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Minori non accompagnati anche di 12 anni continuano a essere vittime di abusi, detenzioni e respingimenti illegali verso l’Italia, da parte della polizia francese, una volta superata la frontiera di Ventimiglia. È la denuncia contenuta nel nuovo rapporto Se questa è Europa, diffuso venerdì 15 giugno da Oxfam, Diaconia Valdese e Asgi, che lavorano a Ventimiglia per prestare soccorso ai migranti bloccati in città, in condizioni di estrema vulnerabilità. Un allarme che parte dalle testimonianze dei tanti in fuga da guerra e persecuzioni, che ogni giorno cercano di attraversare la frontiera: 1 su 4 è un minore che cerca di ricongiungersi con familiari o conoscenti in Francia, Inghilterra, Svezia o Germania, a cui troppo spesso viene negata protezione e il diritto di chiedere asilo previsto dalle norme europee.

“Ho provato a passare. Eravamo in due, ci hanno fatto scendere dal treno strattonandoci e urlando, poi ci hanno spinti in un furgone nel parcheggio della stazione - racconta un ragazzo di 15 anni, fuggito dalla guerra in Darfur - Ci hanno dato un foglio (il cosiddetto refus d’entrèe, ndr) e ci hanno rimessi su un treno che tornava in Italia, senza spiegarci nulla”. 

Le testimonianze raccolte da Oxfam

“Ho provato già dieci volte ad attraversare la frontiera - aggiunge E.,16 anni, originario dell’Eritrea - Una volta a piedi, da solo, ma mi sono perso. Le altre nove volte in treno. La polizia francese sale sul treno, ti afferra, ti fa scendere e ti rispedisce indietro”.

L’intervento, ormai di prassi, della polizia francese comporta, prima ancora del respingimento in Italia, in violazione delle norme europee e francesi, il fermo dei minori, spesso la loro registrazione come maggiorenni, la falsificazione delle dichiarazioni sulla loro volontà di tornare indietro, la loro detenzione senza acqua, cibo o coperte, senza la possibilità di poter parlare con un tutore legale. I ragazzi raccontano anche di essere stati vittime di riprovevoli abusi verbali o fisici: il taglio delle suole delle scarpe, il furto di carte SIM. In molti vengono costretti a tornare fino a Ventimiglia a piedi, lungo una strada priva di marciapiede, con qualunque condizione atmosferica: una giovanissima donna eritrea è stata costretta a farlo sotto il sole cocente, portando in braccio il suo bambino nato da soli 40 giorni. 

In Italia, invece, permangono gravi disfunzioni nella tutela dei diritti dei minori all’interno dei centri di accoglienza: molti non vengono iscritti a scuola, come prevede la legge, o non ricevono informazioni sulle possibilità di richiedere asilo o ricongiungersi legalmente con la propria famiglia in altri paesi europei. 

Cosa succede a Ventimiglia, secondo Oxfam

Nei primi quattro mesi di quest’anno sono stati 4.231 i migranti (16.500 da agosto 2017 ad aprile di quest’anno), adulti e minorenni, passati da Ventimiglia, provenienti in maggioranza da Eritrea, Afghanistan e Sudan, in particolare dal Darfur. Un numero che con ogni probabilità è destinato a crescere con l’arrivo dell’estate. Al momento però l’unica struttura di accoglienza è presso il Campo Roja che ha disponibili 444 posti: qui l’obbligo di identificazione mediante impronta digitale e la massiccia presenza di polizia all’entrata agiscono da deterrente.

Il campo informale sul fiume Roja, privo di servizi igienici e acqua potabile, è stato recentemente sgomberato e transennato. Il risultato è che alcuni dei migranti più vulnerabili, tra cui molti minori non accompagnati, continuano a dormire all’aperto, dispersi sul territorio e ancora più esposti a rischi. Di fronte a quest’emergenza in continuo divenire, le tre organizzazioni chiedono quindi alle autorità locali e al Governo italiano che vengano individuate rapidamente strutture adeguate per realizzare un centro per minori non accompagnati in transito e uno per donne sole con e senza figli, che garantisca una permanenza dignitosa e sicura dei soggetti più vulnerabili.

