Leading Australian Not for Profit Organisations – including Baptcare, Mission Australia and Amnesty Australia – have welcomed the High Court’s ruling which effectively stops the Gillard Government’s asylum seeker swap deal with Malaysia.
Refugee lawyers had asked the High Court to intervene in the government’s plans to send 800 asylum seekers – including unaccompanied minors – to Malaysia in exchange for 400 processed refuges.
In a 5-2 majority decision, the High Court found that Malaysia was not bound by law to look after the human rights of the asylum seekers, therefore the Immigration Minister could not declare Malaysia a country to which Australia can send refugees.
Not for Profit organisations are now calling on the government to consider alternative proposals to house unaccompanied asylum seeker children while their asylum applications are processed.
The Court also ruled that unaccompanied asylum seekers under the age of 18 cannot be taken from Australian without the Minister for Immigration’s written consent under the Immigration Act.
The High Court ruled that the Minister cannot send asylum seekers to a country for processing unless the country is legally bound (by international or domestic law) to:
  • provide access for asylum seekers to effective procedures for assessing their need for protection;
  • provide protection for asylum seekers pending determination of their refugee status;
  • and provide protection for persons given refugee status pending their voluntary return to their country of origin or their resettlement in another country.
  • In addition to these criteria, the Migration Act requires that the country meet certain human rights standards in providing that protection.
The Court also held that the Minister has no other power under the Migration Act to remove from Australia asylum seekers whose claims for protection have not been determined.
Along with Melbourne’s Crossway Baptist Church – whose members offered to accommodate and care for unaccompanied asylum seeker children for free – Baptcare and Mission Australia had campaigned to stop the Gillard Government from
Baptcare’s Chief Executive, Mr Jeff Davey says they welcome the High Court ruling, and implore the government to consider alternative proposals to house unaccompanied asylum seeker children.
Davey says Baptcare would welcome the opportunity to work with government to create options to release asylum seeker children into the community where they will have access to the supports that every child deserves,” said
Dale Stephenson, Senior Pastor of Crossway, says the offer made to the government to accommodate and care for the children still stands. He says asylum seeker children should get a chance to be looked after in the community which is far more beneficial to the child's long term wellbeing while their asylum application is processed
Lawyer David Manne, the director of the Refugee and Immigration Legal Centre, who brought the case before the High Court told journalists there was a real sense of relief following the finding.
Human Rights advocacy organisation Amnesty International described the ruling as a landmark victory for human rights.
Amnesty International refugee spokesman Dr Graham Thom says they are delighted that the High Court has prevented this outrageous, politically- motivated scheme from going ahead.
Dr Thom says Malaysia is clearly not a safe destination for refugees and asylum seekers. The Government should never even have contemplated outsourcing Australia's refugee protection obligations to a country which regularly canes, detains and abuses asylum seekers, and which refuses to sign the UN Refugee Convention.
He says now that the High Court has put an end to this sorry saga, it's time for common sense to prevail. Australia should treat all asylum seekers equally, regardless of whether they come by boat or by plane. All asylum seekers should be processed on the mainland in accordance with our obligations under the UN Refugee Convention.

Charities Applaud High Court Ruling Against Malaysia Swap Deal

Leading Australian Not for Profit Organisations – including Baptcare, Mission Australia and Amnesty Australia – have welcomed the High Court...

 effettuata da Transcrime diretto da Ernesto U. Savona, professore di criminologia ha l’obiettivo di ricostruire le scelte ed i percorsi di vita che gli ex MSNA hanno hanno seguito dopo il compimento del diciottesimo anno di eta’ con l’uscita dal sistema di presa in carico da parte dei Servizi, ricostruendone traiettorie, motivazioni, tappe ed eventi critici…. Questa ricerca si concentra sulle storie di alcuni ex minori stranieri che sono stati assistiti dai Servizi territoriali della Provincia autonoma di Trento. Una delle principali criticita’ del percorso di vita dei MSNA e’ infatti rappresentato dalla transizione all’eta’ adulta.

