“Grazie a un gesto di disobbedienza civile io ce l’ho fatta”.
Un bambino in fuga, in cerca di futuro, uno dei tanti “minori non accompagnati” che arrivano sulle nostre coste, che a fatica studia, si inserisce nel mondo della finanza e che, a distanza di anni, cerca i suoi benefattori, quelli che lo hanno aiutato, per ringraziarli.
È la storia dell’allora quattordicenne Paul che nel 1997 sbarcò nel piccolo porto francese di Blainville-sur-Orne (Normandia), dopo un lungo viaggio da clandestino in un cargo partito dalla Grecia. Era arrivato dal Camerun senza documenti e senza soldi, ma aveva avuto la fortuna di incontrare una coppia del luogo, che lo aveva accolto per una notte e gli aveva pagato un biglietto del treno per Parigi.
Un bambino in fuga, in cerca di futuro, uno dei tanti “minori non accompagnati” che arrivano sulle nostre coste, che a fatica studia, si inserisce nel mondo della finanza e che, a distanza di anni, cerca i suoi benefattori, quelli che lo hanno aiutato, per ringraziarli.
È la storia dell’allora quattordicenne Paul che nel 1997 sbarcò nel piccolo porto francese di Blainville-sur-Orne (Normandia), dopo un lungo viaggio da clandestino in un cargo partito dalla Grecia. Era arrivato dal Camerun senza documenti e senza soldi, ma aveva avuto la fortuna di incontrare una coppia del luogo, che lo aveva accolto per una notte e gli aveva pagato un biglietto del treno per Parigi.
Da minore straniero non accompagnato a manager nella City a Londra: la storia di Paul, che ora cerca la famiglia che lo ha ospitato in Francia e accolto clandestinamente.
“Grazie a un gesto di disobbedienza civile io ce l’ho fatta”. Un bambino in fuga, in cerca di futuro, uno dei tanti “minori non accompagna...