L’appello a Italia, Francia, e Ue

“La situazione a Ventimiglia è lo specchio di un’Europa che sta tradendo i propri valori fondanti di solidarietà, non rispettando le norme nazionali ed europee alla base dell’idea stessa di Unione. Per questo chiediamo al Governo francese di intervenire, per far cessare immediatamente gli abusi e i respingimenti illegali dei minori da parte della propria polizia di frontiera e al Governo italiano di attivarsi in ogni modo perché ciò avvenga, sospendendo inoltre i trasferimenti forzati verso i centri del Sud Italia - dice Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne dei Programmi in Italia di Oxfam – Ogni giorno incontriamo minori non accompagnati, donne sole a volte incinte o con figli piccoli, fuggiti spesso da guerre e persecuzioni nel proprio paese che, dopo essere stati vittime di stupri e torture nei lager libici, hanno il semplice desiderio di chiedere asilo nel paese dove vivono le loro famiglie"

“Ci sono dei luoghi che fanno sintesi: uno di questi è certamente Ventimiglia. Frontiera impolverata che d'improvviso si è trasformata in baluardo di orgogli nazionali e simbolo di sovranismi che non pensavamo avessero cittadinanza in Europa. – aggiunge Gianluca Barbanotti, segretario esecutivo della Diaconia Valdese - Minori non tutelati, donne con bambini lasciate in balia di un destino improbabile, procedure poliziesche applicate in modo miope, agende politiche dettate dall'umore della gente a sua volta eccitato da ideologie rancorose. In questa situazione complessa l'impegno di tutte le istituzioni deve essere volto ad applicare e rispettare realmente le regole di civile convivenza che fanno parte, queste sì, del nostro patrimonio nazionale ed europeo”.

“Ciò che accade a Ventimiglia così come in altri luoghi di frontiera non può essere affrontato o compreso se non allargando lo sguardo. Le attuali politiche di esternalizzazione, il contrasto ai cosiddetti movimenti secondari, l'assenza di adeguate condizioni di accoglienza costringono le persone ad affrontare situazioni lesive dei loro diritti e a mettere a rischio la loro vita. – conclude Anna Brambilla di Asgi. Il clima politico attuale non fa che alimentare preoccupanti fenomeni di intolleranza e razzismo che contribuiscono a rendere ancora più drammatica la condizione di migliaia di persone costrette, nelle zone di frontiera così come in altri luoghi, a vivere in condizioni di abbandono materiale analoghe a quelle che in altri casi la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ha considerato costituire un trattamento inumano e degradante”. 

La risposta di Oxfam, Diaconia Valdese, Asgi a Ventimiglia

Oxfam, Diaconia Valdese a Asgi attraverso l’unità mobile del progetto Open Europe, da settembre del 2017 hanno soccorso circa 750 migranti, arrivati a Ventimiglia, di cui il 20% di minori stranieri non accompagnati, attraverso la distribuzione di kit di prima necessità ai tanti costretti a vivere all’aperto lungo il greto del fiume Roja, identificando i casi di abuso soprattutto verso i soggetti più vulnerabili. Fornendo, là dove necessario, assistenza legale per presentare ricorso verso il decreto di respingimento a supporto di un’eventuale richiesta di protezione internazionale. E dando informazioni sui servizi presenti sul territorio e i rischi connessi all’attraversamento della frontiera italo-francese.

Leggi il Report Se questa è Europa
Fonte AGI.it

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I Minori Stranieri non Accompagnati

"I minori migranti a Ventimiglia subiscono brutalità da parte della polizia francese"

