Voto contrario Shock in Lombardia. E' stata bocciata la mozione di Patto Civico e Partito Democratico con la quale si chiedeva l’accesso alla pediatria di base ai bambini stranieri anche se privi di permesso di soggiorno ledendo di fatto diritti fondamentali di soggetti due volte vulnerabili, sia perchè stranieri, sia perchè bambini.
Inoltre, la scelta contrasta con obblighi nazionali, internazionali e, contrasta con le scelte operate dalla conferenza Stato Regioni. In una parola non si tutela il diritto alla Salute.
Di seguito art. tratto da asgi.wordpress.com
La scelta operata ieri dal Consiglio Regionale lombardo ignora infatti che, come confermato da pronunce proprio del Tribunale di Milano, il minore non può mai essere considerato “irregolare”essendo comunque non espellibile ai sensi dell’art. 19 della legge italiana sull’immigrazione. Inoltre sia l’art. 35 dello stessa legge e la Convenzione ONU per i diritti del fanciullo all’art. 24 garantiscono il diritto di ogni minore di “beneficiare dei servizi medici” senza alcuna discriminazione, indipendentemente dalla loro nazionalità, regolarità del soggiorno o apolidia .
Infine l‘Accordo che la Conferenza Stato-Regioni ha recentemente elaborato proprio allo scopo di rendere uniforme ed efficace l’accesso dei migranti ai servizi sanitari su tutto il territorio italiano prevede il riconoscimento del pediatra di libera scelta anche per i minori senza regolare permesso di soggiorno.
La scelta della regione Lombardia è dunque in contrasto con tali norme; ma è anche una scelta miope e inefficiente perché meno difficoltà nell’erogazione delle prestazioni e una precoce diagnosi delle malattie grazie alla maggiore prevenzione si traduce in costi inferiori per la Pubblica Amministrazione e permette una migliore salvaguardia della salute collettiva.
Ancor piu’ fuori luogo e frutto di totale ignoranza delle norme sono poi le dichiarazioni rese ieri da alcuni politici regionali che hanno richiamato la questione della segnalazione degli irregolari da parte del medico: in proposito ASGI ricorda che ai sensi dell’art. 35 del T.U. sull’Immigrazione “l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità” dunque a nessuno sia esso pediatra, medico ospedaliero o chi altro è consentito operare segnalazioni a seguito di accesso alle cure sanitarie.
ASGI , come ha già fatto in passato, promuoverà in tutte le opportune sedi ivi compresa quella giudiziaria, tutte la azioni possibili affinché siano rispettate le norme nazionali e internazionali e sia tutelato il diritto alla salute di tutti, migranti compresi.
LEONARDO CAVALIERE