Il Viminale rende noto che da inizio anno sono
9.372  migranti ad aver raggiunto il nostro Paese via mare. Lo scorso anno, nello stesso periodo, furono 3.186 mentre nel 2018 furono 17.312.
1.260 i minori stranieri non accompagnati approdati sulle coste italiane.
Quest'ultimo aggiornamento sottolinea un calo di arrivi dei minori non accompagnati rispetto al 2017 (15.779), al 2018 (3.536) e al 2019 (1.680).

Dall'inizio del mese di luglio, gi arrivi registrati sono 2.422, di cui 1800 negli ultimi sei giorni.
Rispetto allo scorso anno, nello stesso periodo, furono 1.088, mentre nel 2018 furono 1.969.
Dei 9372 migranti che hanno raggiunto l'Italia, sulla base della nazionalità dichiarata, provengono da:
  • 2.576 sono di nazionalità tunisina (28%),
  • Bangladesh (1.733, 19%),
  •  Costa d’Avorio (795, 8%),
  •  Algeria (495, 5%),
  • Sudan (461, 5%),
  • Marocco (365, 4%),
  • Guinea (245, 3%),
  • Somalia (233, 2%),
  • Pakistan (230, 2%),
  • Egitto (174, 2%)
Inoltre, vi sono 2.065 persone (22%) provenienti da altri Stati.

Leonardo Cavaliere

9.372 persone approdate da inizio anno sulle nostre coste. 1.260 i minori stranieri non accompagnati.

Il Viminale rende noto che da inizio anno sono 9.372  migranti ad aver raggiunto il nostro Paese via mare . Lo scorso anno, nello stesso p...

1004 sono i minori stranieri non accompagnati ad essere approdati via mare, da inizio anno, nel nostro Paese, il dato è aggiornato, su fonti del Viminale, al 30 giugno.
Un netto calo di minori non accompagnati rispetto all'anno scorso (1.680) e al 2017 (15.779) e il 2018 (3.536).

I migranti approdati lungo le coste italiane, al 30 giugno, sono 6.576.
Rispetto allo scorso anno (2779) aumentano, mentre nel 2018 furono 16.577.

Nel solo mese di giugno sono state 1.693 il totale delle persone registrate in arrivo via mare nel nostro Paese. L’anno scorso, in tutto giugno, furono 1.218, mentre nel 2018 furono 3.147.

I dati dell'accoglienza parlano di 84.445 persone su tutto il territorio nazionale di cui:
- 258 negli hot spot in Sicilia,
- 61.888 nei centri di accoglienza e
- 22.299 nei centri Siproimi.
La Regione con la più alta percentuale di migranti accolti è la Lombardia (14%, in totale 11.628 persone), seguita da Emilia Romagna (10%), Lazio e Piemonte (9%), Campania, Veneto, Toscana e Sicilia (7%).

Leonardo Cavaliere

6.812 persone approdate sulle nostre coste da inizio anno. 1004 minori stranieri non accompagnati.

1004 sono i minori stranieri non accompagnati ad essere approdati via mare, da inizio anno, nel nostro Paese, il dato è aggiornato, ...

I migranti approdati sulle coste italiane da inizio anno sono 4444. Il dato, aggiornato alle 8 del 21.5.2020, è stato diffuso dal ministero degli Interni
Nel 2019, stesso periodo i migranti giunti in Italia via mare furono 1.295 mentre nel 2018, 10.659. , considerati gli sbarchi rilevati entro le 8 di questa mattina.
979 i migranti arrivati via mare nei primi giorni del mese di maggio.
Le nazionalità dei migranti, sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco, sono così rappresentate:
- 830 sono di nazionalità bengalese (19%);
- Costa d’Avorio (573, 13%),
- Sudan (390, 9%),
- Algeria (323, 7%),
- Marocco (309, 7%),
- Tunisia (270, 6%),
- Somalia (211, 5%),
- Guinea (206, 4%),
- Mali (162, 4%),
- Egitto (88, 2%) a cui si aggiungono 1.082 persone (24%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.
752 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto le coste italiane, dato aggioranto al 18 maggio, un calo rispetto ai minori non accompagnati giunti via mare nel 2017 (15.779), il 2018 (3.536) e il 2019 (1.680).

