E’ arrivata la nomina! - Diario di una Tutrice Volontaria di Minore Straniero non Accompagnato

E’ arrivata la nomina!
Finalmente mi hanno chiamato dal Tribunale per i Minorenni! Ero in trepidante attesa da qualche settimana, ma sembrava che questa telefonata non arrivasse mai…E invece, ieri: “Buongiorno chiamo dal Tribunale per i Minorenni per dirle che lei è stata nominata tutore di C. G. e che dovrà presentarsi presso questo Tribunale per prestare il suo giuramento Venerdì prossimo alle undici”. Ringrazio e chiudo la telefonata, senza porre domande sul/la minore o sulla struttura in cui attualmente si trova. Sono talmente emozionata che le parole mi si sono bloccate, la mente si è offuscata e non posso fare altro che farmi cadere sulla sedia davanti allo schermo del mio PC nella speranza che arrivi presto l’e-mail con il tanto atteso Decreto di Nomina. Almeno lì ci sarà scritto come si chiama il/la ragazzo/a a me assegnato/a, quando è nato/a, da dove viene e in quale struttura è stato/a accolto/a.
Poche ore dopo mi arrivano tutte le informazioni che mi servono al momento: C. G. è un ragazzo di 16 anni e mezzo, viene dall’Albania ed è attualmente stato collocato in una struttura di Pronta Accoglienza nella periferia est della mia città.
Parte l’avventura! Sono tutore di un Minore Straniero Non Accompagnato e ora devo trovare il modo di mettere in pratica tutta la teoria che mi hanno insegnato al corso di formazione. Non sarà facile ma ho tutta la motivazione di questo mondo. Spero solo di essere all’altezza di questa grande responsabilità. Dopo tutto per me questo è un mondo completamente nuovo: pensare che fino a poco tempo fa non avrei saputo nemmeno spiegare cosa significasse l’acronimo MSNA…
Dopo aver letto e riletto il Decreto, mi precipito ad eseguire i primi compiti a me assegnati: prendo contatto con la struttura di accoglienza e con i Servizi Sociali del Comune, in modo da presentarmi e stabilire la data del primo incontro. Dovrò attendere dieci giorni prima di conoscere C. G.: sembrano un’eternità ma almeno avrò il tempo per ripassare gli appunti e prepararmi un po’ al mio nuovo ruolo. Cosa dovrò fare come tutore di C.? Quale sarà la prima cosa che gli chiederò? Sarà facile comunicare e riuscire a stabilire un rapporto di fiducia con lui? I ragazzi di 16 anni non sono mica così facili, nemmeno alle nostre latitudini…sono ancora vulnerabili ma si sentono già sufficientemente adulti da non dover più ascoltare chi ha qualche annetto di più. Figuriamoci chi è dovuto crescere molto in fretta per andare a cercare una vita dignitosa lontano dal proprio paese e dai propri affetti.
Nei giorni di attesa ripenso anche a cosa mi ha spinto fin qui, cosa che tra l’altro mi chiedono tutte le persone a cui racconto cosa sto per fare. Mi sento dire: “perché lo fai?”, “chi te lo fa fare”, “fallo finchè ne hai voglia…”. Per fortuna, però, qualcuno s’incuriosisce, mostra interesse, rimane addirittura affascinato…
Accogliere un minore straniero arrivato in Italia completamente solo e diventare l’adulto di riferimento per il suo cammino di integrazione nel nostro paese è una sfida enorme che mi ha attratto non appena ne ho scoperto l’opportunità: significa essere garante dei suoi diritti, essere la voce adulta che lui ancora non può esprimere, interpretarne le aspettative e i sogni ed aiutarlo a metterli in pratica.
Sembra forse un’utopia ma io non vedo l’ora di cominciare!




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