Visualizzazione post con etichetta Human Rights Watch. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Human Rights Watch. Mostra tutti i post
Mentre la crisi dei rifugiati entra nel suo quarto anno, i dati demografici degli uomini, donne e bambini che arrivano sulle coste europee stanno subendo un cambiamento senza precedenti.
I siriani finora hanno rappresentato il più imponente gruppo di migranti giunto in Europa affrontando il pericoloso viaggio attraverso il Mar Mediterraneo, seguiti da afghani, iracheni, eritrei e africani subsahariani.
Mentre gli smuggler in Libia continuano a espandere il loro commercio umano, i loro omologhi Asiatici ne vedono un’occasione.
Nei primi tre mesi dello scorso anno solo un cittadino Bangla è arrivato in Italia via mare. Il numero per il 2017 sembra essere superiore a 2.800, facendo del Bangladesh il principale paese di origine dei migranti attualmente in arrivo sulle rive europee.
Coloro che sono stati salvati nel Mar Mediterraneo hanno riferito agli operatori di salvataggio che hanno pagato più di 10.000 dollari ciascuno per essere trasportati da Dhaka a Dubai o in Turchia e poi in Libia, dove la violenza e il caos stanno alimentando potenti reti di contrabbando.
L'Organizzazione Internazionale per la Migrazione (OIM) ha affermato che il nuovo itinerario ha cambiato drasticamente la demografia dei richiedenti asilo che arrivano in Italia, finora arrivati in gran parte dall'Africa sub-sahariana.
"La cosa che sta cambiando veramente è la principale nazionalità dei migranti, di cui la maggior parte è proveniente dal Bangladesh", ha dichiarato a The Independent Flavio Di Giacomo dell'OIM.
"Alla fine di marzo dello scorso anno solo un abitante del Bangladesh è arrivato in Italia (via mare, ndr) - mentre quest'anno il numero è più di 2.831 nello stesso periodo".
Alcuni migranti portati a terra in Sicilia e in Puglia hanno detto che il loro viaggio in Libia è stato organizzato da un'agenzia che ha fornito loro un visto lavorativo per circa 3.000 o 4.000 dollari.
"Dal Bangladesh sono stati trasferiti verso Dubai o in Turchia, e in seguito hanno raggiunto la Libia in aereo", ha detto il portavoce dell'OIM. "All'aeroporto, un “datore di lavoro” li ha incontrati e hanno preso i loro documenti."
La pratica è comune nel lavoro forzato sia nel Golfo sia nella Libia, dove gli smuggler spesso trattengono i migranti prima di estorcere ai loro cari ulteriore denaro, o sfruttarli nel lavoro forzato o nella prostituzione.
Alcuni migranti del Bangladesh che attraversano il Mediterraneo hanno vissuto in questo paese anche fino a quattro anni, mentre altri sono rimasti pochi mesi per imbarcarsi verso l’Europa.
Secondo le informazioni raccolte dall'OIM, i migranti del Bangladesh versano fino a 10.000 dollari per raggiungere la Libia, poi altri 700 dollari per imbarcarsi.
L'attraversamento dall'Africa settentrionale all'Italia è oggi il passaggio più mortale al mondo, con un record di quasi 1.100 persone che annegano, soffocano o muoiono d’ipotermia sulle imbarcazioni sovraffollate.

Hanan Salah, ricercatrice sui diritti umani in Libia presso Human Rights Watch (HRW), ha dichiarato che il paese africano (Libia, ndr) era la destinazione per molti migranti provenienti dal Bangladesh in cerca di lavoro; questo prima che la guerra civile scoppiasse nel 2011.
"Quanto alla situazione attuale, per quello che so, non esistono voli diretti da Dubai a Tripoli o in qualsiasi altro luogo in Libia", ha detto a The Independent. "La maggior parte degli stranieri che volano sarebbe entrata nell'aeroporto di Mitiga a Tripoli dopo essere transitati per Tunisi."

“Abbiamo segnalato che in alcuni casi i documenti di cittadini stranieri sono trattenuti per estorcergli altro danaro”.

Il caos seguito alla rimozione del dittatore Muammar Gheddafi ha visto il proliferare d’innumerevoli fazioni armate, tra cui Isis, sanguinose battaglie per il territorio e diffusa illegalità. Il terreno ideale che permette ai contrabbandieri di lavorare in modo incontrollato lungo la costa.

Essi coordinano le bande nell'entroterra al fine del trattenimento dei migranti negli squallidi centri di detenzione, dove Salah ha incontrato i migranti del Bangladesh, imprigionati, mentre altri continuano a lavorare nei ristoranti, nei servizi e nelle costruzioni.

