Human Rights Watch ha pubblicato il rapporto Boat Ride to Detention - Adult and Child Migrants in Malta sulla situazione dei migranti giunti sull’isola dei Cavalieri, ammonendo il governo maltese sulle politiche migratorie ed in particolare sulla detenzione dei migranti, che si traduce nella realtà in "detenzione prolungata dei minori non accompagnati, con conseguenti altri abusi sui diritti dei migranti ".
Negli ultimi 10 anni sono arrivati sull’Isola di Malta, via mare, circa 15.000 migranti, la maggioranza proviene dall'Africa sub-sahariana. Il sistema di “accoglienza” prevede la detenzione nei CIE dove, come si può leggere nel Report, i migranti sono detenuti in condizioni inferiori agli standard minimi di accoglienza.
Di recente è scoppiato il caso di Mamadou Kamara dal Mali, 32 anni, trovato morto in un centro di detenzione, aumentando la preoccupazione generale sul trattamento dei migranti sull’isola.
Alice Farmer, ricercatore nella divisione diritti dei bambini di Hrw ha detto che "Malta’s automatic, indiscriminate, and blanket detention of migrants – including unaccompanied migrant children – is inhumane and unnecessary. It doesn’t deter migrants from coming to Malta and it violates international law".
Malta dovrebbe trattare i migranti che affermano di essere minorenni, e fino a prova contraria, secondo ciò che è stabilito dalla Convenzione dei diritti del fanciullo, invece la brutalità del sistema maltese si basa sull’esatto opposto. Infatti, finchè non venga dimostrata la minore età, vengono detenuti, in barba a tutte le convenzioni internazionali e soprattutto ai minimi standard di accoglienza e senso di umanità.
La relazione invita il governo maltese a limitare la detenzione dei migranti, solo quando si verifichino circostanze eccezionali, mentre quando i migranti dsi dichiarano minori dovrebbero essere accolti e tutelati come tali, e fino a prova contraria.
La relazione, come più volte sostenuto da questo blog e dalla petizione che stiamo portando avanti, raccomanda inoltre che le politiche migratorie siano in linea con le norme dettate dal Consiglio d'Europa. Poi aggiunge un appello alla Comunità Europea per una immediata riforma del regolamento Dublino II, per consentire la più equa ripartizione degli oneri tra gli stati membri.
LEONARDO CAVALIERE
LEONARDO CAVALIERE