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126 scuole sono state distrutte e 1509 danneggiate, quasi 3 milioni di bambini hanno dovuto lasciare il Paese e oltre 650 sono stati feriti o uccisi, allo Yemen, dove le vittime civili sono aumentate del 60% negli ultimi 3 mesi del 2021 e dove circa la metà dei bambini lotta contro il disagio mentale, per arrivare in Siria, dove dopo 11 anni di conflitto, 6,5 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria. Questi solo alcuni dei teatri di guerra dove quotidianamente l’infanzia viene oltraggiata e violata. A loro volta, però i conflitti, sono alimentati dagli eventi climatici estremi che incrementano anche la probabilità di migrazioni e sfollamenti di popolazione.

Offrire protezione ai bambini e alle bambine da questa spirale distruttiva, significa agire su livelli diversi e integrati tra loro, innanzitutto per prevenire l’insorgere dei conflitti e, quando questi si verificano, pretendere il rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. La sicurezza dei minori nei contesti di conflitto passa attraverso la garanzia dell’accesso umanitario, la protezione delle infrastrutture civili, tra cui scuole e ospedali, e l’impegno a impedire e/o sanzionare ferimenti, uccisioni, abusi, rapimenti e l’arruolamento forzato dei bambini.

Milioni di bambini, bambine e adolescenti lasciano il Paese di origine a causa di conflitti, persecuzioni, crisi climatiche, povertà estrema o, nel peggiore dei casi, costretti in reti di sfruttamento e tratta di esseri umani. In molti casi arrivano in Europa dopo viaggi lunghi e drammatici. A volte perdono la vita durante il viaggio, per la mancanza di canali sicuri di accesso. Nel 2020 il numero dei profughi nel mondo è salito a 82 milioni, il 43% dei quali minorenne. Di questi, 30 milioni, di cui un terzo minori, sono stati costretti a migrare per motivi climatici, un numero tre volte maggiore rispetto alle persone sfollate a causa di conflitti e violenze, impennato in 5 anni, arrivando a 19 milioni e destinato ad aumentare nei prossimi.

L’Europa ha nei loro confronti un obbligo di protezione e di accoglienza, alla luce della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ma spesso applica alle frontiere misure restrittive e di respingimento che violano questi principi. L’attuale risposta al conflitto in Ucraina dovrebbe ispirare le discussioni sul Patto europeo sulla migrazione e l’asilo verso la solidarietà tra Stati Membri, evitando di creare un sistema di gestione della migrazione a due livelli, con gruppi a cui sono offerti protezione e accesso ai servizi e altri costretti ad affrontare detenzione, stigmatizzazione e rimpatri non sicuri.

Sono necessari un nuovo atto europeo dedicato alla protezione dei minori migranti, una diretta assunzione di responsabilità dell’Unione Europea e degli Stati membri sul Mediterraneo, con un’azione coordinata di soccorso per scongiurare le continue morti in mare e con la definizione e il rafforzamento di vie di accesso legali protette e sicure per l’ingresso in Europa, il superamento del “sistema Dublino” per una condivisione delle responsabilità degli Stati membri.(fonte Agenpress)

Milioni di bambini nel mondo lasciano il proprio Paese a causa di guerre, persecuzioni, povertà

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Foto: SOS Children’s Villages

Il Ministero dell’Interno ha rideterminato il contributo in favore dei Comuni che accolgono minori stranieri non accompagnati, aumentandolo da 45 a 60 euro giornaliere.
“È un risultato importante, siamo soddisfatti”, ha commentato il sindaco di Prato e delegato all’immigrazione di Anci, Matteo Biffoni. “Il Ministero ha dato ascolto alle richieste di Anci, e per questo lo ringraziamo. Si tratta di risorse che daranno respiro ai Comuni, che da mesi evidenziano forti difficoltà nell’effettiva tutela e presa in carico dei minori soli.”
Le procedure per richiedere l’accesso al Fondo rimangono invariate. (fonte Anci)

Aumentato il contributo per minori stranieri non accompagnati.

Foto: SOS Children’s Villages Il   Ministero dell’Interno ha rideterminato il contributo   in favore dei Comuni che accolgono minori stranie...

