Immigrazione: Siamo tutti responsabili. Oggi globalizzazione dell'indifferenza

Nell'isola simbolo dell'immigrazione, Papa Francesco ha voluto incontrare i migranti venuti dalle "periferie del mondo". In prima fila, ad assistere alla messa di Papa Francesco, un gruppo di migranti del CSPA di Lampedusa.  Con alcuni, Papa Bergoglio si è trattenuto, slautandoli, parlando con loro e ascoltando soprattutto la voce del damma di chi affronta fra mille pericoli il viaggio per cercare una vita migliore.

Importanti, oltre ai gesti sono state le parole di Papa Francesco, che ha detto la cultura del benessere ci rende "insensibili alle grida degli altri", ci fa vivere "in bolle di sapone", in una situazione "che porta all'indifferenza verso gli altri. Di più: oggi c'è una "globalizzazione dell'indifferenza". Ci siamo abituati alla sofferenza dell'altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!". 

Parole durissime quelle del Papa durante l'omelia della messa pronunciata al campo sportivo di Lampedusa, l'appuntamento più atteso del primo viaggio apostolico del suo Pontificato, dedicato al luogo simbolo della sofferenza nel Mediterraneo. 

Il Papa ha avuto il coraggio di denunciare con forza l'indifferenza che coinvolge tutti - mi includo anch'io, ha detto - verso il dramma dei migranti. Una "spina nel cuore", la definisce Francesco, una tragedia che non deve più ripetersi. "Sono qui per scuotere le coscienze", ha annunciato. 

I trafficanti sfruttano la povertà, ha denunciato Francesco. E ha chiesto perdono: "Domandiamo al signore la grazia di piangere sulla nostra indifferenza, sulla crudeltà che c'è nel mondo, in noi e in coloro che con l'anonimato prendono decisioni socio-economiche che aprono la strada a drammi come questo". Ha messo sotto accusa il benessere in cui ci ognuno di noi si chiude, ha parlato di "anestesia del cuore". E, ancora una volta, si è richiamato alla tenerezza, tema a lui particolarmente caro. Questa volta, lo ha fatto rivolgendosi ai lampedusani: "Voglio ringraziarvi", ha detto il Papa, "per l'esempio di amore e di carità, per l'esempio di accoglienza che ci avete dato, che ci state dando e ancora ci date. "Grazie", ha concluso, per la vostra testimonianza e per la vostra tenerezza". 

Questa, rappresenta una visita storica, che viene dedicata agli ultimi. Una scelta dal forte valore simbolico.
Commovente è stato il momento del lancio nelle acque al largo dell'isola di una corona di fiori in memoria di quanti hanno perso la vita in mare durante le traversate dall'Africa.

LEONARDO CAVALIERE

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

 

Minori Stranieri Non Accompagnati © 2015 - Designed by Templateism.com, Plugins By MyBloggerLab.com