Vinto il ricorso "Sharifi et al. contro Italia e Grecia" sui respingimenti sommari dai porti dell’Adriatico di 35 richiedenti asilo (tra cui 10 bambini). Con questa sentenza la CEDU ribadisce i principi già espressi in M.S.S. contro Belgio e Grecia e cioè quello della irrilevanza della nozione di "paese sicuro".
In particolare, secondo la Corte, nessuna espulsione collettiva può essere effettuata, neanche in applicazione del Regolamento Dublino, il quale, invece, deve essere interpretato e applicato in conformità alla CEDU, con l’esame individuale di ogni persona.
Secondo la sentenza, Italia e Grecia hanno violato la Convenzione Europea a salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e, in particolare, l’articolo 3 ("nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti"), l’articolo 13 ("ogni persona i cui diritti e le cui libertà riconosciuti nella presente Convenzione siano stati violati, ha diritto a un ricorso effettivo davanti a un’istanza nazionale, anche quando la violazione sia stata commessa da persone che agiscono nell’esercizio delle loro funzioni ufficiali") e l’articolo 4 del Protocollo n. 4 allegato ("le espulsioni collettive di stranieri sono vietate").
I richiedenti asilo ricorrenti avranno il diritto ad un risarcimento pecuniario di circa 5000 euro.
Una sentenza importante anche per quello che dice in tema di applicazione del Regolamento Dublino III. Una sentenza che l'attuale governo italiano non potrà ignorare.
Questa è una sentenza storica, un grandissimo risultato reso possibile dalla tenacia dell’Avv Alessandra Ballerini che non ha mai smesso di credere di poter arrivare fino in fondo, coadiuvata dai preziosi consigli del Prof.Fulvio Vassallo Paleologo, un sentito Grazie da #minoristranierinonaccompagnati.