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La Giornata Mondiale dei Rifugiati è stata istituita il 20 giugno per commemorare la Convenzione di Ginevra. La giornata mondiale si celebra dal 2001, giorno del cinquantesimo anniversario del trattato ONU che stabilisce chi siano i profughi, quali siano i loro diritti e quali le responsabilità delle nazioni che garantiscono l'asilo.
Dagli ultimi dati i profughi nel mondo sono oltre 65milioni, quindi non si può parlare di emergenza, ma è la nostra normale quotidianità, per cui non servono politiche emergenziali. Il Presidente della Repubblica Mattarella in occasione della Giornata Mondiale dei Rifugiati dice che "Occorre, quindi, che il nostro approccio sappia superare la dimensione emergenziale per elaborare, come già stiamo facendo, sempre più efficaci risposte strutturali e di lungo periodo". E ringrazia tutti coloro - singoli, associazioni e istituzioni - che sono messi al servizio di una soluzione. 
I dati, come sopra riportati, testimoniano che oggi ci troviamo davanti alla più grave crisi dalla seconda guerra mondiale. Oggi e solo oggi, noi tutti dobbiamo fare la nostra parte e tutelare tutti quei soggetti costretti a fuggire. Tra i rifugiati oltre la metà sono minori, i migranti più vulnerabili. 
Oggi viene pubblicato dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, il Rapporto Global Trends 2016, che rappresenta la principale indagine sui flussi migratori a livello mondiale condotta dall’Agenzia, afferma che alla fine del 2016 le persone costrette ad abbandonare le proprie case in tutto il mondo sono 65,6 milioni - circa 300.000 in più rispetto all’anno precedente. Questo dato rappresenta un numero enorme di persone che necessitano di protezione in tutto il mondo. Il fenomeno delle migrazioni forzate causate da guerra, violenze e persecuzioni in tutto il mondo ha raggiunto nel 2016 il livello più alto mai registrato. La Siria è ancora il Paese con il numero più alto di persone in fuga: 12 milioni di individui (quasi due terzi della popolazione) sfollati interni al Paese o fuggiti all’estero come rifugiati o richiedenti asilo.
Lasciando da parte la situazione dei palestinesi rifugiati di lunga data, colombiani (7,7 milioni) e afghani (4,7 milioni) rappresentano anche quest’anno, rispettivamente, la seconda e la terza popolazione di rifugiati più vasta, seguiti da iracheni (4,2 milioni) e sud sudanesi (il cui numero ha raggiunto i 3,3 milioni alla fine dell’anno, seguendo un tasso di incremento maggiore rispetto a qualsiasi altra popolazione del mondo).


Pagina del rapporto digitale

Report completo

Giornata Mondiale dei Rifugiati 2017: sono 65,6 milioni le persone costrette alla fuga

