L'Unione Europea e la Turchia hanno dichiarato di aver definito le basi di un possibile accordo in relazione alla c.d. crisi dei rifugiati, rinviando di fatto il pieno accordo al prossimo vertice UE del 17-18 marzo.LaTurchia da parte sua è riuscita ad ottenere il raddoppio degli aiuti (6 miliardi di euro invece di 3) per trattenere i profughi siriani in Turchia e l’accelerazione del processo di valutazione relativo all’ingresso della Turchia nell’Unione europea in barba alla libertà di stampa e dei diritti violati nella repubblica fondata da Ataturk. La bozza di accordo prevede l‘introduzione di un sistema di scambio di rifugiati, cioè le persone che sbarcheranno illegalmente in Grecia, rifugiati o meno, torneranno forzatamente in Turchia, da dove, per ogni persona rispedita oltre l’Egeo, verrà ammesso un rifugiato siriano in un paese dell'UE. L’idea di fondo dell’accordo è mandare un segnale: non si entra più se non si è rifugiati siriani e, anche se lo si è, occorre fare domanda da un Paese terzo e non prendere una barca per l'UE. L'accordo a mio avviso è un fallimento in partenza per diversi motivi, in particolare: 1) perché i Paesi UE che hanno affossato l’accordo sulla redistribuzione dei rifugiati in base a quote stabilite (e assistenza economica) dovrebbe ora accettare la distribuzione, quale contropartita conveniente c'è questa volta? Infatti, Cameron ha già dichiarato che non ci pensa nemmeno ad accogliere nuovi rifugiati, mentre Orban e il blocco Est ha annunciato di porre il veto sulla decisione e di partecipare alla distribuzione neanche a parlarne. 2) L'accordo è in palese violazione della Convenzione di Ginevra. Infatti, se ad esempio io arrivo in un qualsiasi Paese Ue e presento o voglio presentare la mia richiesta d'asilo, nessuno mi può espellere in un Paese Terzo, a maggior ragione se il Paese in questione viola i diritti umani sistematicamente. Ciò che desta forte preoccupazione è la situazione di donne e bambini, che rappresentano il 55%, secondo fonti dell'UNHCR, di coloro che hanno raggiunto la Grecia per richiedere asilo in Europa. Altra preoccupazione è il modo in cui verranno "accolti" gli iracheni, gli afghani e i curdi, nonchè tutti i rifugiati africani nel paese Ottomano. La cosa che più mi sconforta è la debolezza dell'UE che ha ormai completamente dimenticato la sua identità, divisa e in mano alla crescita dei partiti xenofobi che pur non governando (salvo Ungheria) dettano l'agenda politica. Questa debolezza Europea è palese a chiunque guardi il modo in cui si comportano i burocrati di Bruxelles, per cui all'altolà del premier turco, immediatamente l'Ue ha alzato le mani, aprendo il portafogli. La Germania della Mekel vuole, più di tutti, questo accordo per cercare di recuperare l'elettorato perso in favore dei partiti neonazisti. Da parte sua, la Commissione UE vede nella cooperazione con la Turchia l'unica strada percorribile. Questo vertice fa rimanere ancora una volta delusi e sempre più esclusi i veri protagonisti; donne, uomini e bambini che meriterebbero una accoglienza vera, dignitosa e giusta, tale che possa restituire loro la speranza di un futuro.
Qui la dichiarazione dei capi di stato e di governo, http://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2016/03/07-eu-turkey-meeting-statement/
Leonardo Cavaliere
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