 

Lo scopo e’ quello di aprire una riflessione per capire se e come le politiche sociali locali hanno avuto un ruolo nell’orientare in positivo la vita del minore e cosa si potrebbe fare, in aggiunta a quello che si sta gia’ facendo, per rendere questi interventi piu’ efficaci.

Cosa Farò da Grande

La ricerca   “Cosa farò da grande. La transizione nell’età adulta degli ex minori stranieri non accompagnati nella Provincia di Trento”  ef...
La comunità Progetto Sud di Lamezia Terme ha aperto il servizio “Comunità per minori stranieri non accompagnati” per la promozione della tutela dei Minori stranieri non accompagnati: minori che giungono in Italia da soli, senza nessun parente adulto che li accompagni.
Oltre alla responsabilità nei confronti di questi adolescenti e giovanissimi - dice don Giacomo Panizza - crediamo che accogliere “l’altro” significhi riconoscere prima di tutto pari dignità ad ogni uomo, ad ogni donna, a ogni bambino e bambina e a ogni storia di vita, nessuno escluso. Pensiamo – ha poi aggiunto - che ogni persona sia portatrice di esperienze e di identità culturali e riconoscendo l’originalità e l’unicità delle esperienze è possibile tessere scambi per ricostruire un cammino comune basato sui valori che stanno alla base dei diritti umani riconosciuti dall’ONU e dalla nostra Costituzione. Significa anche pensare alla persona migrante come risorsa umana, produttiva e culturale e non come problema di sicurezza pubblica, valorizzando l’identità culturale quale ricchezza per tutti”.
Pertanto al fine di favorire l'inserimento e l'integrazione l'Associazione Comunità Progetto Sud e gli ospiti del centro S.P.R.A.R. di Lamezia Terme hanno organizzato per il 30 Agosto 2011 la festa di fine Ramadan.

Festa di fine Ramadan Made in Lamezia Terme organizzata dalla Comunità per Minori Stranieri non Accompagnati

La comunità Progetto Sud di Lamezia Terme ha aperto il servizio “Comunità per minori stranieri non accompagnati” per la promozione della tut...
Un bambino rom di 5 anni, proveniente dall'Europa dell'est, è stato trovato da solo, abbandonato vicino a un ristorante della stazione Termini intorno alle 20 di domenica sera. E' stato il personale del ristorante a segnalare ai carabinieri dello scalo Termini e della stazione mobile di piazza dei Cinquecento quel bambino che ormai da tempo girovagava per lo scalo ferroviario. Il bambino è stato affidato a una struttura di accoglienza vista l'impossibilità di rintracciare i genitori. 

I militari l'hanno avvicinato e accudito, comprandogli anche un giocattolo per tranquillizzarlo. A loro, tramite una ragazza rumena che ha fatto da interprete, il piccolo ha raccontato di essere giunto al ristorante con la mamma e che questa si sarebbe allontanata dicendogli che doveva comprare le sigarette. La donna però non ha fatto ritorno e il bambino, agitato e piangendo, ha cominciato a girare per i negozi dello scalo. 

I carabinieri sono al lavoro per rintracciare la donna. Apparentemente, dicono gli investigatori, sembrerebbe un caso di abbandono, anche in considerazione del fatto che nessuna segnalazione di scomparsa è arrivata finora alle forze dell'ordine. Non è ancora escluso definitamente, comunque, che alla donna invece possa essere accaduto qualcosa.(repubblica.it)



Termini, bimbo abbandonato in stazione Ora è affidato a casa famiglia

Un bambino rom di 5 anni, proveniente dall'Europa dell'est, è stato trovato da solo, abbandonato vicino a un ristorante della stazio...

Un total de 746 menores extranjeros de 82 nacionalidades diferentes han sido atendidos por la Conselleria de Justicia y Bienestar Social de enero a mayo de 2011, de los cuales 491 corresponden a la provincia de Alicante, 270 a Valencia y 36 a Castellón. 