Minori non accompagnati anche di 12 anni continuano a essere vittime di abusi, detenzioni e respingimenti illegali verso l’Italia, da part...
Le Associazioni che operano a Ventimiglia accusano la polizia francese di falsificare le dichiarazioni sull'età dei minori stranieri non accompagnati così da farli passare come maggiorenni e poterli respingere.
È quanto si legge in una lettera inviata alla Commissione europea e alle autorità italiane da ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione), INTERSOS (organizzazione che ha condotto uno studio monitorando per mesi le frontiere italiane, leggi articolo), Terres des Hommes Italia, Oxfam Italia, Caritas Diocesana di Ventimiglia-Sanremo e Diaconia Valdese. La lettera si rivolge alla Commissione europea chiedendo di verificare se le competenti autorità italiane e francesi abbiano violato la normativa europea, valutando se sussistano gli estremi per l’apertura di una procedura d’infrazione.
Una dura condanna nei confronti dei respingimenti di minori stranieri non accompagnati, effettuati dalle autorità francesi sistematicamente, come più volte denunciato, alla frontiera di Ventimiglia, ma anche delle violazioni dei diritti perpetrate in Italia.
L'accusa  è molto precisa e preoccupante, «La polizia francese – spiega Daniela Zitarosa, assistente legale del progetto Intersos a Ventimiglia – falsifica le dichiarazioni dei minorenni che arrivano dall’Italia e tentano di entrare in Francia. Ne abbiamo le prove, con tanto di date di nascita cancellate e modificate nei documenti ufficiali. Purtroppo questa è la normalità». 
Secondo le normative europee, il respingimento alla frontiera dei minori stranieri non accompagnati è illegittimo.
“Come è noto – si legge nella lettera – ai sensi del Regolamento Dublino e della giurisprudenza della Corte di Giustizia europea, i minori non accompagnati che presentano domanda d’asilo in Francia, non possono essere rinviati in Italia: a differenza degli adulti, infatti, ai MSNA non si applica il criterio del paese di primo ingresso. Nel caso in cui invece il minore non manifesti la volontà di presentare domanda d’asilo in Francia (spesso perché non adeguatamente informato di tale diritto), e venga fermato nella zona di frontiera, le autorità francesi potranno respingerlo in Italia. La normativa francese stabilisce però precise garanzie che devono essere rispettate nel caso di respingimento di un msna: in particolare deve essere nominato un tutore provvisorio (c.d. “administrateur ad hoc”) e il respingimento non può essere effettuato prima del termine di 24 ore (c.d. “jour franc”)”. Tali norme e garanzie vengono costantemente disattese dalla polizia di frontiera francese". Non solo i minori fermati "non vengono messi nella condizione di presentare domanda di asilo, ma il respingimento viene effettuato immediatamente, senza che sia nominato l’“administrateur ad hoc” e senza attendere la scadenza del termine di 24 ore previsto dalla legge francese. Un comportamento che espone i minori, che tentano nuovamente di attraversare la frontiera, al controllo dei trafficanti e in alcuni casi al rischio della vita".
 "La dichiarazione di minore età da parte del migrante – spiega Zitarosa - da sola dovrebbe essere sufficiente, per legge, a far sì che lo Stato francese prenda in carico la persona, per poi verificare l’effettiva età in un secondo momento. Succede invece – aggiunge – che i pubblici ufficiali francesi non tengano minimamente conto delle dichiarazioni dei ragazzi e, scrivendo una data di nascita fittizia sui Refus d’entree (una specie di foglio di via), li rispediscono indietro come maggiorenni". 
Il foglio nella foto scattata da un minorenne eritreo dimostra quanto denunciato dalle associazioni.
Il foglio è stato consegnato al minore, nel giugno 2017, da un poliziotto francese della cittadina di Menton.
Si può vedere che la data di nascita dichiarata dal ragazzo (1/10/2001), è stata cancellata e modificata in 1/1/2000, così da far sembrare il ragazzo maggiorenne. 
Le associazioni, partendo da questi fatti hanno inviato la lettera alle istituzioni al fine di "adottare nei confronti delle competenti autorità francesi tutte le misure necessarie affinché cessino i respingimenti illegittimi dei minori stranieri non accompagnati".
Quanto accaduto al giovane eritreo è una prassi nota, adottata molto spesso dalla polizia francese, in particolare a seguito della famosa ordinanza emessa dal Tribunale di Nizza con cui veniva riconosciuto come illegittimo il respingimento di minore.  
Per ovviare all'ordinanza, la gendarmeria "ha parzialmente modificato le proprie prassi. Non, però, nel senso del rispetto della normativa vigente, in ottemperanza alle decisioni giudiziarie. Al contrario, la Polizia francese ha adottato la prassi di identificare sistematicamente i minori fermati in frontiera come maggiorenni".

