Europa 2015. Un treno si ferma, centinaia di persone vengono scortate dalla stazione dentro ad un campo. Di seguito ospitiamo la testimonianza di Diego Saccora dal confine tra Slovenia ed Austria.
Ci si vergogna a sentire il freddo negli zero gradi sfiorati fuori dalla "no man's land", lingua di terra tra la frontiera slovena di Sentilj e quella austriaca di Spielfeld. Di fronte famiglie, uomini e donne, anziani, disabili. bambini, adolescenti e infanti.Un papa' cambia il pannolino al figlioletto steso a terra mentre a lato un'altra famiglia si scalda attorno ad un fuoco acceso usando rami freschi di aghifoglie e vari materiali plastici. Un mix di fumi e diossina che rende l'aria irrespirabile. Terra di nessuno e di tutti. recintata ma all'accesso "libero" per il dialogo con chi è lì, costretto da decisioni politiche e tempistiche scoordinate tra le due parti in causa.
Da un lato il campo sloveno che deve essere liberato per far entrare i nuovi arrivi provenienti da altre aree di concentramento, dall'altro il campo austriaco al quale vengono fatti accedere gruppi numericamente inferiori a quanti attendono fuori dalla cancellata, mentre chi già si trova all'interno aspetta la chiamata per salire su un autobus con destinazione la Germania. Il risultato è che centinaia di anime rimangono ad attendere per ore, In piedi al gelo e senza ricevere alcun sostentamento perchè ufficialmente non di competenza nè dell'uno nè dell'altro versante, come se l'umanità fosse un interruttore.
Il tutto sotto gli occhi - unica parte lasciata visibile dei volti coperti da sciarpe, mascherine antibatteriche e passamontagna - dei militari imbraccianti lucidi mitra che assomigliano più a cannoni in miniatura. La migliore accoglienza per persone che portano negli sguardi e nei racconti scene di guerra.
Diego Saccora
Migranti nella Terra di Nessuno tra Slovenia ed Austria
Europa 2015. Un treno si ferma, centinaia di persone vengono scortate dalla stazione dentro ad un campo. Di seguito ospitiamo la testimon...