NO ALLE CARCERI LIBICHE. appello per la difesa dei Diritti del Fanciullo, migranti, rifugiati e richiedenti asilo


http://minoristranierinonaccompagnati.blogspot.it/ condivide l’appello di Amnesty International, di sotto riportato e adattato alla difesa dei Diritti del Fanciullo, secondo cui, nonostante l’evidenza sui gravi abusi a cui sono soggetti i migranti, rifugiati e richiedenti asilo, nonché i minori, in Libia, il 3 Aprile del 2012, l’Italia, a firma del Ministro Cancellieri, ha stretto un nuovo accordo sul controllo dell’immigrazione.


Accordo reso segreto dalle parti contraenti, ma recentemente trapelato sulla stampa, a seguito della pressione pubblica di Amnesty International e dell’impegno di un giornalista de La Stampa. 
Il testo dell’accordo, sulla falsa riga di quello firmato dal governo Berlusconi, e prima ancora dal governo Amato, vede la Libia impegnata a fermare la partenza dei migranti dietro il supporto dell’Italia che si impegna a fornire strumenti per il controllo delle frontiere libiche ( …poi muoiono 54 migranti nel mar mediterraneo, ma queste sono sciocchezzuole, anzi “li avremmo aiutati, ma non li abbiamo visto”, VERGOGNOSO) magari chiudendo gli occhi sul fatto che la Libia non ha firmato la convenzione di Ginevra sui diritti dei rifugiati e non ha regole in materia di asilo politico.  
Bisogna aggiungere che l’accordo firmato non contiene nessuna norma che tuteli i diritti umani né alcuna regola circa i meccanismi di protezione per richiedenti asilo e rifugiati.

La preoccupazione è ancor più grave quando sappiamo che un numero non quantificabile di migranti,ma significativa, come attestato anche da fonti ONU e confermato dal monitoraggio dei flussi migratori arrivati via mare attraverso la frontiera Sud dell’Italia svolto da Save the Children, sono minori e minori stranieri non accompagnati. “Non possiamo non ricordare le terribili testimonianze raccolte da Save the Children direttamente dai minori sbarcati a Lampedusa sulle condizioni di estrema deprivazione e violenza vissute nei centri di detenzione in Libia dove, secondo le fonti più accreditate, sono stati condotti i migranti respinti in mare dalle Autorità italiane.”

C’è da aggiungere che a febbraio 2012, l’Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti umani con la sentenza Hirsi Jamaa e altri c. per cui l’Italia e il governo italiano si è pubblicamente impegnato a dare attuazione alla sentenza.

Successivamente alla diffusione del contenuto degli accordi,molti esponenti del Governo, tra cui il Ministro Riccardi, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, hanno dichiarato pubblicamente che “i respingimenti” non sono nell’agenda del Governo.

Scrivi al ministro dell’Interno italiano, chiedendole di proteggere i diritti di migranti, minori stranieri non accompagnati,  rifugiati e richiedenti asilo.

LEONARDO CAVALIERE



Il testo dell’appello è stato adattato per la difesa dei diritti del fanciullo.

Anna Maria Cancellieri
Ministro dell’Interno
Palazzo Viminale, Via Agostino Depretis 1
00184 Roma - Italia
Email: caposegreteria.ministro@interno.it
Fax: +39 06 46549832; +39 06 46549467; +39 06 4741717

Egregio ministro,
sono un simpatizzante del blog http://minoristranierinonaccompagnati.blogspot.it/ , Progetto per la promozione dei Diritti del Fanciullo, ovunque nel mondo vengano violati, nonchè di Amnesty International.
Sono preoccupato per l’accordo tra Italia e Libia sul controllo dell’immigrazione concluso nell’aprile 2012. Il testo dell’accordo - non reso pubblico dalle parti contraenti, ma recentemente trapelato sulla stampa - conferma il fatto che l’Italia ha ripreso la cooperazione bilaterale con la Libia sul controllo dell’immigrazione, mettendo migranti, in particolare MINORI e DONNE, rifugiati e richiedenti asilo a rischio di gravi violazioni e abusi dei diritti umani.
L’accordo è stato concluso, nonostante le informazioni disponibili indicassero che erano in corso diffuse violazioni dei diritti umani nei confronti di migranti, dei minori, come più volte denunciato sul nostro sito,  richiedenti asilo e rifugiati in Libia e nonostante il fatto che non ci siano ancora disposizioni vigenti per il riconoscimento dello status di rifugiato in questo paese. 
Le ricordo, a tal proposito, la sentenza del febbraio 2012 della Corte europea dei diritti umani sul caso Hirsi Jamaa e altri c. Italia, che il Suo governo si è pubblicamente impegnato a rispettare.
Sono preoccupato per l’impatto che la cooperazione con la Libia sul controllo dell’immigrazione ha su migranti, rifugiati e richiedenti asilo in Italia e per il fatto che, in mancanza di ogni controllo sulle prassi di tale cooperazione, gli abusi possano restare impuniti.
La esorto a fare in modo che le politiche e le prassi di controllo dell’immigrazione in Italia non provochino, contribuiscono o traggano beneficio da violazioni dei diritti umani.
Chiedo quindi al governo italiano, immediatamente, di:
 -  mettere da parte eventuali accordi esistenti in materia di controllo dell’immigrazione con la Libia;

- rendere pubblici tutti gli accordi sul controllo dell’immigrazione negoziati con la Libia o con qualsiasi altro paese;

- rendere noti i dettagli dei progetti di cooperazione con la Libia passati e presenti, compresi quelli finanziati dall’Unione europea, nonché le informazioni sulla fornitura ufficiale di risorse, personale e attrezzature;

- impegnarsi a stipulare ulteriori accordi sul controllo dell’immigrazione con la Libia solo dopo che la Libia dimostri di rispettare e proteggere i diritti umani di rifugiati, richiedenti asilo e migranti e che metta in atto un adeguato sistema di esame e riconoscimento delle domande di protezione internazionale.

La ringraziamo per la Sua attenzione.
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