Leonardo Cavaliere

Minori non Accompagnati: polizia francese accusata di falsificare i dati

Le Associazioni che operano a Ventimiglia accusano la polizia francese di falsificare le dichiarazioni sull'età dei minori stranieri n...
Laurent Carre - Libération
Sabato mattina, una dozzina di attivisti pro-migranti e tre parlamentari hanno fatto una visita a sorpresa alla stazione di polizia di Mentone, sul confine franco-italiano.
L'operazione è stata tenuta segreta fino all'alba.
Quando il senatore Guillaume Gontard, dell'EELV ( Europa Ecologia I Verdi è un partito politico francese ecologista di centro-sinistra fondato nel 2010 dalla fusione de Les Verts e della lista elettorale Europa Ecologia), si presenta alla stazione di polizia di Mentone, l'Ufficiale di turno, dopo una lunga trattativa, durata quaranta minuti, può finalmente entrare. 
Ai giornalisti, invece, è stato negato l'accesso.
Secondo quanto riportato da Libération, i migranti vengono normalmente rinchiusi in una stanza chiusa con un lucchetto, dove le condizioni sono più che spartane, senza acqua e senza cibo.
Le donne, a volte, sono in promiscuità con gli uomini.
I minori sono quasi sempre rispediti in Italia, in aperta violazione delle leggi.
Un'altra visita a sorpresa, guidata da Michèle Rivasi, anch'egli membro dell'EELV, è stata fatta alla Stazione di polizia della Stazione Menton - Garavan.
Radio France - Pauline Renoir

Radio France - Pauline Renoir

Tutti i giorni la polizia ferroviaria ispeziona i treni provenienti da Ventimiglia, in cerca di migranti. Quando i migranti vengono rintracciati, la polizia li rimanda dall'altra parte del confine, che attraversano a piedi.
Questo modus operandi è stato più volte denunciato, anche su questo blog, dall'Associazione nazionale per l'assistenza alle frontiere per gli stranieri (Anafé).
Il deputato Rivasi ha rilevato che almeno tre eritrei e ivoriani di età inferiore ai 18 anni sono stati rimandati illegittimamente in Italia dalla polizia.
Il deputato Rivasi denuncia anche il fatto che la polizia effettua questi respingimenti senza comunicare i propri diritti ai migranti e senza chiedere se hanno intenzione di presentare domanda d'asilo. 
Radio France - Pauline Renoir
Tra le circa 20 persone che hanno dormito in stazione, un giovane Maliano ha detto: «On ne nous dit même pas pour la demande d’asile, c’est comme si on n'était jamais entrés. On prend juste notre nom et notre date de naissance. Mais je n’ai pas récupéré le bon papier, ce n’est pas mon nom et la bonne date, je l’ai signalé au policier, il m’a dit que c’est pas son problème. Ils donnent le même formulaire à tout le monde, où c’est coché que tu veux retourner en Italie.» Questo trattamento è riservato anche ai tanti minori non accompagnati che attraversano il confine.

MSNA - Visita a sorpresa di alcuni parlamentari alla Polizia di Frontiera

Laurent Carre - Libération Sabato mattina, una dozzina di attivisti pro-migranti e tre parlamentari hanno fatto una visita a sorpresa al...
Per due giorni, il 17 e 18 febbraio, associazioni ed avvocati si sono mobilitati alla frontiera franco-italiana per permettere alle persone che si presentano alla frontiera francese di esercitare i loro diritti, nel rispetto della legislazione nazionale, europea ed internazionale.
I rappresentanti di associazioni francesi ed italiane, insieme ad avvocati dei due paesi (Nizza, Lione, Parigi, Tolosa, Milano, Genova e Torino) hanno monitorato la situazione alla frontiera e portato assistenza a persone illegalmente respinte dalle autorità francesi permettendo loro di far valere i proprio diritti dinnanzi al tribunale di Nizza. Quest’ultimo è stato adito in merito ai casi di respingimento di 20 minori non accompagnati.
Questa missione si è resa necessaria perché le autorità francesi continuano a negare i diritti delle persone che attraversano la frontiera per raggiungere la Francia, malgrado le numerose condanne di queste pratiche da parte dei tribunali locali.
Il ripristino dei controlli alle frontiere interne deciso dal governo francese alla fine del 2015, e regolarmente rinnovato fino ad oggi, non può giustificare la violazione di principi fondamentali quali la protezione dei minori, il divieto di detenzione arbitraria o ancora il diritto d’asilo.
Eppure ogni giorno le autorità francesi respingono verso l’Italia minori stranieri non accompagnati, in violazione della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia. Viste le modalità dei rinvii, a molti viene di fatto impedito di chiedere asilo in Francia.
In parallelo, i rappresentanti delle associazioni hanno effettuato durante tutto il weekend un lavoro di osservazione alla stazione di Mentone Garavan e davanti alla stazione della polizia di frontiera di Mentone Pont Saint-Louis, constatando che quest’ultima viene utilizzata come luogo di detenzione, 36 persone in questo locale durante la notte da sabato a domenica, per periodi fino a 12 ore. Questi trattenimenti superano la durata massima prevista dalla legge e si verificano in condizioni indegne, senza che le persone private della libertà abbiano accesso ad un avvocato, ad un interprete, ad un medico o a un telefono, in violazione della legge e della sentenza del Consiglio di Stato del 5 luglio 2017.
Le organizzazioni firmatarie continuano a interpellare il Governo francese affinché interrompa le pratiche illegali di non accoglienza dei richiedenti asilo e dei minori non accompagnati che si verificano alla frontiera con l’Italia. Il Governo deve rispettare la legislazione francese ed europea ed il diritto internazionale e la situazione delle persone che attraversano o si presentano alla frontiera deve essere esaminata nel pieno rispetto dei diritti. 