Nicholas McGeehan, ricercatore sui diritti umani nel Golfo persico per HRW, ha dichiarato che la tratta da Dhaka a Dubai è gestita da "agenti senza scrupoli".

"Quello che gli agenti vendono è il sogno dell’emancipazione dalla miseria e dalla povertà", ha aggiunto.
"Sono generalmente i giovani che vanno, per propria volontà o per mantenere la famiglia”.
"Hanno inseguito un sogno e il sogno troppo spesso diventa amaro, sia negli Stati del Golfo sia in questo, che suona anche peggio".
Mr McGeehan ha detto che “l'ignoranza e l'inganno” combinato per convincere i migranti che più che pagano, il più sicuro saranno - attirandoli in debiti che li rendono sempre più vulnerabili allo sfruttamento.
Il sig. McGeehan ha detto che il combinato tra "ignoranza e inganno" convincono i migranti a pagare sempre di più, convinti che il viaggio sarà più sicuro, accumulando così molti più debiti, rendendoli così sempre più vulnerabili allo sfruttamento.

"Gli Stati del Sud asiatico favoriscono le migrazioni, come l’affidarsi ai trafficanti, così che ritornino nei paesi di origine sempre più rimesse", ha aggiunto.
"La scala della corruzione dei funzionari coinvolti nel reclutamento è enorme - è molto diffusa".

I migranti del Bangladesh sono spesso impiegati in lavori semi-qualificati o non qualificati in Africa settentrionale o nel Golfo, e ricevono un pessimo salario e trattamento rispetto ai migranti provenienti da paesi più ricchi.
Il dottor Gareth Price, un ricercatore del programma Asia di Chatham House, ha affermato che anche se la povertà rimane il principale fattore di stimolo, i perseguitati musulmani Rohingya sono scappati anche dal Bangladesh.

I membri dell’opposizione Jamaat-e-Islami, partito islamista del paese sono stati impiccati per crimini di guerra e sostengono di essere perseguitati, con diversi membri fuggiti per richiedere asilo all'estero.

"L'Europa è una delle destinazioni privilegiate", ha aggiunto il dottor Price. "Se qualcuno scopre una rotta, poi la catena di persone, vittime di traffico o che spontaneamente vogliono entrare in Europa per lavoro, crea lì il proprio mercato.”
Ha affermato che i migranti che ricorrono agli smuggler non hanno i requisiti per un visto di lavoro legale in Europa, i cui conti bancari sono controllati al fine di valutare la presenza di un minimo di fondi come condizione d’ingresso.
"Potrebbero lavorare per molto poco", ha aggiunto. "C'è molta gente che preferisce rischiare".
Il controverso accordo tra l'UE e la Turchia, l'anno scorso ha ridotto il flusso alle frontiere relativamente più brevi e più sicure sul mare Egeo, lasciando la Libia come principale punto di partenza per le imbarcazioni dei rifugiati.
L'Italia ha firmato un accordo con il fragile Governo del National Accord (GNA) a Tripoli nel mese di febbraio che prevede anche formazione, attrezzature e soldi per combattere gli smuggler. Accordo inizialmente approvato dagli Stati dell'UE in occasione dell’ultimo vertice di Malta.
Ma le principali ONG e l’ONU hanno criticato la presenza di campi di detenzione in Libia, denunciando che i rifugiati subiscono detenzione arbitraria, stupri e torture, e che trattenerli in una zona di guerra potrebbe violare il diritto internazionale.
La terribile situazione ha finora esasperato le prospettive di replicare il controverso accordo tra UE e Turchia, mentre i colloqui tra la GNA e altra fazione, sostenuta dalla Russia, sono terminati senza un accordo.
Facendo la sua prima visita in Libia, Boris Johnson ha invitato i leader guerrieri a "riunire ed elaborare un piano per il bene comune del popolo libico".
"La creazione di una governance efficace è la chiave per sconfiggere il terrorismo in Libia e contrastare la migrazione clandestina", ha detto il segretario degli affari esteri.

Senza possibili soluzioni in prospettiva, la carneficina nel Mediterraneo continuerà. Una nave di salvataggio ha recuperato il corpo di un uomo. Alcuni amici hanno detto che gli è stato sparato dai trafficanti per non avergli regalato il suo berretto da baseball, mentre un'altra nave ha trasportato sei corpi in precedenza affogati.