Según ha indicado la directora general del Menor, Carolina Martínez, del total de 746, tan solo 256, que supone el 34%, son menores extranjeros no acompañados. Entre los 82 países de diferente procedencia de los menores destacan por el número de casos, Marruecos que con 224 supone el 30% del total y después con menos incidencia Rumania y Argelia con 59 y 58 menores.Por otro lado, de los 746 menores extranjeros atendidos desde el 1 de enero a 31 de mayo, 561 son tutelados y 185 están en guarda. De ellos 438 se encuentran en acogimiento residencial y 308 en acogimiento residencial. Según la distribución por sexo, 496 (66,5) son varones y 250 (33,5%) mujeres. La edad mayoritaria se sitúa entre 16 y 18 años, aunque "algunos tienen más, y ocultan su edad", ha advertido Carolina Martínez. Así, uno de los principales problemas detectados por los organismos involucrados, es concretar la edad de los menores recién llegados. La directora General del Menor ha destacado el esfuerzo del Consell "para ofrecer una atención adecuada a los menores que necesitan protección, para lo que la Generalitat ha incrementado en función de las necesidades los recursos de atención residencial y diurna y ha reforzado la calidad con la especialización y diversificación de los centros". No obstante, la atención residencial se realiza también en cualquiera de los centros de la red de protección, especialmente en Centros de Recepción. Asimismo, Carolina Martínez ha subrayado que la atención a los menores extranjeros en la Comunitat Valenciana, se realiza tanto a través de las plazas residenciales como con el recurso de acogimiento familiar. En este sentido, ha puntualizado que para dar respuesta al fenómeno migratorio de los menores extranjeros, la Comunitat Valenciana dispone de 13 centros específicos para menores extranjeros del sistema de protección, concretamente, 1 de recepción, 7 de acogida y 5 centros de emancipación. Con un total de 134 plazas residenciales de las cuales 93 están en la provincia de Valencia y 41 en la provincia de Alicante. Paralelamente a la atención que los menores reciben en la red de centros de la Generalitat, la Conselleria de Bienestar Social ha subvencionado en los últimos años a la Asociación Valenciana de Ayuda al Refugiado (AVAR) un programa de atención integral a menores. Entre las actividades que se desarrollan con esta iniciativa para facilitar la integración en los ámbitos escolar, residencial y social, se presta asesoramiento legal, enseñando la lengua española y la contextualización cultural, apoyo al desarrollo psicosocial, actividades de salidas los fines de semana y tiempo libre. Los menores extranjeros también son beneficiarios de los programas de inserción laboral para menores del sistema de protección que financia la Conselleria de Justicia y Bienestar Social. Protocolo de actuación Respecto al protocolo de actuación con los menores, la directora general de la Familia ha explicado que cuando los menores son detectados son atendidos, en un primer momento, en un centro de primera acogida, "con el objeto de proceder al estudio de su situación personal, social y familiar, y de su entorno, para elaborar la correspondiente propuesta de medida de protección". Estos centros son establecimientos residenciales abiertos, de atención inmediata y transitoria, de carácter integral de acogida a niños y adolescentes en el momento den que se produce la necesidad por razones de desprotección. En estos casos, según indica Carolina Martínez, la Conselleria de Justicia y Bienestar Social comunica la situación a la Fiscalía de Menores y a la Subdelegación de Gobierno, "con el propósito de facilitar el reagrupamiento familiar siempre que sea posible, o en su defecto articulando medidas de procesos de inserción intensivos". También ha matizado que la Generalitat presta a los menores extranjeros "la misma atención que a los menores nacionales", pero, primando en su condición de inmigrantes, "la realización de programas que faciliten su integración social, cultural y laboral, procurando respetar al mismo tiempo su idioma, su religión y sus hábitos culturales". 

Quasi 750 bambini immigrati sono presi in custodia dalla Generalitat Valenciana

Un total de 746 menores extranjeros de 82 nacionalidades diferentes han sido atendidos por la Conselleria de Justicia y Bienestar Social de...
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