Il Comitato di Lanzarote del Consiglio d’Europa, pubblicando nella giornata del 13 aprile, dieci rapporti sulle attività di sensibilizzazione sui minori scomparsi, lo sfruttamento e gli abusi sessuali in 41 Paesi ha dichiarato: “La maggior parte degli Stati esaminati offre servizi di supporto, come le linee telefoniche dirette per i bambini vittime di sfruttamento o abuso sessuale”.

 Leyla Kayacik, rappresentante speciale del segretario generale (Srsg) per la migrazione e i rifugiati, ha dichiarato: “Quando un gran numero di migranti e rifugiati arriva in nuovi Paesi, dopo un viaggio molto difficile e potenzialmente traumatico, le persone più vulnerabili, soprattutto i bambini, sono spesso le più colpite. Sono anche esposti ad altri rischi, tra cui lo sfruttamento e l’abuso sessuale”.

Dall'analisi del Comitato risultano iniziative di contrasto e sensibilizzazione in diverse lingue. Si segnalano:

- in Svezia, Save the Children ha creato un progetto “Listen to me!”;

- la Francia ha sviluppato una piattaforma online, in sette lingue, per l’accoglienza e all’integrazione dei rifugiati;

- in Islanda, c’è una linea di assistenza esclusivamente per i richiedenti asilo;

- in Danimarca, l’Ong “Danish Refugee Council” fornisce interpreti in oltre 80 lingue e dialetti;

- in Italia, il 114 Childline (Telefono Azzurro) offre l’interpretazione simultanea in 20 lingue.

 Oltre 30 Stati forniscono servizi gratuiti a chi chiama. 

In tutti gli stati si utilizzano protocolli di identificazione, documentazione, rintracciamento e ricongiungimento familiare.

Dieci rapporti su 41 Paesi per minori scomparsi, sfruttamento e abusi.

Il Comitato di Lanzarote del Consiglio d’Europa, pubblicando nella giornata del 13 aprile, dieci rapporti sulle attività di sensibilizzazio...

642 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto, via mare, il nostro Paese da inizio anno. Il dato è aggiornato al 1° marzo. 

Il totale dei migranti approdati sulle coste italiane, da inizio anno, è 5.474.

Il dato è quasi equivalente al numero di migranti arrivati, nello stesso periodo, lo scorso (5.305). Il dato è aggiornato al 2 marzo.

Le nazionalità rappresentate, sulla base di quanto dichiarato al momento dell'arrivo, sono:

Egiziani 1.383 (25%);

Bangladesh (1.241, 23%);

Tunisia (690, 12%);

Afghanistan (331, 6%);

Eritrea (314, 6%);

Costa d’Avorio (273, 5%);

Siria (268, 5%);

Guinea (150, 3%);

Sudan (119, 2%);

Camerun (107, 2%) 

598 persone (11%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

642 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto, via mare, il nostro Paese da inizio anno.

642 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto, via mare, il nostro Paese da inizio anno. Il dato è aggiornato al 1° marzo.  I...


66432 i migranti approdati sulle coste italiane dall'inizio del 2021, quasi il doppio rispetto al 2020, in cui furono 34134. 

Il dato è basato su quanto diffuso dal Ministero degli Interni il giorno 27 Dicembre.

9478 i minori stranieri non accompagnati che hanno raggiunto le coste italiane nel 2021, il doppio rispetto a quelli approdati sulle coste italiane nel 2020.

I migranti, sulla base di quanto dichiarato al momento dell'arrivo sulle coste italiane, provengono da:

  • Tunisia (15.628,24%),
  • Egitto (8.261, 12%), 
  • Bangladesh (7.737, 12%), 
  • Iran (3.892, 6%), 
  • Costa d’Avorio (3.727, 6%), 
  • Iraq (2.557, 4%), 
  • Guinea (2.419, 4%), 
  • Siria (2.235, 3%), 
  • Eritrea (2.197, 3%), 
  • Marocco (2.191, 3%) 
15.588 persone (23%) provengono da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

66.432 le persone migranti approdate sulle coste italiane da inizio anno.

66432 i migranti approdati sulle coste italiane dall'inizio del 2021, quasi il doppio rispetto al 2020, in cui furono 34134.  Il dato è...
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