Libia. I bambini e le guerra

I quattro barconi avvistati ieri sera sono tutti approdati a Lampedusa. 1041 sono i migranti sbarcati sull'isola, tra cui molte donne in avanzato stato di gravidanza, e 33 bambini, partiti tutti dalle coste libiche.

La prima "carretta del mare", è entrata in porto poco prima di mezzanotte e alle 3.30 lo sbarco è stato più consistente: 340 extracomunitari, compresi 30 donne e 11 bambini.dopo una mezz'ora sono approdati altri 303 migranti, di cui 42 donne e sei minori. Infine, all'alba, è approdato l'ultimo barcone con 240 profughi, tra i quali 22 donne e quattro bimbi.

Al più presto gli immigrati sbarcati in nottata saranno trasferiti verso altri centri di accoglienza e i bambini che sorte avranno? Speriamo di non dover raccontare notizie di gravi inadempienze come quelle raccontate nei giorni passati. VI TERREMO INFORMATI

1041 i migranti sbarcati nella notte a Lampedusa

I quattro barconi avvistati ieri sera sono tutti approdati a Lampedusa. 1041 sono i migranti sbarcati sull'isola, tra cui molte donne in...

Il 7 luglio 2011 La Commissione affari costituzionali ha approvato il testo del DL 89/2011 sulla circolazione dei comunitari e sul rimpatrio dei cittadini extracomunitari trasmetttendo il provvedimento all’Assemblea che sarà approvato il 22 luglio 2011. Apprezzamento, è stato espresso, dalla Commissione per la modifica introdotta nel testo per facilitare l’inserimento degli stranieri che, giunti in Italia come minori non accompagnati, abbiano seguito un percorso di integrazione culturale e sociale. Nonostante questa modifica positiva, il testo presenta però numerose criticità.

approvato il testo del DL 89/2011

Il 7 luglio 2011 La Commissione affari costituzionali ha approvato il testo del DL 89/2011 sulla circolazione dei comunitari e sul rimpatr...
Ieri 6 luglio 2011 è stata approvata dalla Comissione affari costituzionali della Camera dei Deputati, che ha concluso l'esame sugli emendamenti al disegno di conversione in legge del D.l. 89/11, un emendamento che reca modifiche al comma 1 bis dell'art. 32 del T.U. Immigrazione. Oggi la norma prevede che può essere rilasciato ai minori stranieri non accompagnati, al compimento della maggiore età, un permesso di soggiorno per motivi di studio, di accesso al lavoro ovvero di lavoro subordinato o autonomo, sotto il controllo del Comitato per i minori stranieri e purchè siano stati sottoposti ad un progetto di integrazione. Le modifiche proposte e presentate dalla relatrice Isabella Bartolini tendono a rendere meno rigida la procedura per il rilascio del permesso di soggiorno, al compimento della maggiore età, agli stranieri che siano giunti in Italia da minori non accompagnati e abbiano seguito un percorso di integrazione. Norma ragionevole e più volte richiesta dagli operatori del settore, così da evitare che il compimento della maggiore età, pur tutti un momento di felicità ed importante della vita, diventi un incubo per i ragazzi migranti rendendoli “per legge” clandestini mentre, essendosi formati in Italia e parlando l'italiano, hanno concrete prospettive di lavoro. È mantenuto fermo, il controllo del comitato per i minori sui singoli casi.

Approvato dalla Commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati un emendamento per semplificare la procedura di conversione del permesso di soggiorno per minore età.