La Giornata Mondiale dei Rifugiati è stata istituita il 20 giugno per commemorare la Convenzione di Ginevra. La giornata mondiale si celeb...
Il Report molto critico del Consiglio d'Europa afferma che il sistema attuale non è in grado di far fronte al gran numero di minori in fuga dalla guerra.
Il rapporto di condanna del Consiglio d’Europa ha dichiarato che il trattamento “terribile” che l’Europa riserva ai minori rifugiati, che nel continente costituiscono circa un terzo dei richiedenti asilo negli ultimi due anni, farà aumentare il pericolo della loro radicalizzazione e l’avvicinamento alla criminalità.
Avverte inoltre che un sistema che permette l’abuso sessuale e fisico dei minori nei centri di detenzione sovraffollati, dove vengono molto spesso separati dalle loro famiglie, condannerà l'Europa ad avere problemi in futuro.
Circa il 30% dei richiedenti asilo giunti in Europa negli ultimi due anni sono bambini, secondo un rapporto del rappresentante speciale del segretario generale in materia di migrazione e dei rifugiati del Consiglio d'Europa, Tomáš Boček.
Quasi il 70% di questi bambini è fuggito dai conflitti in Siria, Afghanistan e Iraq.
Il numero di minori non accompagnati che hanno presentato domanda di asilo nell'Unione Europea è di 96.465 nel 2015. I MSNA rappresentano quasi un quarto di tutti i richiedenti asilo.
Eppure Boček ha trovato un sistema che non è stato in grado di far fronte alla vastità dei numeri, e dove i bambini non erano stati neanche registrati correttamente.
Le autorità locali non stavano facendo abbastanza da evitare che i bambini fossero costretti alla schiavitù, sarebbero stati impropriamente trattati dalla polizia, o spinti in matrimoni combinati sul suolo europeo.
Boček ha detto al Guardian: “Quello che questi bambini stanno vivendo definirà chi diventeranno. E definirà, per certi aspetti, il nostro futuro comune”.
“Ho visto bambini sconvolti e arrabbiati. Ma anche apatici. Questi minori sono i più vulnerabili. Potrebbero anche radicalizzarsi”.
Nel suo rapporto, Boček dice che sono pochi gli sforzi per trasferire i minori rifugiati fuori dai centri di detenzione, comprese quelli effettuati dal governo britannico.
Theresa May ha dovuto affrontare diverse proteste il mese scorso quando il governo britannico si è tirato indietro dal suo impegno a fornire un rifugio sicuro a migliaia di minori vulnerabili rifugiati lasciati da soli in Europa, dopo aver concesso a solo 350 minori di raggiungere il Regno Unito.
Si sperava che almeno 3.000 bambini avrebbero tratto beneficio dalla politica di David Cameron nel maggio dello scorso anno dopo una protesta pubblica.
Boček dice nel suo rapporto che l’accoglienza sarebbe dovuta essere migliore sin dall’inizio, e ha aggiunto che “si sarebbe dovuto fare di più”.
Il rapporto, basato sulle visite ai centri di detenzione e nei campi in Grecia, in Macedonia, Repubbliche ex Jugoslave, Turchia, Francia e Italia, mette in guardia: “I migranti e i rifugiati sono esposti alla violenza, non solo per mano di trafficanti, ma anche a causa delle azioni dei singoli stati o non azioni”.  
Per esempio, il rappresentante speciale era costernato di avere saputo, durante una delle sue missioni, che alcuni bambini trovati a elemosinare sono stati arrestati e detenuti.
“Questa non è una risposta adeguata: piuttosto, le misure di protezione dei minori dovrebbero essere messe in atto.  Ci sono state anche accuse di molestie sessuali e abusi sui minori in alcuni campi che il rappresentante speciale ha visitato, in cui si faceva un uso sproporzionato della forza di polizia“.
Il rapporto aggiunge: “Gli agenti di polizia dovrebbero assicurarsi che le loro azioni non siano deleterie per i bambini.”  Inoltre, gli stati dovrebbero lavorare per prevenire il lavoro minorile, come ad esempio lo sfruttamento dei bambini siriani nel settore tessile e nell'agricoltura.
“Gli stati hanno anche bisogno di sviluppare risposte adeguate a pratiche nocive e strategie di sopravvivenza, come i matrimoni precoci e forzati, che sembrano essere un fenomeno in aumento.”
Il rapporto dice che mentre la detenzione non è mai nell’interesse dei minori, i migranti e i minori rifugiati sono “detenuti e in molti casi separati dai genitori che si trovano nei centri di detenzione per immigrati”.
Aggiunge che il compito di affrontare la situazione dei rifugiati e migranti minori appena arrivati in Europa richiederà sforzi specifici per “molti anni a venire”.

Nel breve termine, Boček afferma che i minori potranno essere aiutati semplicemente alzando gli standard di base. Scrive: “Per quanto riguarda le condizioni di vita nei campi, adottare alcune misure pratiche, come separare i servizi igienici per genere, una migliore illuminazione e spazi a misura di bambino, non solo farebbe una grande differenza per il benessere di questi ragazzi, ma potrebbe anche eliminare i rischi di abusi sessuali.”