Leonardo Cavaliere

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I Minori Stranieri non Accompagnati


752 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto le coste italiane da inizio anno 2020

I migranti approdati sulle coste italiane da inizio anno sono 4444. Il dato, aggiornato alle 8 del 21.5.2020, è stato diffus...



13460 minori non accompagnati hanno fatto richiesta di protezione internazionale nel 2019. Questi i dati pubblicati da Eurostat (ufficio di statistica dell'Unione Europea) per i 27 Paesi dell'Unione Europea.
Circa il 20% in meno rispetto al 2018 che faceva registrare 16785 domande. In una nota Eurostat spiega che il calo delle domande è in calo dopo il picco avuto nel 2015 con ben 92000 domande.

Il 7% di tutti i richiedenti nel 2019 sono stati minori non accompagnati. La maggior parte maschi (85 per cento). I due terzi avevano un'età compresa tra 16 e 17 anni (9.200 persone), mentre quelli di età compresa tra 14 e 15 anni rappresentavano il 22 per cento (3.100 persone) e quelli di età inferiore ai 14 anni l'11 per cento (1.500 persone).
Due su tre richiedenti asilo considerati minori non accompagnati nell'Ue nel 2019 erano cittadini di sei paesi: Afghanistan (30 per cento), Siria e Pakistan (entrambi 10 per cento), nonché Somalia, Guinea o Iraq (5 per cento ciascuno).

Nel 2019, il numero più elevato di richiedenti asilo considerati minori non accompagnati è stato registrato in Grecia (3.300 minori non accompagnati, pari al 24 per cento di tutti quelli registrati negli Stati membri dell'Ue), seguita da Germania (2.700 o 19 per cento), Belgio (1.200 o 9 per cento) e Paesi Bassi (mille, pari all'8 per cento).
Rispetto all'anno precendente sono aumentate le domande in Austria (500 in più, o +120 per cento) davanti al Belgio (500 in più, + 63 per cento), Grecia (700 in più, +26 per cento) e Slovenia (100 in più, +21 per cento). Al contrario, le maggiori diminuzioni tra gli Stati membri con oltre 500 richiedenti asilo sono state registrate in Italia (3.200 minori non accompagnati nel 2019 rispetto al 2018, o -83 per cento) e Germania (1.400 in meno, o -34 per cento).
La maggior percentuale di minori non accompagnati tra tutti i minori richiedenti asilo nel 2019 è stata registrata in Slovenia (dove l'80 per cento di tutti i richiedenti asilo di età inferiore a 18 anni non erano accompagnati), seguito da Bulgaria (72 per cento), Slovacchia (70 per cento) e Romania (35 per cento).
Anche nel 2019 l'Afghanistan rappresenta il paese principale di provenienza dei Minori non Accompagnati. La Siria è stata il secondo principale paese di cittadinanza dei richiedenti asilo considerati minori non accompagnati negli Stati membri dell'Ue. Il Pakistan è stato il terzo paese principale di cittadinanza dei richiedenti asilo considerati minori non accompagnati negli Stati membri dell'Ue.

Tutti i Dati Eurostat sui MSNA

Leonardo Cavaliere 

DATI Eurostat sui minori non accompagnati richiedenti asilo. 20% di richieste in meno nel 2019.

13460 minori non accompagnati hanno fatto richiesta di protezione internazionale nel 2019. Questi i dati pubblicati da Eur...

