Ricorso ai documenti anche scaduti in possesso del minore, accertamento della sua età attraverso il lavoro di una equipe di medici, diritto all’informazione, presunzione della minore età in caso di dubbio. Perché “al fine dell’accesso immediato all’assistenza, al sostegno e alla protezione, la vittima di tratta è comunque considerata minore”. È entrato in vigore il 6 gennaio il decreto che stabilisce meccanismi uniformi per determinare l’età dei minori non accompagnati vittime di tratta. “Auspico che esso sia preso in considerazione per tutti i minori non accompagnati”, ha commentato la Garante per l'infanzia Filomena Albano. Il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri (10 novembre 2016, n. 234)  definisce i meccanismi per decidere sull’età dei minori non accompagnati vittime di tratta. Il regolamento stabilisce dunque i criteri con i quali, in caso di dubbio sull’età della vittima e nel caso in cui la sua età non sia accertabile dai documenti, si cerca di determinarne l’età “nel rispetto del superiore interesse del minore”.
Il regolamento stabilisce intanto che “in tutte le procedure finalizzate all’accertamento dell’età, il superiore interesse del minore è considerato criterio preminente”. Viene prevista una procedura di identificazione dell’età in via amministrativa, che comprende l’intervento da parte delle forze di Polizia con l’uso dei documenti in possesso del minore, anche se scaduti, il ricorso a banche dati e l’aiuto di un mediatore culturale e di un interprete. Si possono coinvolgere le autorità diplomatiche, a meno che non serva far scattare la protezione internazionale. Il regolamento stabilisce infatti: “Quando il presunto minore manifesta la volontà di richiedere o richiede la protezione internazionale, ovvero emerge nei suoi confronti una possibile esigenza di protezione internazionaleè precluso ogni intervento o accertamento presso le istituzioni del Paese di appartenenza, presumibile o dichiarato, dell’interessato, nonché il coinvolgimento della relativa rappresentanza diplomatico-consolare.”

Esami clinici multidisciplinari per stabilire l'età del minore

Quando rimangono dubbi, la forza di polizia fa intervenire l’Autorità giudiziaria. Viene prevista una procedura per l’accertamento dell’età attraverso gli esami di una equipe di medici, insieme al diritto all’informazione al minore. Il decreto stabilisce che la determinazione dell’età viene fatta da una equipe multidisciplinare: “Tale procedura consiste nello svolgimento di un colloquio sociale, vertente anche sulle pregresse esperienze di vita rilevanti per l’accertamento, di una visita pediatrica auxologica e di una valutazione psicologica o neuropsichiatrica, alla presenza, se necessario, di un mediatore culturale o di un interprete. Ove all’esito di ciascuna fase o stadio della procedura emergano elementi certi in ordine alla minore età dell’interessato non si procede ad accertamenti successivi”. Il decreto stabilisce inoltre la presunzione della minore età in pendenza e in caso di esito dubbio del procedimento di determinazione dell’età.
Si tratta di un provvedimento accolto favorevolmente dal Garante per l’Infanzia. I meccanismi previsti potrebbero essere utili per tutti i minori non accompagnati, bambini e ragazzini che affrontano viaggi e migrazioni da soli e sono particolarmente vulnerabili. “La tratta è un fenomeno odioso, complesso, che colpisce i “vulnerabili tra i vulnerabili”, soprattutto i minori stranieri non accompagnati, ossia bambini e adolescenti senza adulti di riferimento, spesso in transito nel nostro Paese. Sono loro il potenziale bacino di sfruttamento da cui attinge chi sfrutta e trae vantaggio dai flussi migratori. La determinazione dell’età è la condizione preliminare per garantire loro la necessaria tutela – spiega la Garante per l’Infanzia Filomena Albano – non solo l’accoglienza ma anche una effettiva tutela processuale, legale, linguistica e culturale. Il decreto costituisce un intervento volto a garantire norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione dei minori vittime di tratta, nel rispetto del principio dell’interesse superiore del minore. Proprio a garanzia di questo principio – conclude la Garante – auspico che esso sia preso in considerazione per tutti i minori non accompagnati, non solo per i minori non accompagnati vittime di tratta, e che comunque si giunga il più rapidamente possibile all’approvazione di una legge organica in materia, con l’approvazione del disegno di legge attualmente all’esame del Senato”.  (Fonte sociale.regione.emilia-romagna.it) (Comunicato di ASGI)

Per MinoriStranieriNonAccompagnati, unendosi alle voci di tantissime organizzazioni, il decreto in questione è un ottimo passo in avanti, ma quanto previsto, per analogia, venga applicato a tutti i minori non accompagnati che arrivano in Italia. 

