Gli stranieri residenti in Italia al 1* gennaio 2011 sono 4.570.317, 335mila in piu' rispetto all'anno precedente (+7,9%). L'incremento e' leggermente inferiore a quello registrato nel 2009 (343 mila unita'). E' quanto emerge dal rapporto ''La popolazione straniera residente in Italia'' diffuso dall'Istat. Il numero degli stranieri residenti nel corso 2010 e' cresciuto soprattutto per effetto dell'immigrazione dall'estero (425 mila individui). Infatti, si legge nel rapporto, gli iscritti in anagrafe provenienti dall'estero rappresentano la componente principale dell'incremento degli stranieri residenti in Italia: nel 2010 sono stati 424.499, il 4,4% in piu' rispetto all'anno precedente. L'altra componente e' rappresentata dai 78.082 nati in Italia da genitori stranieri, che costituiscono il 13,9% del totale dei nati residenti e sono in leggero aumento (+1,3%) rispetto al 2009.
Si tratta, spiega l'istituto di statistica, di un incremento inferiore a quello registrato tra il 2009 e il 2008 e inferiore anche all'incremento fatto registrare dalla popolazione straniera nel suo complesso (+7,9%). Va segnalato che questo significativo rallentamento nell'incremento delle nascite di bambini stranieri avviene all'interno dell'attuale quadro economico congiunturale, decisamente sfavorevole.
IN ITALIA QUASI 1 MLN DI RUMENI RESIDENTI E 452 MILA MAROCCHINI.
La comunita' straniera residente in Italia piu' numerosa e' quella rumena che raggiunge, al 1* gennaio 2011, quasi il milione di residenti: il 21,2% del totale degli stranieri residenti in Italia.
Un'altra comunita' storicamente molto rappresentata e' quella albanese. E' la seconda per numerosita', con quasi 483 mila residenti e un incremento rispetto al 1* gennaio 2010 del 3,4%. Seguono i cittadini del Marocco, che nel 2010 sono aumentati del 4,8%, superando a fine anno le 452 mila presenze, della Cina (quasi 210 mila, +11,5%) e dell'Ucraina (circa 201 mila, +15,3%).
Citando le comunita' prevalenti, l'Istat segnala che, se si considerassero i paesi della ex-Jugoslavia nel loro insieme, essi costituirebbero il quarto paese nella graduatoria per numerosita', con oltre 226 mila cittadini residenti.
Per quanto riguarda i paesi extra-europei, piu' di 986 mila persone, oltre un quinto (21,6%) di tutti gli stranieri residenti, sono cittadini di un paese africano, principalmente dell'Africa settentrionale, in primo luogo del Marocco. I cittadini asiatici, con quasi 767 mila unita', rappresentano il 16,8% del totale.
Il rapporto tra le quote di uomini e donne nella popolazione straniera, nel complesso equilibrato, e' spesso molto sbilanciato all'interno delle singole comunita'. Tra le principali collettivita' a prevalenza femminile (ucraina, polacca, moldava, peruviana, ecuadoriana, filippina, rumena) i valori del rapporto oscillano fra i 25 maschi ogni 100 femmine nella comunita' ucraina e gli 83 maschi ogni 100 femmine in quella rumena. Una prevalenza maschile si osserva tra i cittadini di Senegal, Egitto, Bangladesh, Pakistan, Algeria, Tunisia, India, Marocco, Sri Lanka, Albania e Cina.
Infine, se si considera il contributo fornito dalle differenti aree geopolitiche all'incremento degli stranieri residenti nel corso del 2010 (oltre 335 mila unita'), la quota piu' elevata (27,2%) spetta ai paesi Ue dell'Europa centro-orientale, seguiti dai paesi dell'Europa centro-orientale non appartenenti all'Ue, con una quota pari al 23,5%.
86,5% STRANIERI RISIEDE AL CENTRO-NORD, AL SUD IN AUMENTO.
