160 minori stranieri non accompagnati "OSPITI" da mesi in un centro di accoglienza improvvisato

La chiamano “la nuova Lampedusa” per il suo destino di accoglienza dei migranti, ma rappresenta l’immagine peggiore della gestione da parte dello Stato dell’emergenza rifugiati.
La scuola “Verde” di Augusta ospita da mesi 160 minori stranieri non accompagnati giunti in Sicilia attraversando il Mediterraneo a bordo dei soliti barconi della speranza. Sono prevalentemente eritrei, somali ed egiziani, ammassati all’interno di una struttura precedentemente dichiarata inagibile, ma poi riaperta nell’aprile 2014 proprio per essere trasformata in un centro di accoglienza improvvisato. “I bambini sono abbandonati a se stessi durante le ore notturne – denunciano gli esponenti di alcune associazioni di volontariato – quando può accadere di tutto. Una situazione gravissima e inaccettabile che necessita un intervento immediato da parte delle istituzioni. Le autorità locali si trovano ripetutamente a dover individuare da sole e in emergenza strutture spesso improvvisate, come questa”.


Le conseguenze sono tutte sulla pelle di questi giovanissimi. Provenienti da terre dilaniate dalla guerra e dalla miseria, dopo aver affrontato da soli lunghi viaggi tra violenze di ogni tipo, si trovano costretti a dover sopportare ulteriori sofferenze. E spesso, anziché trovare una speranza, sono esposti nuovamente allo sfruttamento e a gravi rischi per la sicurezza personale. “Dovrebbero restare nella scuola di Augusta solo pochi giorni – ricordano ancora gli operatori del Terzo Settore presenti sul posto -, invece molti dei 160 piccoli ospiti sono lì da mesi”.

La situazione dei MSNA diventa di giorno in giorno più drammatica. Nell’ultimo anno sono più di 24mila i minori giunti via mare in Italia: 5 volte quelli approdati nel 2011, quando, in concomitanza con il grande esodo dovuto alle cosiddette “primavere arabe”, ne arrivarono “solo” 4.599. I giovanissimi migranti arrivati senza genitori o adulti di riferimento sono circa 12.300, quasi tutti dai 12 ai 17 anni. L’Italia e l’Europa continuano a evidenziare tutta la loro impreparazione nel gestire l’arrivo quotidiano di questi minori, ammassati in centri d’accoglienza improvvisati, tra mille difficoltà e condizioni di vita non dignitose. 

La mancanza di un sistema di prima accoglienza adeguato si riscontra nel numero degli allontanamenti dei minori dalle strutture.Sono oltre 3.000, quasi uno su 3, i minori che si sono allontanati nel 2014 da queste strutture, per la sfiducia accumulata in mesi di attesa o per proseguire il loro viaggio verso altri paesi in cui sanno di poter trovare condizioni migliori. E’ evidente che questi minori che si rendono “invisibili” rischiano di essere facile preda di circuiti di sfruttamento sessuale, lavorativo, nei circuiti della criminalità organizzata.
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