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Una coalizione di Paesi "volontari" dell'Unione europea prevede di prendersi in carico fino a un massimo di 1.500 bambini migranti attualmente bloccati sulle isole greche, come misura di sostegno "umanitario". Lo ha annunciato il governo tedesco.
"A livello europeo, in questi giorni si stanno svolgendo negoziati su una soluzione umanitaria, con l'obiettivo di organizzare la cura di questi bambini nel quadro di una coalizione di volontari", ha
sottolineato Berlino in un comunicato stampa, senza specificare quali siano i Paesi coinvolti. "Vogliamo aiutare la Grecia ad affrontare la difficile situazione umanitaria di 1.000-1.500 bambini sulle isole" del Paese, hanno aggiunto i partiti della coalizione di governo della cancelliera Angela Merkel. "Questi - hanno detto - sono bambini che, a causa di una malattia, hanno urgentemente bisogno di cure, o sono bambini non accompagnati di età inferiore ai 14 anni, per lo più femmine". (Ansa)


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Migranti, l'Ue prenderà 1.500 bambini dalla Grecia

Una coalizione di Paesi "volontari" dell'Unione europea prevede di prendersi in carico fino a un massimo di 1.500 bambini m...
L'Organizzazione internazionale delle migrazioni (IOM) riferisce che sono entrati in Europa, via mare, da Italia, Grecia, Cipro e Spagna circa 172,458 migranti. (dati aggiornati al 6 aprile 2016).

Gli arrivi in ​​Grecia negli ultimi sette giorni (31 marzo - 6 aprile) è pari a 1.758 uomini, donne e bambini. IOM calcola che questa è stata più o meno la media giornaliera nel corso dei  mesi di gennaio, febbraio e marzo (vedi tabella a questo link).


Si tratta di un calo significativo dovuto certamente allo scellerato accordo tra Europa e Turchia.

Martedì 5 aprile, la Guardia costiera greca ha riferito che non un singolo migrante o rifugiato sono arrivati ​​via mare in Grecia - il primo "zero day", registrato dallo scorso anno. Al 6 aprile 2016, gli arrivi in ​​Grecia, via mare, per il 2016 si attestano a 152.461, mentre 914 sono gli arrivi via terra, secondo l'OIM. 

La guardia costiera greca riferisce che il numero di minori non accompagnati che arrivano sull'isola greca di Lesbo, nel primo trimestre del 2016 sono 537, a fronte di 750 minori non accompagnati arrivati a Lesbo in tutto il 2015.
Intanto in Italia i migranti sbarcati sono circa 19.322, in realtà circa un migliaio in più rispetto all'ultimo rilevamento, dato che negli ultimi giorni la Guardia Costiera italiana ha salvato 314 diversi migranti.

La chiusura della rotta balcanica e la persistente instabilità economico-politica che interessa i Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente hanno intensificato l’arrivo sulle coste italiani di minori non accompagnati spesso in condizione di particolare vulnerabilità psicologica ed esposti a rischio di sfruttamento e marginalità sociale.

172,458 migranti sono entrati in europa da inizio anno. Crescono i Minori non accompagnati.

L' Organizzazione internazionale delle migrazioni (IOM) riferisce che sono entrati in Europa, via mare, da Italia, Grecia, Cipro e Sp...
Con la chiusura della rotta balcanica quali rotte si aprono per i profughi? 

La prima rotta che potrebbe aprirsi è quella albanese, già conosciuta ed utilizzata 25 anni fa,  che porterebbe dritti verso le coste italiane attraverso l'Albania o il Montenegro.

Secondo il giornale tedesco Süddentsche Zeitung i trafficanti hanno già iniziato ad offrire su Facebook  alla cifra di 6000-7000 euro “pacchetti viaggio” che prevedono la tratta Turchia – Grecia – Albania e Italia. La prima tratta sarebbe dalla Turchia all’isola greca di Lesbo .
Successivamente, con il traghetto fino ad Atene per poi proseguire alla volta di Durazzo e/o  Valona in Albania.

L’Albania nella fuga verso i Paesi dell’Europa centrale e settentrionale rappresenta l’unico confine senza recinzioni.  