Autore: Daniel Boffey 
Traduzione a cura di: Francesca Del Giudice e Leonardo Cavaliere
Foto: Mary Turner/Getty Images

Il trattamento dei minori rifugiati in Europa

Il Report  molto critico del Consiglio d'Europa afferma che il sistema attuale non è in grado di far fronte al gran numero di minori ...
A seguito di una inchiesta parlamentare lanciata dai Verdi Tedeschi, il governo tedesco ha rivelato il numero dei minori rifugiati a cui è stato negato il diritto d’asilo. Il quotidiano "Rheinische Post" ha citato il governo tedesco che ha motivato il diniego e la conseguente deportazione sostenendo che i minori "non sono riusciti a soddisfare i requisiti in materia di asilo." I minori espulsi dalla Germania l'anno scorso sono stati 275 afgani, 58 siriani, 39 minori Eritrei e 36 Iracheni. I dati riportano anche che i minori non accompagnati residenti in Germania sono 45224 e l’89% delle richieste di protezione presentate dai minori soli sono state accolte, il 98% delle domande presentate da parte dei giovani siriani sono accolte.
Il problema che è stato rilevato è soprattutto nei confronti dei minori provenienti dal Marocco, considerato dalla Germania “paese terzo sicuro”, il che rende l'accoglimento delle domande di asilo dei minori marocchini estremamente difficile.
Beate Walter-Rosenheime, portavoce dei Verdi per le politiche giovanili, ha dichiarato che le deportazioni hanno comportato "un maltrattamento su larga scala dei minori", aggiungendo che seppur il minore non soddisfa i requisiti in materia di  asilo in Germania, le autorità dovrebbero controllare se il richiedente ha parenti in Germania prima di iniziare il processo di deportazione.
Il portavoce dei Verdi per le politiche migratorie, Luise Amtsberg, ha dichiarato: "Quasi il 90 per cento dei minori non accompagnati ricevono lo status di protezione. Questo dimostra quanto sia urgente la necessità di un sostegno di questi giovani e che il motivo della loro fuga è pienamente giustificato".

Leonardo Cavaliere

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I Minori Stranieri non Accompagnati

620 minori non accompagnati deportati dalle autorità tedesche

A seguito di una inchiesta parlamentare lanciata dai Verdi Tedeschi , il governo tedesco ha rivelato il numero dei minori rifugiati a cu...
Where the children sleep è il titolo della raccolta fotografica del pluripremiato artista Magnus Wennman. L'artista svedese, vincitore di due World Press Photo Awards e quattro volte vincitore dello Swedish Photographer of the Year Award, ha fotografato i rifugiati negli innumerevoli campi profughi durante il loro viaggio attraverso l'Europa. In queste foto si colgono le emozioni e i sentimenti di paura e angoscia che tormentano i piccoli migranti quando giunge l’ora della nanna.
L'obiettivo di questi scatti è far conoscere la situazione di vulnerabilità di questi bambini sfollati a causa della guerra e supportare l'Alto Commissariato dei Rifugiati.


C'è Lamar, 5 anni, che tornata dall'asilo, a Baghdad, ha trovato la sua casa distrutta dalle bombe. Ha dovuto lasciare le sue bambole e il trenino con cui amava tanto giocare, e ora dopo due tentativi di attraversare il mar Egeo dalla Turchia a bordo di un piccolo gommone, è riuscita ad arrivare al confine, chiuso, dell'Ungheria. Ora Lamar dorme su una coperta nel bosco, spaventata, congelata, e triste. Poi ci sono i fratellini Ralia e Rahaf, 7 e 13 anni, orfani di madre, in fuga da Damasco che dormono per le strade di Beirut. Di notte si fanno forza tenendosi per mano.
C'è Mahdi di un anno e mezzo, che dall'inizio della sua vita, ha potuto sperimentare, prima la guerra e ora la fuga. Dorme profondamente, nonostante intorno a lui vi siano centinaia di rifugiati  che protestano per non riuscire a passare il confine Ungherese. Mentre la piccola siriana Tamam, invece, in Giordania da due anni, ha un brutto rapporto col suo cuscino perché le ricorda i raid notturni nella sua città.