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Meccanismi uniformi per determinare l’età dei minori non accompagnati vittime di tratta

Ricorso ai documenti anche scaduti in possesso del minore, accertamento della sua età attraverso il lavoro di una equipe di medici, dirit...
25846 minori non accompagnati sono giunti in Italia via mare, dati UNHCR. 2377 il numero di minori accompagnati. Il numero dei msna nel 2016, tra quelli arrivati in Italia via mare, è cresciuto del 107%.
I minori non accompagnati rappresentano oggi il 15% di tutti gli arrivi via mare, dati ISMU, mentre costituivano l’8% nel 2015 e il 7,7% nel 2014, anno record di sbarchi.
La maggior parte arriva dall’Africa: al primo posto in graduatoria i giovani Eritrei (3832), seguono gambiani (3257), nigeriani (3040), egiziani (2467) e guineani (2406), di cui si registra il maggior incremento rispetto allo scorso anno. I dati pubblicati da Unhcr, si riferiscono a tutto il 2016.
L’Italia non è sempre la meta ultima di questi giovani, ma solo il transito per coloro che intendono proseguire verso altri Paesi europei, specie gli Eritrei. Sono relativamente pochi infatti i giovani che intraprendono il percorso della protezione internazionale nel nostro Paese, mentre sono più numerosi coloro che cercano di abbandonare le strutture di accoglienza italiane che li ospitano. Dati aggiornati al 30 Novembre 2016 del Min. del Lavoro - Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione Divisione II parlano di 6508 minori non accompagnati irreperibili, cioè quei minori di cui è stata segnalato un'allontanamento dal centro di accoglienza.
Questi dati confermano che ci troviamo di fronte ad un fenomeno strutturale, non legato ad alcuna emergenza. Altro dato è la conferma della tendenza secondo cui ad emigrare sono sempre più giovani e femmine. A mio avviso è impellente, visti i numeri, l'approvazione della legge sui minori stranieri non accompagnati, presentata ben tre anni fa dalla deputata del Pd Sandra Zampa, che sembrava avesse avuto una repentina accelerazione negli ultimi mesi per poi fermarsi nuovamente al Senato.
Serve quindi un’assunzione di responsabilità etica e morale da parte di tutti, oggi più che mai.

Leonardo Cavaliere

Minori Stranieri non Accompagnati I dati statistici 2016

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Abuzar ha solo 11 anni ed è uno dei tanti minori stranieri non accompagnati che si trovano in Serbia, nella speranza di superare i confini dell'Europa.
Abuzar, con la forza ed il coraggio di chi ha come obiettivo una vita migliore per se e per la propria famiglia, sta affrontando i pericoli dei trafficanti di uomini e il freddo amaro dell'inverno balcanico, da solo. #StoriediMinoriNonAccompagnati.

Abuzar, 11 anni, minore non accompagnato ai confini d'Europa

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36 minori non accompagnati che vivevano nella “The Jungle” di Calais hanno promosso un’azione legale contro il Ministero degli Interni britannico.

I ragazzi sostengono che il Ministero, presieduto da Ambra Rudd,  ha rinnegato il proprio impegno a trasferire i minori rifugiati e vulnerabili nel Regno Unito, violando la sezione 67 dell’Immigration Act, conosciuta come emendamento Dubs che prevede la possibilità di far entrare legalmente bambini particolarmente vulnerabili a discrezione del governo.

A 28 dei 36 msna è stata respinta la domanda, mentre altri 8 sono in attesa  di decisione.

Quest'azione, prima nel suo genere è destinata a fare scuola.

Per maggiori informazioni clicca qui https://www.theguardian.com/world/2016/dec/28/calais-child-asylum-seekers-legal-action-against-uk-government

Leonardo Cavaliere


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Minori richiedenti asilo intraprendono un'azione legale contro il governo del Regno Unito

36 minori non accompagnati che vivevano nella “The Jungle” di Calais hanno promosso un’ azione legale contro il Ministero degli Interni b...
Finché non ci saranno politiche unificate di tutela dei minori non accompagnati, questi bambini che migrano da soli saranno sempre a rischio di sfruttamento. Finalmente, anche l’Agenzia Europea per i dirittifondamentali - Agency for Fundamental Rights (FRA) ha affermato quanto sosteniamo da qualche tempo su questo blog.
Il report dell’Agenzia, redatto dalla ricercatrice Mónica Gutiérrez, afferma che il motivo principale del pericolo di sfruttamento di questi minori soli è la mancanza di coordinamento tra gli Stati membri, tra le città, le regioni, e anche i centri di accoglienza.
I MSNA, dice l’UNICEF, si affidano a trafficanti tramite il sistema "pay as you go", che li rende soggetti a sfruttamento e abusi, tra prostituzione, lavoro forzato, percosse e morte.
In particolare, rileva la Gutiérrez, molti minori non accompagnati una volta arrivati in Europa non sono informati o scarsamente informati sui loro diritti e/o su come segnalare abusi. Inoltre, i soggetti coinvolti nell’accoglienza non sono adeguatamente formati a individuare i segni di abuso sessuale, violenza e/o tratta.

Gutierrez termina la sua dissertazione dicendo che gli Stati membri devono lavorare all’attuazione di protocolli unificati, così da limitare lo sfruttamento.

Leonardo Cavaliere






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Minori non accompagnati a rischio sfruttamento per mancanza di coordinamento

Finché non ci saranno politiche unificate di tutela dei minori non accompagnati , questi bambini che migrano da soli saranno sempre a ris...
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