Una volta arrivati ​​lungo le bellissime spiagge albanesi, restano da fare le circa 45miglia nautiche che li separano dalle coste pugliesi. I rifugiati sarebbero imbarcati su motoscafi, gommoni o barconi verso lo stretto di Otranto.

Su quella che potrebbe essere la più probabile nuova via di fuga dei profughi, la rotta albanese, è utile fare delle precisazioni.
Il Primo Ministro, Edi Rama, circa una settimana fa, ha dichiarato "Non abbiamo intenzione di aprire le frontiere ai rifugiati".
Tuttavia, in pratica, l'Albania non può sigillare il suo confine lungo e montuoso con la Grecia, che presenta diversi sentieri percorribili. Un funzionario del ministero dell'Interno albanese ha dichiarato a balkaninsight.com che l’Albania avrebbe forte difficoltà a ricevere  un afflusso di migranti su larga scala, anche perché  mancano le strutture  per ospitare i rifugiati. 

Il rappresentante dell'UNHCR in Albania, Marie-Helene Verney, ha dichiarato che l'Albania deve prepararsi per tempo a gestire il flusso umano che sta per raggiungerla, in accordo con il rispetto  dei diritti umani.
"Alla luce dei recenti sviluppi lungo la rotta dei Balcani, è importante che tutti gli Stati siano pronti a far fronte al possibile afflusso,  al fine di ridurre al minimo le sofferenze ", Verney ha aggiunto "UNCHR è pronta ad assistere il governo nella preparazione per il possibile arrivo di migranti e rifugiati nel suo territorio".

Da parte sua l’Italia ha inviato, in questi giorni, a Tirana il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei Sandro Gozi, per approntare insieme all'esecutivo albanese un piano di emergenza per fronteggiare l'eventualità delle partenze dei profughi dalla coste albanesi. "L'intesa con l'Albania è storicamente solida, anche in considerazione dell'emergenza migratoria e delle possibili deviazioni sulla rotta adriatica - ha spiegato Gozi a margine dell'incontro con il primo ministro albanese Rama e il presidente del parlamento Ilir Meta - Confidiamo di formalizzare un memorandum d'intesa nei prossimi giorni per favorire lo scambio d'informazioni e intensificare la collaborazione operativa".
In particolare l'Italia ammetterà l'Albania ai pattugliamenti in mare nell'ambito dell'operazione Triton e fornirà al Paese delle aquile ulteriori mezzi per controllare le frontiere, sia sulle montagne dell'Epiro che in mare.

Io credo che i primi profughi arriveranno in queste ore in Albania. Infatti, se nella giornata dell’8marzo il numero ufficiale di rifugiati presenti in Grecia era di circa 36.400, a distanza di nemmeno  24 ore, il numero di immigrati è diminuito di 2.226 unità. Siccome i nuovi continuano ad arrivare nel paese al ritmo di 1500 al dì, ecco che oltre duemila scomparsi potrebbero essere già fuggiti alla volta della  rotta albanese, e quindi prossimi all'arrivo in Italia.

La seconda tratta, Turchia – Italia, prevede l’utilizzo delle c.d. navi fantasma in partenza dalla città portuale turca di Mersin, così come sperimentato il 31 dicembre 2014 con la nave Blue Sky M, su cui viaggiavano 796 migranti siriani, che hanno raggiunto il Salento dopo un lungo viaggio, durato dieci giorni. In quell’occasione i trafficanti hanno impostato la rotta e il pilota automatico per raggiungere le acque italiane  sperando di essere intercettati e soccorsi. Questo modello di traffico è stato sperimentato anche dai trafficanti indiani con i rifugiati birmani di etnia Rohingya.

Un’altra opzione disumana  che potrebbe essere utilizzata dai trafficanti, già ampiamente utilizzata nella rotta Nigeria – Rotterdam, è quella di rinchiudere i profughi in Container e trasportarli su navi cargo verso l'Europa.


Una terza tratta potrebbe essere quella dal Libano verso Cipro. Questo itinerario ad oggi non è mai stato sfruttato. Il viaggio sarebbe tutt’altro che facile e i rifugiati sarebbero costretti a trascorrere alcuni giorni in mezzo al mare.


