Sono poco più di ventimila i profughi giunti nel 2011 in Italia che hanno fatto domanda di protezione internazionale e che sono stati accolti all'interno del piano della cosiddetta emergenza Nord Africa. Sono scappati dal loro Paese di origine (Nigeria, Ghana, Mali, Somalia, Costa D'avorio, Pakistan, Sudan, Bangladesh…) dopo essere stati feriti con pistole, coltelli, bastoni o cocci di bottiglia. Hanno visto e subito ogni tipo di violenza. Hanno perso casa, lavoro e affetti in pochi minuti. Sono statiinseguiti e imprigionati. Sono stati torturati, minacciati e violati in ogni modo. Per questioni etniche, religiose, sociali e familiari. Sono sopravvissuti a tutto. Al dolore, alle ferite, alla fuga. Sono scappati con ogni mezzo: a piedi o nascosti su camion. Hanno attraversato deserti e mari. Sono partiti in 100 ed arrivati in 10. E poi di nuovo, in Libia, sono stati inseguiti, imprigionati e picchiati, caricati a forza su barche di fortuna. Incastrati l'uno sull'altro, a centinaia. Notti e giorni sul mare, nel buio, nel freddo, nella sete, nella paura. Loro e nostro malgrado verso l'Italia.
Sono poco più di ventimila i profughi giunti nel 2011 in Italia che hanno fatto domanda di protezione internazionale e che sono stati accol...