Comunicato (Amnesty International France; L’ADDE ;L’Anafé; La Cimade; Médecins du Monde; Médecins Sans Frontières; Secours Catholique Caritas France; ASGI)

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Diritto d'asilo e protezione dei minori stranieri, le associazioni e avvocati si mobilitano lungo la frontiera Italo - Francese

Per due giorni, il 17 e 18 febbraio, associazioni ed avvocati si sono mobilitati alla frontiera franco-italiana per permettere alle person...

La denuncia di Oxfam e Diaconia Valdese. "Costretti in un limbo: sono fantasmi, in una condizione di spaesamento, isolamento e abbandono". Inammissibile il respingimento dei minori migranti e appello all'Ue per il rispetto della normativa europea e per la creazione di canali sicuri per le persone in fuga 

"Ho provato 10 volte ad attraversare la frontiera con la Francia nelle ultime settimane, 8 volte a piedi e 2 volte in treno. Ogni volta la polizia francese mi ha fermato, ammanettato. Piu' volte mi hanno picchiato e ogni volta rimandato a piedi in Italia". Cosi' Sheref (nome di fantasia), 16 anni, fuggito da solo dal Ciad, dove guerra e carestia stanno generando una delle piu' gravi emergenze umanitarie del mondo, racconta la sua storia, mentre si accinge ad affrontare un'altra notte al freddo dell'inverno, senza sapere nulla di cio' che gli riservera' il domani. L'inferno che ha dovuto attraversare in Libia, dove si e' imbarcato per raggiungere l'Europa, non e' poi tanto lontano. Quella di Sheref e' solo una delle storie raccolte nelle prime settimane di lavoro dell'unita' mobile di Open Europe a Ventimiglia, di Oxfam e Diaconia Valdese. Al confine tra Italia e Francia, infatti, ci sono centinaia di migranti, per lo piu' fuggiti da paesi in guerra (Sudan, Iraq, Afghanistan, Eritrea e altri ancora), che si ritrovano a vivere sotto un cavalcavia, lungo il fiume Roia, fuori dal sistema di accoglienza per i richiedenti asilo, in condizioni disumane. Lungo il fiume Roia oltre 200 migranti allo stremo: 1 su 3 e' un minore. Oxfam sottolinea che le persone sono ormai costrette in un "limbo": sono fantasmi, in una condizione di spaesamento, isolamento e abbandono. La gran parte tenta di attraversare il confine con la Francia, mettendo a rischio la propria vita lungo sentieri di montagna, la ferrovia o i cavalcavia dell'autostrada. "A Ventimiglia e' in atto una vera e propria emergenza umanitaria - sottolinea l'organizzazione- sono circa 700 i migranti che si trovano qui nel pieno dell'inverno: 500 vivono nel centro di transito gestito dalla Croce Rossa, mentre oltre 200 dormono all'aperto nel campo improvvisato lungo il greto del fiume Roia. Tra loro circa 1 su 3 sono minori non accompagnati, che dopo non aver ricevuto la protezione a cui hanno diritto in Italia, si vedono respinti con brutalita' dalle autorita' francesi". Minori, madri con bambini: "Li aiutiamo ma bisogna fare di piu'". . "Ogni giorno incontriamo ragazzi come Sheref, respinti dalla Francia. - raccontano Chiara Romagno responsabile dell'intervento di Oxfam Italia a Ventimiglia e Simone Alterisio, operatore della Diaconia Valdese - Ci sono anche madri con figli molto piccoli, magari a loro volta fuggite quando erano minorenni da conflitti, come quello in Somalia, che si ritrovano a vivere in una totale assenza di diritti e servizi essenziali. Una condizione non lontana da quella infernale della loro provenienza. A loro ogni giorno rivolgiamo tutti i nostri sforzi, distribuendo coperte, scarpe, cappelli per affrontare il freddo della notte". L'unita' mobile di Open Europe, costituita da due operatori socio-legali e un mediatore linguistico-culturale, oltre a distribuire kit di