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Il prefetto Vittorio Piscitelli e il sottosegretario all'interno, Domenico Manzione, hanno presentato, oggi l'ultimo rapporto sulle persone scomparse.
Dai dati presentati esce fuori un dato preoccupante. Aumentano notevolmente le persone scomparse. Rispetto al 31 dicembre 2016 si registra una crescita del 21%. 
«Si tratta - ha spiegato Manzione - di un dato strutturale e in continua crescita, in parte legato ai significativi aumenti dei flussi migratori, con persone per le quali l'Italia non è la destinazione finale e quindi si perdono per strada».
«Quello che resta come un dato allarmante riguarda i minori stranieri non accompagnati. In questo senso - ha spiegato il sottosegretario - stiamo studiando e mettendo a punto un algoritmo che ci aiuti a prevenire l'istinto all'allontanamento dalle comunità protette da parte di questi minori».
Oltre 38mila i minori stranieri non accompagnati scomparsi su un totale di 43610 stranieri scomparsi.
Il fenomeno della scomparsa dei minori non accompagnati non è una cosa nuova, infatti, una volta identificati, fanno perdere le proprie tracce, allontanandosi dalle strutture di accoglienza.
La Sicilia è la regione dove il fenomeno è più frequente (14.238 casi), seguita da Lazio (7.970), Lombardia (5.890), Campania (4.506) e Puglia (3.932).
Se risultano in crescita le persone scomparse, lo stesso è però anche per le persone ritrovate che nel 2017 hanno raggiunto il numero totale 158.229. 

Minori stranieri non accompagnati spariti. Il dato è allarmante.

Il prefetto Vittorio Piscitelli e il sottosegretario all'interno, Domenico Manzione, hanno presentato, oggi l'ultimo rapporto sull...
Oggi, ahinoi, siamo costretti a denunciare, a seguito della pubblicazione dell' "Indagine sulla percezione del razzismo tra gli adolescenti italiani e di origine straniera" condotto dalla Lorien Consulting per l'Unicef che l'Italia si presenta sempre più come terrà di razzismo e xenofobia.
Come risulta dal sondaggio, commissionato da Unicef in vista della Giornata dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza che si celebrerà domani, oltre la meta' degli adolescenti di origine straniera che vivono in Italia denuncia di aver assistito a episodi di razzismo e oltre uno su cinque dichiara di averli subiti direttamente, soprattutto a scuola.

Italia, sempre più razzista con i minori. Unicef: "Oltre metà degli stranieri in Italia ha assistito a episodi di razzismo"

Oggi, ahinoi, siamo costretti a denunciare, a seguito della pubblicazione dell' "Indagine sulla percezione del razzismo tra gli ad...

IMMIGRATI: SONO 4,5 MLN GLI STRANIERI RESIDENTI IN ITALIA

Gli stranieri residenti in Italia al 1* gennaio 2011 sono 4.570.317, 335mila in piu' rispetto all'anno precedente (+7,9%). L'in...
Bella iniziativa di civiltà a Trieste, Udine, Pordenone, Monfalcone, Aquileia, San Vito al Tagliamento e Faedis  comuni che si impegneranno ad inviare ai diciottenni stranieri residenti sul territorio una lettera per informarli dell'opportunita' di richiedere la cittadinanza italiana.

L'iniziativa del Pd e' stata presentata nella giornata del 22 luglio a Trieste, dall'europarlamentare Debora Serracchiani, affiancata dai rappresentanti dei comuni, e da quelli del Forum immigrazione.
''L'ambizione - ha detto Serracchiani - e' di creare una rete che vada oltre ai colori politici, a livello europeo esiste gia', e anche su base locale dobbiamo attivarci per evitare i problemi dell'integrazione''.