Ieri 6 luglio 2011 è stata approvata dalla Comissione affari costituzionali della Camera dei Deputati, che ha concluso l'esame sugli em...
Il minore straniero non accompagnato che arriva sul territorio dello Stato Italiano a seguito di uno sbarco connesso con l’emergenza umanitaria del nord Africa,deve essere preliminarmente identificato dalle Autorità di pubblica sicurezza. Le Autorità di pubblica sicurezza assicurano un primo accertamento dell’età e procedono a segnalarne la presenza al Soggetto attuatore, al Comitato per i minori stranieri,(operante presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali), alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni e al Giudice Tutelare. Le Autorità di pubblica sicurezza verificano la disponibilità di strutture nell’ambito del distretto di appartenenza e nel caso che non vi sia tale disponibilità,dandone tempestiva comunicazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, richiedono al Comitato per i minori stranieri, per il tramite del Soggetto attuatore, di indicare le strutture alle quali possono rivolgersi per una prima accoglienza. Questo in estrema sintesi La procedura per il collocamento dei MSNA. Purtroppo la realtà è ben diversa, infatte Le notizie sono di gravissimi ritardi e di una situazione che si fa ogni giorno nei “centri di accoglienza” sempre più drammatica e disastrosa. La situazione è ancor più grave se pensiamo che molti stranieri non accompagnati stanno per compiere la maggiore età rischiando quindi di essere sottoposti alle procedura di detenzione amministrativa e di rimpatrio forzato.
La circolare ministeriale prevedeva anche che i minori stranieri non accompagnati fossero trasferiti in “strutture ponte”, che ad oggi non risulta essere state istituite, e.... lo sarannno mai? Quindi di fatto si utilizza il sistema di accoglienza, assolutamente discutibile visti i risultati, gestito dal Ministero dell'Interno, dalle Prefetture e dai “Commissari Nazionali per l'Emergenza del Nord Africa”. Wow si potrebbe pensare, comunque è pur vero che non sono state istituite le “strutture ponte” ma i MSNA sono comunque tutelati da questo fior fiore di soggetti, invece NO!!!
Molti minori non accompagnati vengono fatti partire sotto controllo (ed organizzazione) di forze di polizia da Lampedusa a bordo delle stesse navi che fanno la spola verso la Puglia, o verso i porti Cagliari, Napoli, Genova, senza che nessuno conosca la destinazione finale del loro viaggio. Clamorosa, a riguardo di questa totale disorganizzazione e incapacità sono le strutture IPAB a Catania, sovraffollate che ospitano fino a 60 minori in condizioni di promiscuità e senza figure professionali capaci di garantire loro la tutela e l'assistenza dovuta.
Da ultimo, il direttore generale per l'immigrazione del Ministero del Lavoro è riuscito a dire sulla questione dei MSNA “l'emergenza non è finita e il problema non sarà di breve durata ma si protrarrà nei prossimi anni. Il problema è complesso, alcuni di questi minori arrivano con una precisa strategia e spesso identificarli è difficile. E questo é vero soprattutto a Lampedusa, dove tutti i giovani che arrivano dichiarano di essere minorenni per poter usufruire della protezione garantita ai minori nel nostro Paese. Va perfezionato il sistema di identificazione" precisando che ci si stà attivando per la creazione di un sistema di casa-ponte per l'accoglienza dei minori stranieri, al fine di togliergli alla promiscuità.....questo dopo un mese e mezzo dalla “procedura di accoglienza dei MSNA”. Sulla problematica è intervenuto anche il capo della Protezione civile definendo quella dei minori stranieri "un’emergenza nell’emergenza" annunciando di istituire un team di monitoraggio sulla qualità dell’accoglienza, chiedendo a Save the Children di farne parte.
Nella realtà delle cose il problema di una seria e dovuta accoglienza di fatto tratta i minori presumendo la maggiore età, in quanto assoggetta i minori alle stesse misure restrittive in attesa di identificazione degli adulti. Sempre nella realtà delle cose i ritardi causano un aumento di minori che nelle more dell'attesa potrebbero diventare maggiorenni e quindi essere trattati esattamente come gli adulti “clandestini”, accrescendo di fatto il numero di coloro che fuggono dalle strutture di accoglienza. Diverse testimonianze raccontano che coloro che fuggono e vengono “acciuffati, come pericolosissimi criminali” verrebbero sottoposti a pestaggi da parte delle forze di polizia. Secondo Forlani, “ a Lampedusa, tutti i giovani che arrivano dichiarano di essere minorenni per poter usufruire della protezione garantita ai minori nel nostro Paese”, perciò avremmo l'alibi per il trattenimento a tempo indeterminato di ragazzi che dovrebbero essere identificati con la maggiore tempestività, al fine di attivare il giudice tutelare, la procura del competente Tribunale dei minori ed i servizi sociali. Quindi, invece di trattarli secondo il “superiore interesse del minore” li si tratta con pregiudizio.
Anche nella recente riunione svoltasi nell'ambito del progetto PRESIDIUM sono emersi tutti gli aspetti critici della vicenda ed in particolare per quanto riguarda la struttura di Mineo, dove sono stati trasferiti anche minori non accompagnati. Proprio nella struttura definita a “cinque stelle”, da un recente rapporto di Medici Senza Frontiere è emerso che si sarebbero verificati ben sette tentativi di suicidio.
Nelle “strutture di accoglienza” transitano minori non accompagnati con seri problemi di identificazione e di tutela giuridica. L’assenza di tutela giuridica, nonché la difficoltà di poter nominare un avvocato, il ritardo nelle comunicazioni della presenza dei minori non accompagnati nel territorio nazionale ai giudici del Tribunale e alla Procura del tribunale dei minori, espone tali minori a forti stress di tipo psicologico e igienico-sanitari.
A fronte di una situazione che potrà solo peggiorare con le condizioni del mare estivo, è intollerabile che l’unica risposta concreta che le istituzioni forniscono sia l’abbandono dei minori non accompagnati in strutture inidonee e di deprivazione della dignità.
Occorre quindi ridisegnare un sistema nazionale di accoglienza per i minori non accompagnati, e più in generale per tutti coloro che richiedono asilo, partendo dal considerare il migrante quale persona umana.

Cosa succede con Il Decreto del Commissario Delegato Emergenza Nord Africa del 18 maggio 2011?

Il minore straniero non accompagnato che arriva sul territorio dello Stato Italiano a seguito di uno sbarco connesso con l’emergenza uma...
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