prima necessita' ai migranti, identifica i casi di abuso soprattutto verso i soggetti piu' vulnerabili. Fornendo, la' dove necessario, assistenza legale per presentare ricorso verso il decreto di respingimento a supporto di un'eventuale richiesta di protezione internazionale. Vengono inoltre date informazioni sui servizi presenti sul territorio e i rischi connessi all'attraversamento della frontiera italo-francese. "Il progetto Open Europe a Ventimiglia non risolvera' i problemi di tutti - ammette il segretario esecutivo della Diaconia Valdese, Gianluca Barbanotti - ma, a volte, e' importante essere presenti e cioe' essere dove appaiono con vivida concretezza le contraddizioni dell'accoglienza nel momento in cui queste si manifestano alle persone che cercano un futuro migliore. Fornire consulenza legale o un supporto per comunicare con le proprie famiglie lontane, e' un'occasione per significare la solidarieta' nostra, e di conseguenza di tutte le persone che hanno ancora a cuore i diritti delle persone e non si sono lasciati sopraffare dalla paura."  L'appello alla Ue e all'Italia per la tutela dei diritti dei migranti minori non accompagnati "I minori migranti hanno diritto di chiedere protezione internazionale in qualunque Stato membro dell'Unione europea si trovino. A stabilirlo e' una sentenza del 2014 della Corte di Giustizia, per questo i respingimenti dalla Francia sono un abuso intollerabile. - afferma il direttore dei Programmi in Italia di Oxfam, Alessandro Bechini - Chiediamo quindi alla Commissione europea e agli Stati membri che vengano messe in atto tutte le procedure affinche' i diritti - in particolare di minori fuggiti da guerre, persecuzioni e poverta' - vengano sempre garantiti. In questa direzione anche l'Italia puo' fare la sua parte: ad esempio riducendo i tempi necessari per le procedure di ricongiungimento familiare e garantendo cosi' canali di accesso sicuro verso l'Europa". ©Agostino Loffredi - Oxfam Italia (www.redattoresociale.it)


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MIGRANTI. VENTIMIGLIA, SUL ROIA OLTRE 200 ALLO STREMO. UNO SU TRE È MINORE

La denuncia di Oxfam e Diaconia Valdese. "Costretti in un limbo: sono fantasmi, in una condizione di spaesamento, isolamento e abban...
L'associazione Roya Citoyenne, attiva nella Val Roya, ha pubblicato un video, trasmesso dalla TV France info, in cui emergerebbe che la Francia riammetterebbe in maniera illegale i minori migranti in Italia.

Il video sarebbe stato girato, in segreto, il 30 giugno scorso alla stazione feroviaria di Menton Garavan. 
Nel video è presente anche il contadino attivista Cedric Herrou.
Nel video si vede la Polizia Francese salire su un treno proveniente dall'Italia ed effettuare il controllo dei migranti. Sempre nel video si può vedere la polizia d'oltralpe scortare i minori verso l'Italia.



Michel Toesca, regista,  ritiene che questo video dimostra che " le procedure non sono state seguite " per i minori migranti e le autorità francesi vogliono " evitare a tutti i costi che venga presentata la domanda di asilo ."

Il Regolamento di Dublino III, la normativa europea, la Convenzione Onu sui diritti del fanciullo e anche le leggi francesi, dicono che l’interesse preminente del minore va considerato superiore alle altre normative, ed è quindi obbligo dei paesi europei dare accoglienza, sostegno e protezione. Le immagini di questo video non fanno altro che confermare quello che è alla vista di tutti. I Gendarmi, non potendo riconsegnare i minori alla polizia italiana fanno salire i migranti minorenni sui treni che dalla stazione di Menton Garavan vanno verso l’Italia, commettendo una grave violazione.