Il quarto percorso , sarebbe quello di dirottare tutti i profughi in Libia alla volta di Lampedusa, più lungo e pericoloso sia via terra che via mare, come le cronache dei tanti naufragi ci hanno raccontato.

LEONARDO CAVALIERE

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Quali nuove rotte si apriranno per i profughi?

Con la chiusura della rotta balcanica quali rotte si aprono per i profughi?  La prima rotta che potrebbe aprirsi è quella albanese ,...
L'Unione Europea e la Turchia hanno dichiarato di aver definito le basi di un possibile accordo in relazione alla c.d. crisi dei rifugiati, rinviando di fatto il pieno accordo al prossimo vertice UE del 17-18 marzo.LaTurchia da parte sua è riuscita ad ottenere il raddoppio degli aiuti (6 miliardi di euro invece di 3) per trattenere i profughi siriani in Turchia e l’accelerazione del processo di valutazione relativo all’ingresso della Turchia nell’Unione europea in barba alla libertà di stampa e dei diritti violati nella repubblica fondata da Ataturk. La bozza di accordo prevede l‘introduzione di un sistema di scambio di rifugiati, cioè le persone che sbarcheranno illegalmente in Grecia, rifugiati o meno, torneranno forzatamente in Turchia, da dove, per ogni persona rispedita oltre l’Egeo, verrà ammesso un rifugiato siriano in un paese dell'UE. L’idea di fondo dell’accordo è mandare un segnale: non si entra più se non si è rifugiati siriani e, anche se lo si è, occorre fare domanda da un Paese terzo e non prendere una barca per l'UE. L'accordo a mio avviso è un fallimento in partenza per diversi motivi, in particolare: 1) perché i Paesi UE che hanno affossato l’accordo sulla redistribuzione dei rifugiati in base a quote stabilite (e assistenza economica) dovrebbe ora accettare la distribuzione, quale contropartita conveniente c'è questa volta? Infatti, Cameron ha già dichiarato che non ci pensa nemmeno ad accogliere nuovi rifugiati, mentre Orban e il blocco Est ha annunciato di porre il veto sulla decisione e di partecipare alla distribuzione neanche a parlarne. 2) L'accordo è in palese violazione della Convenzione di Ginevra. Infatti, se ad esempio io arrivo in un qualsiasi Paese Ue e presento o voglio presentare la mia richiesta d'asilo, nessuno mi può espellere in un Paese Terzo, a maggior ragione se il Paese in questione viola i diritti umani sistematicamente. Ciò che desta forte preoccupazione è la situazione di donne e bambini, che rappresentano il 55%, secondo fonti dell'UNHCR, di coloro che hanno raggiunto la Grecia per richiedere asilo in Europa. Altra preoccupazione è il modo in cui verranno "accolti" gli iracheni, gli afghani e i curdi, nonchè tutti i rifugiati africani nel paese Ottomano. La cosa che più mi sconforta è la debolezza dell'UE che ha ormai completamente dimenticato la sua identità, divisa e in mano alla crescita dei partiti xenofobi che pur non governando (salvo Ungheria) dettano l'agenda politica. Questa debolezza Europea è palese a chiunque guardi il modo in cui si comportano i burocrati di Bruxelles, per cui all'altolà del premier turco, immediatamente l'Ue ha alzato le mani, aprendo il portafogli. La Germania della Mekel vuole, più di tutti, questo accordo per cercare di recuperare l'elettorato perso in favore dei partiti neonazisti. Da parte sua, la Commissione UE vede nella cooperazione con la Turchia l'unica strada percorribile. Questo vertice fa rimanere ancora una volta delusi e sempre più esclusi i veri protagonisti; donne, uomini e bambini che meriterebbero una accoglienza vera, dignitosa e giusta, tale che possa restituire loro la speranza di un futuro.
Qui la dichiarazione dei capi di stato e di governo, http://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2016/03/07-eu-turkey-meeting-statement/

Leonardo Cavaliere


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L'Europa debole che affoga insieme ai migranti

L'Unione Europea e la Turchia hanno dichiarato di aver definito le basi di un possibile accordo in relazione alla c.d. crisi dei r...
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