Gli stranieri residenti in Italia si distribuiscono sul territorio in maniera molto disomogenea, soprattutto in relazione alla cittadinanza di appartenenza: l'86,5% si trova al Centro-Nord, ma la crescita relativa della popolazione straniera e' stata superiore proprio laddove minore e' il suo ammontare, cioe' nelle Isole e al Sud. Considerando la popolazione straniera nel suo complesso, la maggior parte si concentra nel Nord (35% nel Nord-ovest, 26,3% nel Nord-est) e, in misura inferiore, nel Centro (25,2%), mentre nel Mezzogiorno risiede soltanto il 13,5% dei residenti stranieri. Scendendo a un livello territoriale maggiormente disaggregato, si possono osservare concentrazioni particolari: ad esempio, il 23,3% degli stranieri e' iscritto nelle anagrafi dei comuni della Lombardia, ben l'8,4% nella sola provincia di Milano, mentre le regioni del Sud, nel loro complesso, ospitano il 9,6% del totale degli stranieri residenti in Italia. Altre regioni con un numero elevato di cittadini stranieri sono il Lazio (11,9% di tutti gli stranieri residenti in Italia), il Veneto (11,0%), l'Emilia-Romagna (11,0%). Nel Lazio la grande maggioranza degli stranieri e' concentrata nella provincia di Roma (9,7% del totale), valore che le assegna il primato tra le province italiane. La distribuzione sul territorio resta fortemente disomogenea, nonostante la crescita relativa della popolazione straniera sia stata superiore proprio laddove minore e' il suo ammontare, cioe' nelle Isole (+11,9%) e nel Sud (+11,5%). Le regioni che hanno fatto registrare il massimo incremento sono Sardegna (+13,7%), Puglia (+13,5%), Basilicata (+13,4%) e Calabria (+13,3%). Le collettivita' che nel corso del 2010 sono cresciute maggiormente nel Mezzogiorno sono relative a: India, Bangladesh, Russia, Bulgaria e Romania. Per queste comunita' i differenziali nei livelli di crescita, rispetto al Centro-Nord, sono risultati pari o superiori al 10%. Al 1* gennaio 2011, l'incidenza della popolazione straniera sul totale dei residenti e' pari al 7,5% a livello nazionale. Tale quota e' massima nel Nord-est (10,3%), dove piu' di un residente su dieci e' straniero, mentre e' leggermente inferiore nel Nord-ovest (9,9%) e nel Centro (9,6%). Nel Mezzogiorno, invece, l'incidenza e' intorno al 3% (3,1% nel Sud, 2,7% nelle Isole) . Per quanto riguarda infine la distribuzione delle comunita' sul territorio italia dal rapporto si evince che i rumeni sono la comunita' prevalente nel Lazio (dove rappresentano il 36,2% del totale degli stranieri residenti, pari a circa 196 mila individui), Piemonte (34,4%, oltre 137 mila unita'), Lombardia (12,9%, quasi 138 mila persone), Veneto (20,2%, quasi 102 mila residenti). Gli albanesi predominano numericamente in Puglia dove, con quasi 23 mila presenze, costituiscono il 23,8% della popolazione straniera residente.
I marocchini sono, invece, la prima comunita' in Emilia-Romagna, con quasi 71 mila residenti (14,1%).
CRESCITA POPOLAZIONE ITALIANA SI DEVE A RESIDENTI STRANIERI.
Si conferma anche nel 2010 il contributo dei residenti stranieri alla crescita demografica dell'Italia. Infatti, spiega l'istituto di statistica, senza di essi l'Italia sarebbe un Paese con popolazione in diminuzione: nel 2010 i cittadini italiani diminuiscono di oltre 49 mila unita'.
L'incremento della popolazione complessivamente residente nel nostro paese (italiani e stranieri), che da 60.340.328 al 1* gennaio 2010 passa a 60.626.442 al 1* gennaio 2011, e' dovuto interamente alla dinamica naturale e migratoria dei residenti stranieri sopra descritta.
In particolare, il saldo naturale della popolazione straniera (+72.958 unita') compensa in buona parte il saldo naturale negativo dei residenti di cittadinanza italiana (-98.502 unita').
Nel corso del 2010, 65.938 cittadini stranieri hanno acquisito la cittadinanza italiana. Le acquisizioni di cittadinanza sono aumentate dell'11,1% rispetto all'anno precedente. Esse comportano, ovviamente, una diminuzione della popolazione straniera residente. Tra i nuovi cittadini italiani sono piu' numerose le donne, poiche' i matrimoni misti, che rappresentano una modalita' molto frequente di acquisizione della cittadinanza, si celebrano prevalentemente fra donne straniere e uomini italiani. (ASCA.it) |