18 anni,in FVG i comuni ti informano sull'opportunità di richiedere la cittadinanza italiana

Bella iniziativa di civiltà a Trieste, Udine, Pordenone, Monfalcone, Aquileia, San Vito al Tagliamento e Faedis  comuni che si impegneranno ...
Cinquantadue migranti di varie nazionalità sono stati rintracciati dai militari della Guardia di finanza a bordo di una barca a vela di dieci metri al largo delle coste della Calabria. 
L'imbarcazione, che batteva bandiera statunitense, è stata rintracciata al largo di Riace (Reggio Calabria) e successivamente scortata fino al porto di Roccella Jonica. I due scafisti alla vista dei finanzieri sono scappati a bordo di un gommone.

A bordo dell'imbarcazione ci sono venti i bambini, la metà dei quali hanno meno di due anni e le nazionalità sono Afghanistan, Siria, Iran. Complessivamente le condizioni di salute sono buone, pur avendo viaggiato a lungo prima di approdare sulle coste Calabresi.

Roccella Jonica: Rintracciata dalla guarda di Finanza barca a vela con 52 immigrati

Cinquantadue migranti di varie nazionalità sono stati rintracciati dai militari della Guardia di finanza a bordo di una barca a vela di diec...
Il minore straniero non accompagnato che arriva sul territorio dello Stato Italiano a seguito di uno sbarco connesso con l’emergenza umanitaria del nord Africa,deve essere preliminarmente identificato dalle Autorità di pubblica sicurezza. Le Autorità di pubblica sicurezza assicurano un primo accertamento dell’età e procedono a segnalarne la presenza al Soggetto attuatore, al Comitato per i minori stranieri,(operante presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali), alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni e al Giudice Tutelare. Le Autorità di pubblica sicurezza verificano la disponibilità di strutture nell’ambito del distretto di appartenenza e nel caso che non vi sia tale disponibilità,dandone tempestiva comunicazione alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, richiedono al Comitato per i minori stranieri, per il tramite del Soggetto attuatore, di indicare le strutture alle quali possono rivolgersi per una prima accoglienza. Questo in estrema sintesi La procedura per il collocamento dei MSNA. Purtroppo la realtà è ben diversa, infatte Le notizie sono di gravissimi ritardi e di una situazione che si fa ogni giorno nei “centri di accoglienza” sempre più drammatica e disastrosa. La situazione è ancor più grave se pensiamo che molti stranieri non accompagnati stanno per compiere la maggiore età rischiando quindi di essere sottoposti alle procedura di detenzione amministrativa e di rimpatrio forzato.
La circolare ministeriale prevedeva anche che i minori stranieri non accompagnati fossero trasferiti in “strutture ponte”, che ad oggi non risulta essere state istituite, e.... lo sarannno mai? Quindi di fatto si utilizza il sistema di accoglienza, assolutamente discutibile visti i risultati, gestito dal Ministero dell'Interno, dalle Prefetture e dai “Commissari Nazionali per l'Emergenza del Nord Africa”. Wow si potrebbe pensare, comunque è pur vero che non sono state istituite le “strutture ponte” ma i MSNA sono comunque tutelati da questo fior fiore di soggetti, invece NO!!!
Molti minori non accompagnati vengono fatti partire sotto controllo (ed organizzazione) di forze di polizia da Lampedusa a bordo delle stesse navi che fanno la spola verso la Puglia, o verso i porti Cagliari, Napoli, Genova, senza che nessuno conosca la destinazione finale del loro viaggio. Clamorosa, a riguardo di questa totale disorganizzazione e incapacità sono le strutture IPAB a Catania, sovraffollate che ospitano fino a 60 minori in condizioni di promiscuità e senza figure professionali capaci di garantire loro la tutela e l'assistenza dovuta.