Resi noti oggi i risultati della sperimentazione condotta da UNICEF, UNHCR, Consiglio Italiano per i Rifugiati -CIR e Centro Penc sui benefici dell’approccio tra pari nel supporto ai tutori volontari.
Tre anni fa, grazie alll’approvazione della legge 47/2017 – cosiddetta Legge Zampa –veniva istituita la figura del tutore volontario –come rappresentante legale e portavoce degli interessi dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) in Italia.
UNICEF, UNHCR e CIR sono stati fin da subito impegnati nel sostegno al nuovo sistema di tutela volontaria, in collaborazione con le autorità locali e l’Autorità Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza.
Tra il 2017 e la fine del 2019 sono stati oltre 3000 i tutori formati, 450 solo in Sicilia che fino all’anno scorso ospitava circa il 40% dei minori stranieri non accompagnati presenti nel nostro Paese.
Per supportare questa nuova figura nel complesso percorso di tutela degli interessi del minore, sono stati sperimentati tra giugno e novembre del 2019 dei gruppi di supporto tra pari (peer to peer) che hanno coinvolto circa 18 tutori tra Palermo e Catania. Obiettivo della sperimentazione è stato facilitare lo scambio di esperienze e di informazioni riguardo le procedure e le diverse prassi del percorso di inclusione dei minori stranieri non accompagnati. Al centro del dibattito, le sfide nella relazione con il minore, i rapporti con i centri d’accoglienza e con gli attori responsabili della presa in carico dei bisogni delle ragazze e dei ragazzi.
La sperimentazione ha evidenziato come il supporto tra pari possa essere efficace e sostenibile nel caso dei tutori volontari. Chi ha partecipato ai gruppi ha riportato di aver avuto la possibilità di chiarire il proprio ruolo, di condividere strategie efficaci per favorire i percorsi dei minori non accompagnati e di aver fatto luce sui numerosi risvolti, anche emotivi, che caratterizzano la relazione con i propri tutelati. Oggi l’attività sta andato avanti anche a distanza, a prova del fatto che tale metodologia può essere applicata anche in contesti meno favorevoli come quello attuale legato all’emergenza sanitaria.
“L’UNICEF investe nella figura del tutore volontario come ulteriore garanzia per la protezione del minore. L’esperienza in Italia ha dimostrato quanto sia importante supportare i tutori volontari nelle sfide che si trovano davanti: dai percorsi legali all’accompagnamento nella delicata fase di transizione all’età adulta dei minori stranieri non accompagnati fino alla loro inclusione sociale e al supporto specifico in caso di vulnerabilità. L’approccio tra pari favorisce la condivisione di vissuti, di difficoltà ma anche di strategie, con ripercussioni positive nella relazione tra tutore/tutelato” ha dichiarato Anna Riatti, Coordinatrice UNICEF del programma per bambini e adolescenti migranti e rifugiati in Italia.
“Il supporto fornito dai tutori volontari è fondamentale per garantire il benessere dei minori stranieri non accompagnati – ha dichiarato Roland Schilling, Rappresentante UNHCR per l’Italia, Santa Sede e San Marino – per questo motivo dal 2017 UNHCR opera per sostenere l’iniziativa  attraverso la società civile ed insieme all’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, dando priorità alla partecipazione diretta e all’ascolto dei minori, che hanno contribuito in prima persona alla formazione dei tutori volontari e fornito preziosi contributi per l’analisi e il miglioramento del Sistema”.
A tre anni dall’entrata in vigore della legge Zampa, che istituiva la figura del tutore, UNICEF, UNHCR e CIR chiedono alle Autorità nazionali responsabili del sistema di protezione dei minori, di:
  • Precisare chiaramente, in fase di adozione dei decreti attuativi della L. 47/2017, le metodologie per la valutazione del superiore interesse del minore, specificando il ruolo del tutore volontario; favorire il coinvolgimento della figura da parte degli altri attori coinvolti nel sistema di tutela dei minori; promuovere una riforma legislativa che identifichi in modo chiaro quale sia l’Istituzione che deve garantire il supporto ai tutori volontari nell’esercizio delle sue funzioni, anche attraverso l’investimento di adeguate risorse finanziarie.
Si chiede inoltre all’Autorità Nazionale Garante dell’Infanzia e l’Adolescenza:
  • Di promuovere il modello di supporto peer-to-peer a livello nazionale, anche attraverso le unità operative presenti all’interno del progetto FAMI “Monitoraggio della tutela volontaria per MSNA in attuazione dell’art. 11 L. 47/2017”; di farsi portavoce delle istanze presentate dai tutori e di promuovere la condivisione e disseminazione delle buone prassi presenti con riguardo alle reti informali tra tutori volontari.
Si chiede infine agli attori parte del sistema di tutela dei minori a livello locale:
  • Di promuovere l’implementazione del modello in altri contesti territoriali; complementare i servizi di supporto già esistenti con percorsi di supporto peer-to-peer; e promuovere una legislazione ed una raccolta dati che tenda conto della fase di transizione all’età adulta.
 Comunicato congiunto Unicef - UNHCR - CIR

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Minori stranieri non Accompagnati: L’approccio tra pari la chiave per il supporto ai tutori volontari

Resi noti oggi i risultati della sperimentazione condotta da UNICEF, UNHCR, Consiglio Italiano per i Rifugiati -CIR e Centr...
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