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Ci risiamo, un altro muro in costruzione per proteggere i confini. Questa volta è la Slovenia che dice di valutare seriamente la costruzione di una recinzione di confine per arginare l’afflusso dei migranti dalla Croazia. Come già anticipato qualche giorno fa nell’articolo “Rifugiati al confine tra Croazia e Slovenia, la situazione si aggrava” la situazione al confine Croato – Sloveno, come era facile prevedere, si sarebbe aggravata.


La piccola nazione alpina è diventata il punto di ingresso principale nella zona Schengen dopo che l'Ungheria ha sigillato i suoi confini meridionali con recinzioni di filo spinato per fermare i migranti che disperatamente cercano di raggiungere il Nord Europa prima che arrivi il gelido inverno.
Miro Cerar, primo ministro Sloveno ha detto di sperare che il mini vertice UE, tra i leader europei e dei paesi Balcanci di domenica prossima possa contribuire ad individuare delle soluzioni concrete alla crisi, ma non ha escluso una barriera lungo la frontiera, di 670km, con la Croazia.

"Stiamo valutando questa possibilità, ma anche in questo momento ... siamo ancora alla ricerca di una soluzione europea", ha detto il primo ministro Miro Cerar ieri sera alla TV di Stato Slovena.

Ha sottolineato pure che la costruzione di un nuovo muro è percorribile come ultima ratio, nel caso in cui nel vertice di domenica non verranno prese delle soluzioni soddisfacenti.



Oltre 47.500 persone sono entrate in Slovenia, dal 17 ottobre, da quando Budapest ha definitivamente chiuso la sua frontiera con la Croazia, appena un mese dopo la chiusura dell’altro confine con la Serbia.

Migliaia di rifugiati e richiedenti asilo sono abbandonati in condizioni terribili al confine tra Croazia e Slovenia.

Più di 5.000 persone hanno trascorso la notte a temperature da congelamento nella piccola cittadina di Berkasovo, valico di frontiera fra la Serbia e la Croazia.

Nella nebbia mattutina, i migranti hanno acceso dei fuochi per riscaldarsi mentre altri dormivano adagiati a terra protetti da coperte. Gli operatori umanitari non avevano materiale a sufficienza per garantire protezione a tutti i migranti. "Ci sono talmente tanti bambini...è un disastro!", si è lasciato sfuggire un poliziotto serbo.

Il rischio reale che potremmo correre è l'effetto domino della chiusura dei confini. Infatti, se la Slovenia chiudesse i confini, così farebbe anche l'Austria e poco a poco tutti gli altri Stati. Per l'Italia l'eventuale chiusura della frontiera Austriaca con la Slovenia, sia pure a tempo, comporterebbe un concreto aumento degli arrivi in Italia, alle frontiere nordorientali, ci si sta preparando a questa eventualità? Ovviamente No, naturalmente non ne parla nessuno, e non ci si prepara per tempo, nessuna misura di accoglienza straordinaria, come sarebbe corretto fare.

Il ministero degli Interni croato Ranko Ostojic e il suo omologo serbo Nebojsa Stefanovic devono incontrarsi oggi per discutere la situazione umanitaria a Berkasovo.

Lo spettro di un Nuovo Muro AntImmigrati. La Slovenia pensa ad una recinzione di confine per arginare il flusso dei migranti.

Ci risiamo, un altro muro in costruzione per proteggere i confini . Questa volta è la Slovenia che dice di valutare seriamente la cos...

La situazione dei Rifugiati al confine tra Croazia e Slovenia si aggrava.
Dopo la mossa a sorpresa della Croazia di aprire il confine per permettere a quasi 3.000 rifugiati di entrare in Croazia in rotta verso la Slovenia, il governo sloveno ha modificato nella giornata di ieri le norme sulla difesa dei propri confini. Già da oggi, sarà possibile ai militari di unirsi alla polizia di frontiera per il pattugliamento dei 670km di confine. Inoltre, il premier sloveno ha dichiarato che avrebbe chiesto un finanziamento da parte dell'Unione europea per la gestione dei migranti che avrebbero "superato tutte le possibilità di gestione normale".

Il commissario UE per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos, prevede un viaggio in Slovenia per domani al fine di discutere della richiesta.
La crisi si è acuita, da quando l'Ungheria ha completato la barriera che la divide dalla Croazia, per cui più di 19,460 migranti sono arrivati ​​in Slovenia, da sabato scorso.
In base alle nuove misure approvate dal parlamento, i soldati sloveni possono aiutare la polizia a pattugliare il confine, detenere le persone e consegnarle alla polizia, e impartire ordini ai civili nella zona di confine.

Il governo sloveno ha dichiarato: "Le ultime 24 ore sono state le più dure ed impegnative dall'inizio della crisi", e ha avvertito che è impossibile aspettarsi che piccoli paesi, come la Slovenia, possano risolvere la crisi al posto di paesi più grandi.

Intanto migliaia di rifugiati sono rimasti bloccati sotto la pioggia, il fango e al gelo lungo la frontiera tra Croazia e Serbia, dopo aver viaggiato attraverso la Grecia e la Macedonia.

Rifugiati al confine tra Croazia e Slovenia, la situazione si aggrava

La situazione dei Rifugiati al confine tra Croazia e Slovenia si aggrava. Dopo la mossa a sorpresa della Croazia di aprire il confin...
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