Traduzione a cura di Francesca Del Giudice e Leonardo Cavaliere
Autore Lizzie Dearden
 Articolo originale  www.independent.co.uk
Foto Reuters


E-BOOK GRATIS
SCARICA GRATUITAMENTE LA GUIDA PRATICA
I Minori Stranieri non Accompagnati

Il Bangladesh rappresenta il principale paese di partenza da cui provengono i rifugiati che viaggiano sui barconi.

Mentre la crisi dei rifugiati entra nel suo quarto anno, i dati demografici degli uomini, donne e bambini che arrivano sulle coste europ...
Il Messico ha deportato migliaia di minori migranti non accompagnati nel 2015. A denunciarlo è l'ultimo rapporto di Human Rights Watch che parla di migliaia di minori riconosciuti provenienti dal confine meridionale lo scorso anno ed espulsi dallo Stato Messicano, molti dei quali in fuga la violenza delle bande nei loro paesi d'origine. Il rapporto è di 151 pagine, s'intitola "Porte chiuse: le mancanze del Messico per proteggere i rifugiati del Centro America e dei minori migranti" e documenta le notevoli differenze tra la legge e la prassi quotidiana messa in atto dalle autorità messicane.
Human Rights Watch ha intervistato 61 bambini e più di 100 adulti arrivati in Messico da El Salvador, Guatemala, Honduras. sono stati ascoltati anche funzionari del governo, rappresentanti dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), l'agenzia dell'ONU per i rifugiati e rappresentanti di organizzazioni non governative. I risultati raccolti giungono in un momento in cui il numero dei bambini senza documenti, arrestati dalle autorità messicane appare nettamente in aumento. Rinchiusi nelle celle di sicurezza sono stati più di 35.000 bambini nel 2015, quasi il 55 per cento in più rispetto al 2014, e 270 per cento in più rispetto al 2013. I "guardiani delle frontiere Usa per procura". Si tratta di aumenti - commenta HRW - in parte legati alla impennata del sostegno finanziario fornito dal governo degli Stati Uniti per spostare in Messico il "filtro" dell'immigrazione, pratica molto simile a quella che inizierà il giorno 4 aprile prossimo in Europa che vedrà fare la parte del Messico alla Turchia.
"Il governo degli Stati Uniti, che ha fatto pressione sul Messico per fermare il flusso migratorio dei centroamericani - ha sottolineato Michael Bochenek di HRW - dovrebbe anche fornire finanziamenti aggiuntivi per migliorare e ampliare la capacità del sistema di accoglienza messicano, per trattare le domande di asilo e fornire sostegno sociale per i richiedenti asilonel rispetto delle sue norme nazionali e di quelle internazionali sui diritti umani. Mettere i bambini di fronte alla scelta se rimanere per mesi in stato di detenzione o essere restituiti al rischio di violenze nel proprio paese d'origine - ha concluso Bochenek - viola le elementari norme internazionali a tutela dei diritti umani. Sia il Messico e gli Stati Uniti devono lavorare assieme per fornire cure e protezione adeguate per i bambini in fuga dai pericoli in America Centrale".
I bambini che hanno diritto di fare richiesta di asilo affrontano molteplici ostacoli dal momento in cui vengono presi in custodia, ha detto Bochenek.
La maggior parte sono detenuti in ambienti sovraffollati, simili a prigioni. Spesso, non sanno che hanno il diritto di presentare la domanda di asilo, neppure sanno di potersi rivolgere ad avvocati per farsi aiutare, aumentando l'ansia e la paura dello stato di detenzione.
Una ragazza di 17 anni, intervistata da Human Rights Watch ha detto: "Non sapendo cosa mi sarebbe successo, ho pensato di uccidermi." Come questa ragazza sono riportate tantissime altre storie, come quella di Edgar fuggito dalle pericolosissime bande Honduregne. Poi c'è Omar, che dice "La vita è brutta dove vivo" fuggito anch'egli dall' Honduras, un paese con uno dei tassi di omicidi più alti del mondo.

Il Messico ha deportato migliaia di minori migranti non accompagnati nel 2015

Il Messico ha deportato migliaia di minori migranti non accompagnati nel 2015. A denunciarlo è l'ultimo rapporto di Human Rights Watch...
I Richiedenti asilo e migranti che vivono nel “limbo” della città portuale di Calais subiscono molestie e abusi da parte della polizia francese

Francia: Migranti Richiedenti Asilo vittime di abusi

I Richiedenti asilo e migranti che vivono nel “limbo” della città portuale di Calais subiscono molestie e abusi da parte della polizia...
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

 

Minori Stranieri Non Accompagnati © 2015 - Designed by Templateism.com, Plugins By MyBloggerLab.com