Da ultimo, il direttore generale per l'immigrazione del Ministero del Lavoro è riuscito a dire sulla questione dei MSNA “l'emergenza non è finita e il problema non sarà di breve durata ma si protrarrà nei prossimi anni. Il problema è complesso, alcuni di questi minori arrivano con una precisa strategia e spesso identificarli è difficile. E questo é vero soprattutto a Lampedusa, dove tutti i giovani che arrivano dichiarano di essere minorenni per poter usufruire della protezione garantita ai minori nel nostro Paese. Va perfezionato il sistema di identificazione" precisando che ci si stà attivando per la creazione di un sistema di casa-ponte per l'accoglienza dei minori stranieri, al fine di togliergli alla promiscuità.....questo dopo un mese e mezzo dalla “procedura di accoglienza dei MSNA”. Sulla problematica è intervenuto anche il capo della Protezione civile definendo quella dei minori stranieri "un’emergenza nell’emergenza" annunciando di istituire un team di monitoraggio sulla qualità dell’accoglienza, chiedendo a Save the Children di farne parte.
Nella realtà delle cose il problema di una seria e dovuta accoglienza di fatto tratta i minori presumendo la maggiore età, in quanto assoggetta i minori alle stesse misure restrittive in attesa di identificazione degli adulti. Sempre nella realtà delle cose i ritardi causano un aumento di minori che nelle more dell'attesa potrebbero diventare maggiorenni e quindi essere trattati esattamente come gli adulti “clandestini”, accrescendo di fatto il numero di coloro che fuggono dalle strutture di accoglienza. Diverse testimonianze raccontano che coloro che fuggono e vengono “acciuffati, come pericolosissimi criminali” verrebbero sottoposti a pestaggi da parte delle forze di polizia. Secondo Forlani, “ a Lampedusa, tutti i giovani che arrivano dichiarano di essere minorenni per poter usufruire della protezione garantita ai minori nel nostro Paese”, perciò avremmo l'alibi per il trattenimento a tempo indeterminato di ragazzi che dovrebbero essere identificati con la maggiore tempestività, al fine di attivare il giudice tutelare, la procura del competente Tribunale dei minori ed i servizi sociali. Quindi, invece di trattarli secondo il “superiore interesse del minore” li si tratta con pregiudizio.
Anche nella recente riunione svoltasi nell'ambito del progetto PRESIDIUM sono emersi tutti gli aspetti critici della vicenda ed in particolare per quanto riguarda la struttura di Mineo, dove sono stati trasferiti anche minori non accompagnati. Proprio nella struttura definita a “cinque stelle”, da un recente rapporto di Medici Senza Frontiere è emerso che si sarebbero verificati ben sette tentativi di suicidio.
Nelle “strutture di accoglienza” transitano minori non accompagnati con seri problemi di identificazione e di tutela giuridica. L’assenza di tutela giuridica, nonché la difficoltà di poter nominare un avvocato, il ritardo nelle comunicazioni della presenza dei minori non accompagnati nel territorio nazionale ai giudici del Tribunale e alla Procura del tribunale dei minori, espone tali minori a forti stress di tipo psicologico e igienico-sanitari.
A fronte di una situazione che potrà solo peggiorare con le condizioni del mare estivo, è intollerabile che l’unica risposta concreta che le istituzioni forniscono sia l’abbandono dei minori non accompagnati in strutture inidonee e di deprivazione della dignità.
Occorre quindi ridisegnare un sistema nazionale di accoglienza per i minori non accompagnati, e più in generale per tutti coloro che richiedono asilo, partendo dal considerare il migrante quale persona umana.

Cosa succede con Il Decreto del Commissario Delegato Emergenza Nord Africa del 18 maggio 2011?