Ogni notte, Fatima, 9 anni, sogna che sta cadendo da una nave. Insieme a sua madre, Malaki, e ai suoi due fratelli, Fatima è fuggita dalla città di Idlib quando l'esercito nazionale siriano ha massacrato i civili. Dopo due anni in un campo profughi in Libano, la situazione è diventata insopportabile; hanno attraversato i confini fino in Libia dove si sono imbarcati su una barca sovraffollata. Sul ponte della barca, una donna al nono mese di gravidanza ha dato alla luce il suo bambino, dopo aver passato dodici ore sotto il sole cocente. Il bambino era un feto morto ed è stato gettato in mare. Fatima ha visto tutto. Quando la barca ha iniziato a imbarcare acqua, sono stati aiutati dalla guardia costiera italiana. Ora, Fatima si trova in Norvegia ed ha tanta voglia di lasciarsi alle spalle quei brutti ricordi ed iniziare una nuova vita.


























Dove i bambini rifugiati dormono

Where the children sleep è il titolo della raccolta fotografica del pluripremiato artista Magnus Wennman . L'artista svedese, vincit...
Save the Children nel Rapporto di valutazione dei bisogni dei rifugiati e migranti in Grecia lancia l’allarme per i minori rifugiati e migranti in Grecia. Il rapporto evidenzia l’altissimo rischio di sfruttamento, abuso e malattie, spesso anche mortali, a causa del collasso del sistema ufficiale di accoglienza, dovuto alla crisi economica.

La maggior parte dei migranti proviene da Siria, Afghanistan e Iraq e cercano rifugio in Europa percorrendo la c.d. Rotta Balcanica dei Migranti.



Ogni giorno sono circa 1000 i migranti che sbarcano sulle Isole Greche, in particolare Lesbo (la principale meta dei migranti: 25.000 giunti dall’inizio dell’anno e 5000 presenti al momento), Chios e Kos. Nel solo mese di giugno sono giunti sulle isole 4.270 bambini, 86 dei quali minori non accompagnati.


Secondo il rapporto di Save The Children, alla fine dell’anno i migranti che giungeranno in Grecia potranno arrivare a 200.000

Il sistema di accoglienza ufficiale è sopraffatto: la fornitura di cibo, acqua , medicine e di un posto sicuro dove dormire è molto al disotto delle necessità dei migranti.
I "Centri di prima accoglienza" assomigliano più a centri di detenzione, salvo uno, dal momento che bambini e adulti non possono uscire e inoltre sono privi dei basici servizi. Il sistema di accoglienza trova un aiuto dalla società civile locale e dalle associazioni non profit internazionali che hanno dovuto intensificare la loro azione di aiuto e sopperire alle mancanze di un sistema al collasso, nonostante ciò i bambini continuano a vivere in condizioni terribili

I bambini più vulnerabili, in particolare quelli che dormono fuori da soli o che si ritrovano bloccati in grandi gruppi di adulti nei sovraffollati centri di detenzione, sono a rischio di tratta, sfruttamento sessuale e abusi. Alcuni bambini hanno riferito agli operatori di Save the Children a Lesbo, Chios, Kos e Atene di non aver mangiato per giorni e di aver paura a dormire fuori o andare in bagno durante la notte per il rischio di abusi.


I neonati e i bambini più piccoli sono particolarmente a rischio di malattie diarroiche, gravi scottature, colpi di calore e disidratazione, che possono rivelarsi fatali per dei bambini piccoli. Nei campi informali il 90% delle persone non ha un posto adeguato per dormire - come ad esempio una tenda – e le possibilità di lavarsi sono quasi inesistenti.

LEONARDO CAVALIERE


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Minori Stranieri non Accompagnati in Grecia a rischio di sfruttamento, abuso e malattie.

Save the Children nel Rapporto di valutazione dei bisogni dei rifugiati e migranti in Grecia lancia l’allarme per i minori rifugiati e ...
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