.U. n.302 del 29/12/2017) all’art. 1, comma 369, stabilisce che :
“Al fine di consentire il pieno ed effettivo esercizio del diritto alla pratica sportiva …, i minori cittadini di Paesi terzi, anche non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno, laddove siano iscritti da almeno un anno a una qualsiasi classe dell’ordinamento scolastico italiano, possono essere tesserati presso società o associazioni affiliate alle federazioni sportive nazionali, alle discipline sportive associate o agli enti di promozione sportiva, anche paralimpici, senza alcun aggravio rispetto a quanto previsto per i cittadini
italiani.”
In una circolare del 22 febbraio 2018 la Federazione Italiana Gioco Calcio ha diffuso le nuove norme in materia di tesseramento dei minori stranieri, ricordando che possono tesserarsi con le stesse procedure previste per i loro coetanei italiani, presentando la medesima documentazione, fatta salva l’obbligatorietà di presentare i seguenti ulteriori documenti:
– certificato rilasciato da istituti scolastici pubblici o paritari in cui sia attesta l’iscrizione del minore da almeno 365 giorni continuativi precedenti alla richiesta di tesseramento
– documento identificativo del calciatore
– documento identificativo dell’esercente la potestà genitoriale
– dichiarazione attestante eventuali precedenti tesseramenti per Federazione estera.
In caso di calciatori la cui potestà genitoriale non sia esercitata dai genitori biologici:
– provvedimento dell’Autorità Giudiziaria relativa alla nomina del tutore;
– autocertificazione del tutore relativa alla dimora/residenza e al mantenimento/cura del minore.

Con il medesimo articolo viene istituito il «Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano» presso l’Ufficio per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, volto a finanziare progetti utili a garantire il diritto all’esercizio della pratica sportiva quale insopprimibile forma di svolgimento della personalità del minore, anche attraverso la realizzazione di campagne di sensibilizzazione.
Si ricorda infine che con la legge 12/2018  26.1.2016, n. 12  era già stato consentito il tesseramento dei minori stranieri regolarmente residenti in Italia a parità di condizioni con i cittadini italiani dal compimento dei dieci anni :«I minori di anni diciotto che non sono cittadini italiani e che risultano regolarmente residenti nel territorio italiano almeno dal compimento del decimo anno di età possono essere tesserati presso società sportive appartenenti alle federazioni nazionali o alle discipline associate o presso associazioni ed enti di promozione sportiva con le stesse procedure previste per il tesseramento dei cittadini italiani».Tale tesseramento resta valido, dopo il compimento del diciottesimo anno di eta’, fino al completamento delle procedure per l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte dei soggetti che, ricorrendo i presupposti di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, hanno presentato tale richiesta.

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I Minori Stranieri non Accompagnati

Minori stranieri e tesseramento a società sportive

La Legge di Bilancio 2018 (L. 27 dicembre 2017, n. 205 pubblicata nella G.U. n.302 del 29/12/2017) all’art. 1, comma 369, stabilisce che ...
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