Una visita della campagna LasciateCIEntrare con i candidati alle elezioni al Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE) di Ponte Galeria, vicino a Roma. Storie di soprusi, diritti violati, leggi sbagliate, CIE da chiudere.
Pagata a cottimo 30-40 euro al giorno per 16 ore di lavoro in una fabbrica di scarpe di Empoli. Nel 2009 ha provato ad accedere alla sanatoria, pagando 3000 euro uno dei tanti truffatori che sulle sanatorie “una tantum” fanno un sacco di soldi: da sempre. E’ una delle ragazze che abbiamo incontrato il 4 febbraio nel corso della visita al Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE) di Ponte Galeria, organizzata dalla campagna LasciateCIEntrare.

Immigrati senza diritti. Una visita al CIE

Una visita della campagna LasciateCIEntrare con i candidati alle elezioni al Centro di Identificazione ed Espulsione (CIE) di Ponte Galeri...

Nella tarda mattinata di oggi è iniziato il mio viaggio all’interno del Cie di Ponte Galeria. Mi ero promesso di liberarmi, prima dell’ingresso, di ogni preconcetto che mi impedisse di osservare la realtà con sguardo obiettivo. Mi sono bastati pochi minuti all’interno del “non luogo” per eccellenza che spogliarmi di rabbia e pregiudizi è diventato quasi impossibile.
A pochi passi dai padiglioni della Fiera di Roma, si erge imponente una struttura sterile dai colori opachi e visibilmente tristi. Uomini delle forze dell’ordine governano l’accesso: entrare al Cie è impossibile. La visita di oggi, annunciata e attesa, ha consentito ad una delegazione di donne e uomini di varcare la soglia, quella linea sottile che delimita la “civiltà” dall’emblema della violazione dei diritti umani.

Il Cie di Ponte Galeria: una storia senza il lieto fine

Nella tarda mattinata di oggi è iniziato il mio viaggio all’interno del Cie di Ponte Galeria. Mi ero promesso di liberarmi, prima dell’ing...

In pochi giorni, mentre svolgevo il mio servizio di medico volontario, mi è capitato di incontrarne quattro.
Non mi si sono avvicinati per la dipendenza da sostanze. Anzi, per loro quella sembrava essere una condizione di assoluta normalità. Il discorso è scaturito semplicemente dalle domande poste nella raccolta dell’anamnesi. E si è evidenziata così sia una dipendenza da droghe, cioè hashish, marijuana e cocaina, ma anche un abuso di alcool, anch’esso vissuto come “normale”. In Italia i ragazzi che possono essere rubricati sotto l’etichetta di “minori stranieri non accompagnati” sono moltissimi. Solo quelli dell’Emergenza Nord Africa, come riportato da Corriere Immigrazione pochi numeri fa, sarebbero 7.575 a fine del 2012.

Non accompagnati e tossicodipendenti

In pochi giorni, mentre svolgevo il mio servizio di medico volontario, mi è capitato di incontrarne quattro. Non mi si sono avvicinati p...

Il rapporto di Medu conferma: queste strutture sono lager, il prolungamento della detenzione è inutile. Ma il Viminale non ha nulla da dire. Almeno a noi. 
Il rapporto, appena presentato, si basa sui dati forniti dalla Polizia di Stato. Il primo elemento che emerge è la sostanziale inutilità (ai fini dell’espulsione) del prolungamento a 18 mesi del tempo massimo di trattenimento. Nel 2012 sono stati 7.944 i migranti trattenuti. Di questi poco più della metà è stata effettivamente rimpatriata, con un tasso di efficacia (che orrore un’espressione così in questo contesto!) del 50,54%. Rispetto al 2010 l’incremento è del 2,3%, rispetto al 2011 dello 0,3%, a fronte di costi umani ed economici elevatissimi. Per di più, se si compara il numero effettivo di rimpatri effettuati nel 2008 (quando ancora il termine massimo di trattenimento era 60 giorni) con quello del 2012, si registra una flessione. Cambiando prospettiva, i Cie riescono a incidere appena sull’1,2% degli irregolari presenti in Italia che sarebbero circa 330 mila (fonte Ismu).

Cie, un altro anno nero

Il rapporto di Medu conferma: queste strutture sono lager, il prolungamento della detenzione è inutile. Ma il Viminale non ha nulla da dir...

Appello alle forze politiche: anche i CIE nell'agenda politica

La campagna LasciateCIEntrare si rivolge a tutte le forze politiche che partecipano alla competizione elettorale, e ai singoli candidati che aspirano a ottenere un seggio in Parlamento, affinché prendano un impegno specifico per la prossima legislatura rispetto alla questione dei Centri di Identificazione e Espulsione (ex Cpta).

Che la detenzione amministrativa e le strutture in cui vengono trattenuti gli immigrati privi di permesso di soggiorno siano due elementi di forte criticità del nostro sistema è cosa ben nota a tutti gli schieramenti.

Appello alle forze politiche: anche i CIE nell'agenda politica

Appello alle forze politiche: anche i CIE nell'agenda politica La campagna LasciateCIEntrare si rivolge a tutte le forze politich...
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