I Minori Stranieri non accompagnati, i “ragazzi di casa Emmaus”, DI Isola di Capo Rizzuto hanno vinto il premio Fair Play.
I giovani migranti quando sono sbarcati a Lampedusa, conoscevano solo qualche parola in Italiano. Arrivati ad Isola Capo Rizzuto hanno trovato il pool di operatori e di professionisti ad accoglierli e una casa accogliente, nonchè la solidarietà dell'intero quartiere.
Nel periodo estivo hanno frequentato corsi di alfabetizzazione e hanno svolto varie attività, laboratori di musica, artistici e sportivi oltre che imparare a utilizzare il computer ed internet anche per avere qualche piccolo contatto con il loro paese.
Il percorso formativo ed integrativo, ma soprattutto l'affetto della gente è stato importante per aiutarli nel percorso di crescita e per non farli sentire soli e lontani dai loro affetti.
Da settembre frequentano la scuola Cutuli di Crotone con la volontà di conseguire il diploma di scuola media, un trampolino di lancio per poter cominciare a lavorare, o continuare a studiare.
Gianluca Cortese, che è tra i responsabili dell’equipe, ha cominciato ad allenarli a giocare a calcio dando così anche la possibilità di farsi conoscere e interagire ancora di più in paese.
In ottobre,come già scritto da minoristranierinonaccompagnati.blogspot.com, il loro allenatore ha avuto l’idea di metterli alla prova iscrivendoli al torneo “Antonio e Salvatore”, un torneo di calciotto molto sentito e partecipato da centinaia di giovani.
Questi giovani, pur giocando con agonismo non hanno mai litigato con gli avversari e non hanno mai protestato contro le decisioni dell’arbitro, dimostrando il vero senso del sport "il divertimento del giocare insieme e la fratellanza" tanto da meritarsi il premio fair play che è stato consegnato loro da Antonio Russo e Domenico Nicoscia durante il concerto degli Astiokena che si è tenuto in Piazza del Popolo la vigilia dell’Epifania.
Casa Emmaus è per questi ragazzi, minori richiedenti asilo, un momento di passaggio importante, un ponte nella loro esistenza in cui ogni attimo della giornata è vissuto come momento di ascolto e di opportunità di gioia. I ragazzi che, compiendo la maggiore età, vengono trasferiti in nuovi centri sanno di poter contare su un’esperienza di accoglienza autentica e di una porta sempre aperta.
LEONARDO CAVALIERE