Ecco il video in cui la Francia "riammetterebbe" illegalmente i minori migranti in Italia

L'associazione Roya Citoyenne, attiva nella Val Roya, ha pubblicato un video, trasmesso dalla TV France info, in cui emergerebbe che...
Quest'oggi MSF ha diramato un comunicato in cui esprime profonda preoccupazione per la condizione dei circa cento migranti, tra cui minori non accompagnati,  che  da diverse settimane dormivano lungo il fiume Roya, a Ventimiglia, e che - in seguito ad una ordinanza del Comune - si sono dispersi lungo le montagne al confine tra Italia e Francia

“Stiamo cercando da ieri di metterci in contatto con alcuni dei nostri pazienti, ma finora senza successo. Siamo molto preoccupati, in particolare per i molti minori non accompagnati che da diverse settimane dormivano lungo il fiume in condizioni indegne.” spiega Federico Saracini, coordinatore di progetto per Medici Senza Frontiere a Ventimiglia. “E’ da più di un mese che chiediamo alle autorità locali una soluzione degna per chi resta escluso dalle strutture di accoglienza: è inaccettabile che qualche giorno fa un ragazzo di 16 anni abbia perso la vita mentre si trovava al fiume per lavare i propri effetti personali.”

MSF è presente a Ventimiglia da novembre 2016 con un’équipe di medici, psicologi e mediatori culturali, e svolge delle attività di prima assistenza medica e psicologica, con una particolare attenzione alla salute della donna. Dall’inizio del 2017 sono stati visitati 1449 pazienti lungoil fiume Roya, presso la parrocchia di Sant’Antonio alle Gianchette e all’interno del campo di prima accoglienza gestito dalla Croce Rossa.

La situazione di precarietà in cui i migranti sono costretti a vivere aggrava ulteriormente le loro vulnerabilità. Molti scappano da esperienze e situazioni orribili nei loro paesi di origine, per rimanere poi bloccati per settimane al confine senza riuscire a superarlo. Tra di loro ci sono molte donne incinte, famiglie e minori. Questi sono gli effetti delle politiche europee della deterrenza: le persone sono costrette a mettere a rischio la propria vita e forzate a vivere in condizioni indegne.” continua Saracini.

Ieri sera la Prefettura ha annunciato che il campo – che finora ospitava solamente uomini adulti soli – verrà ampliato e reso accessibile anche ai minori non accompagnati, finora costretti a dormire nel greto del fiume. 
MSF accoglie positivamente questo primo passo, ma chiede che vi siano delle misure di presa in carico specifiche per questo gruppo particolarmente vulnerabile, così come previsto dalla normativa vigente. Auspichiamo che le autorità locali trovino però una soluzione immediata anche per chi è ancora ospitato alle Gianchette – donne e nuclei familiari – e che può contare solo sull’assistenza della rete locale di volontari.


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Ventimiglia: un centinaio di migranti dispersi al confine dopo ordinanza del Comune, molti minori

Quest'oggi MSF ha diramato un comunicato in cui esprime profonda preoccupazione per la condizione dei circa cento migranti , tra cui...
On 15 June 2017, the Administrative Tribunal of Nice ruled on a référé-liberté case brought by different French NGOs, such as ANAFE, CIMADE and GISTI, regarding the practice of detention at the French-Italian border. The organisations asked for the suspension of the informal decision by the Alpes-Maritimes authorities to create a provisional detention zone in the city of Menton, for the release of all of those detained at that zone and for the placement of unaccompanied minors in appropriate reception centres.

The Court ruled that the information put before it, particularly with regard to the duration of the detention, was not sufficiently certain and precise. Therefore, it could not suspend the informal decision to create a provisional detention zone altogether. However, it affirmed that those who have been detained at the police station in Menton for more than four hours had to be transferred to official transit zones. It concluded that ordering the placement of unaccompanied minors was not within the mandate of the référé judge.

Based on an unofficial translation by the ELENA Weekly Legal Update. The EWLU would like to thank Flor Tercero for her kind assistance with summarising this case.


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France: Administrative Tribunal of Nice on the detention at the Franco-Italian border

On 15 June 2017, the Administrative Tribunal of Nice ruled on a référé-liberté case brought by different French NGOs, such as ANAFE, CIMADE...
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