Il minore straniero non accompagnato che arriva sul territorio dello Stato Italiano a seguito di uno sbarco connesso con l’emergenza uma...
“Nella situazione di confusione iniziale derivata dalla emergenza profughi dal Nord Africa, i Comuni si sono dimostrati uno degli unici punti certi di riferimento” ha affermato il sindaco di Padova e vicepresidente Anci Flavio Zanonato. “I comuni infatti -prosegue- hanno saputo fronteggiare non solo l’emergenza ordinaria ma anche quella straordinaria mettendo a disposizione altri 1900 posti di accoglienza oltre ai 3mila disponibili”. A conferma dell'impegno il 20 giugno sono state presentate decine di iniziative promosse dai progetti territoriali dello SPRAR il cui calendario può essere consultato qui.
Lo Sprar basa il suo modello di accoglienza sulla presa in carico del soggetto, il quale viene guidato nel suo percorso di integrazione, fornendo non solo vitto e alloggio ma anche servizi di assistenza sociale (19,8%), mediazione linguistico - culturale (18,9%), assistenza sanitaria - specialistica (17,7%), servizi per l’inserimento lavorativo (14,6%), orientamento e informazione legale (9,5%), servizi per l’inserimento abitativo (4,9%), per la formazione (4,3%) e l’inserimento scolastico dei minori (1,8%); Tali servizi offerti hanno fatto registrare un turnover equilibrato tra gli ingressi e le “uscite per integrazione” nel programma Sprar, rispettivamente pari a 2.886 e 2755.
Inoltre i servizi Sprar garantiscono in relazione alle specifiche esigenze del soggetto strutture di accoglienza ad hoc. L’8 per cento di queste sono destinate ai minori stranieri non accompagnati. Si tratta generalmente di appartamenti (nel 70 per cento dei casi), di centri collettivi (nel 24 per cento dei casi) e di comunità di alloggio (nel 6 per cento dei casi).
Zanonato chiarisce che “L’idea fondamentale che guida ormai da dieci anni lo Sprar è che il rifugiato non è soltanto una persona a cui dobbiamo garantire cibo e un luogo dove dormire, ma è un soggetto che al termine di un percorso si inserisce nella nostra comunità. Lo Sprar è diventato perciò lo strumento attraverso cui il rifugiato e il richiedente asilo entra in una comunità, in quella comunità impara una lingua, in quella comunità impara una professione, e quella comunità si occupa poi di inserirlo nel tessuto sociale del territorio. E questo è importante perché altrimenti il rifugiato che arriva e rimane in una struttura dove riceve semplicemente cibo, un posto dove dormire e degli abiti con cui vestirsi alla fine del periodo è esattamente come il giorno in cui è entrato nel territorio italiano”.
Dalla relazione emergono dati che ci permettono di individuare i flussi migratori in relazione ai paesi o aree di provenienza.Le prime cinque nazionalità di provenienza e accolte nelle strutture Sprar si registra la Somalia, l’Eritrea, l’Afghanistan, la Nigeria e l’Iraq.
Delle 6.852 segnalazioni le persone che hanno fatto ingresso per la prima volta nel sistema di accoglienza sono state 2.886 pari al 42% delle segnalazioni totali. Il 78% di questi nuovi ingressi sono uomini mentre le donne il 22% e i minori il 13%. Le città che hanno registrato il più alto numero di nuovi ingressi sono state, oltre a Roma e Milano, Genova (83 nuove persone), Venezia (75), Crotone provincia (58), Firenze (48), Modena (41) e Verona (35).
Il dato più rilevente che emerge è la diminuizione dei nuovi ingressi dei minori stranieri non accompagnati, in calo rispetto al 2009. Infatti, si è passati dai 320 del 2009 ai 253 accolti nel 2010 di cui 235 maschi e 18 femmine. Quindi è possibile creare dei percorsi di integrazione qualitativamente migliori che possano accompagnare il minore verso l’integrazione e l’autonomia.
Dal lato delle uscite, per l'integrazione su 2.755 soggetti, di cui il 43% risulta aver concluso il proprio percorso di integrazione, il 20% ha abbandonato l’accoglienza di sua iniziativa, il 32% ha visto scaduti i termini dell’accoglienza, il 4% è stato allontanato mentre l’1% ha scelto il rimpatrio volontario e assistito.

AL DI Là DELL'EMERGENZA

“Nella situazione di confusione iniziale derivata dalla emergenza profughi dal Nord Africa, i Comuni si sono dimostrati uno degli unici punt...
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