Oggi è la prima giornata nazionale della Memoria e dell'Accoglienza per commemorare i migranti morti durante le traversate della speranza. Tre anni dopo Lampedusa, il ricordo. Il 3 ottobre 2013 si consumò nel Canale di Sicilia, al largo di Lampedusa, una delle più gravi stragi di migranti costata la vita a 386 persone che su una "carretta" del mare speravano una vita migliore. L’istituzione di una Giornata in memoria di tutte le vittime dell’immigrazione è uno strumento per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla strage che avviene nel Mediterraneo e non solo e costruire una cultura di accoglienza per le persone che fuggono da guerre e miseria cercando salvezza. Il 3 Ottobre deve essere un giorno di riflessione e d’impegno. Un giorno per offrire un’occasione di capire e di crescere in un mondo che non sia solo concentrato di egoismo e violenza. È uno spiraglio, una possibilità di contribuire a costruire la solidarietà che manca, che metta da parte i numeri ed insegni che quelle persone hanno un nome ed una storia, che vanno protette le persone e non i confini. Tante le iniziative tra incontri e proiezioni di film e documentari. La posizione del sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini è molto critica verso le istituzioni Europee. «L'impegno preso dall’Unione europea con l’approvazione del piano Junker è stato totalmente disatteso». Rivolgendosi al vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, presente all’incontro di chiusura del Prix Italia, il sindaco ha ricordato che, dopo il naufragio del 3 ottobre 2013, l’ex presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso «venne qui e pronunciò una frase storica: «mai più mortì. Da allora, secondo le stime dell’Unhcr si contano 11 mila morti. Nonostante la linea di soccorso si sia spostata a sud di Lampedusa, continuiamo ad accogliere migranti sull'isola a fronte di una Ue che non ha mantenuto neppure una delle promesse che aveva fatto: voi respingete verso l’Italia più persone di quante ne accogliete».
Nicolini ha sottolineato che nel 2011 25 mila profughi «rimasero sull'isola per volontà politica, trasformandola in un tappeto di carne umana». «La comunità si fece carico dell’accoglienza e abbiamo pagato un prezzo enorme - ha spiegato -. Ma la solidarietà e non il respingimento ci ha salvati, grazie alla collaborazione con il governo. Ora dalla Ue ci aspettiamo che questo quadro di solidarietà si estenda nei confronti dell’Italia, della Grecia e di tutte le Lampedusa del Mediterraneo. Sbrigatevi perché il prezzo delle politiche di chiusura lo pagano anche comunità come quelle della nostra isola». Proteggere le persone non i confini.
Prima Giornata della Memoria e dell'Accoglienza.
Oggi è la prima giornata nazionale della Memoria e dell'Accoglienza per commemorare i migranti morti durante le traversate della spe...