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Fonte BoLive

“La situazione dei minori stranieri non accompagnati e dei bambini, anche piccolissimi, sbarcati a Lampedusa è particolarmente critica per le condizioni ambientali estreme e il sovraffollamento oltre a ogni limite dell’Hot Spot di Contrada Imbriacola. I numerosi sbarchi che si sono susseguiti, in particolare ieri e nella notte appena trascorsa, hanno complicato ulteriormente le condizioni dei migranti ospitati nel centro, e in particolare di quelli più vulnerabili, come gli almeno 200 minori non accompagnati, che hanno anche un’età inferiore ai 15 anni, e i circa 100 bambini, tra cui alcuni neonati. È necessario accelerare i trasferimenti, che sono iniziati in queste ore”, ha dichiarato Lisa Bjelogrlic, Responsabile degli interventi di protezione minori in frontiera in Italia di Save the Children.

Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine e garantire loro un futuro, presente sull’isola con un intervento di protezione e sostegno dei minori in collaborazione con l’UNICEF, sottolinea la necessità di garantire una risposta immediata ai loro bisogni primari, come cibo, acqua e assistenza medica, oltre alla necessaria protezione.

“Molti di questi minori soli, mamme e bambini, hanno già affrontato grandi sofferenze e violenze nella fuga dal loro paese, nel viaggio attraverso le frontiere, nei centri gestiti dai trafficanti, e nell’attraversamento del Mediterraneo, spesso assistendo alla morte di familiari, parenti, amici o compagni di viaggio, e sono in una pesante condizione di prostrazione o fragilità psicologica, e devono ricevere subito assistenza e protezione adeguate. La situazione di questi giorni a Lampedusa dimostra, ancora una volta, la necessità di affrontare l’arrivo dei migranti e la gestione dell’hotspot di Lampedusa in modo strutturato”, conclude Lisa Bjelogrlic.

Save the Children sottolinea inoltre la necessità di un’assunzione condivisa di responsabilità e impegno tra i paesi europei. L’UE e gli Stati Membri hanno l'obbligo di cooperare e coordinarsi per soccorrere le persone in difficoltà nel Mediterraneo, ai propri confini, agendo nel rispetto dei principi del diritto internazionale e devono intensificare i loro sforzi per garantire un sistema di salvataggio e soccorso adeguato, impegnandosi anche in prima linea nell’accoglienza e nella protezione dei migranti che attraversano la frontiera sud dell’Europa in cerca di salvezza, e in particolare di quelli più vulnerabili.

Fonte: Comunicato di StC

Minori stranieri non accompagnati. Situazione critica a Lampedusa

Fonte BoLive “La situazione dei minori stranieri non accompagnati e dei bambini, anche piccolissimi, sbarcati a Lampedusa è particolarmente ...

Foto Save The Children
Accogliere tutti i minori migranti e non soltanto quelli ucraini. E' l'appello che Save The Children fa all'Europa presentando il secondo rapporto "Nascosti in piena vista" ,diffuso a pochi giorni dalla Giornata mondiale del rifugiato, che si celebra il 20 giugno, per documentare storie di minori soli e di famiglie in arrivo o in transito alla frontiera nord, a Trieste, Ventimiglia e Oulx, per denunciare le disparità di trattamento e chiedere la fine delle violenze lungo le frontiere. Save the Children chiede alla Commissione europea l'adozione di una Raccomandazione agli Stati Membri per l'adozione e l'implementazione di politiche per assicurare la piena protezione dei minori non accompagnati ai confini esterni ed interni dell'Europa e sui territori degli Stati Membri "Viaggi che durano mesi o anni, passando - spiega l'organizzazione - da uno Stato all'altro da 'invisibili', attraverso montagne, boschi, lungo i binari e superando confini violenti, macchiati di sangue, dove ragazzi e ragazze soli, a volte poco più che bambini, e famiglie con figli piccoli conoscono l'orrore delle percosse, dei cani aizzati contro, della morte dei compagni di viaggio, dentro e fuori l'Europa".

Come è successo a Javed, 17enne afghano, alla frontiera tra Turchia e Bulgaria: "I poliziotti hanno sguinzagliato il cane su di me, questo mi ha tirato e io mi sono messo a urlare perché mi aveva morso due volte il piede […]. Si radunavano attorno al fuoco a bere vino e ci facevano sdraiare nudi sulla schiena".

Javed durante il lungo percorso migratorio ha più volte filmato i suoi trasferimenti. "Questi video, uniti al dettagliato, empatico e sconvolgente racconto del viaggio che Javed ci ha rilasciato - sottolinea Save The Children - sono documenti fondamentali per fissare l'atrocità dei viaggi di minori non accompagnati e famiglie nel pieno del XXI secolo. Il suo lungo racconto dall'Afghanistan all'Italia passa per Pakistan, Iran, Turchia, Bulgaria (sono stati ben 23 i tentativi di superare il confine bulgaro, ovvero l'ingresso nell'Unione Europea), Serbia, Bosnia, Croazia, Slovenia, Italia". I respingimenti non si presentano all'ingresso in Italia a Trieste e dintorni, ma vengono registrati ancora alle frontiere con la Francia: il team di ricerca di Save the Children ha raccolto evidenze dirette di trattamento differenziato a seconda dei luoghi di transito. A Claviere un minore non accompagnato ha più probabilità di essere ammesso presentandosi direttamente alla polizia di frontiera francese, a Mentone invece viene segnalata ancora la pratica della polizia di modificare la data di nascita per fare risultare la persona maggiorenne e quindi espellibile tramite il refus d'entrée, il foglio di via. In ogni caso, se la frontiera francese rimane comunque permeabile, rimangono praticamente insuperabili gli accessi dall'Italia a Svizzera e Austria. La frontiera a Ventimiglia, per l'organizzazione, continua a essere uno dei posti peggiori per un migrante, un cono d'ombra dei diritti umani e una zona di affari per i trafficanti. "Chiediamo alle istituzioni europee e ai Paesi Membri di avere una voce univoca in materia di protezione dei minorenni" spiega Raffaela Milano, Direttrice dei programmi Italia Europa di Save the Children aggiungendo "chiediamo ai governi europei di astenersi dall'utilizzo di pratiche che erroneamente distinguono fra categorie di rifugiati" e "riteniamo fondamentale - conclude Milano - l'adozione di sistemi di monitoraggio delle frontiere, che permettano anche di perseguire i casi di violazione dei diritti umani" (Fonte ANSA).

 

Nascosti in piena Vista. Storie di minori soli e di famiglie in arrivo o in transito alla frontiera nord.

Foto Save The Children Accogliere tutti i minori migranti e non soltanto quelli ucraini. E' l'appello che Save The Children fa all...
Photo Save The Children

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, Save The Children  pubblica "Nascosti in Piena Vista", un rapporto sui minori soli e invisibili che si muovono per l'Europa.
 
L'allarme che viene lanciato dall'ONG è che troppi minori soli si muovono per l'Europa come fossero fantasmi. “Ogni giorno e ogni notte attraversano i confini degli stati membri dell’Unione Europea, Premio Nobel per la pace, che continua a chiudere gli occhi di fronte alle violenze che i migranti sono costretti a subire” afferma Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.
 
Si spostano a piedi, nascosti sotto i camion o sui treni, trasportati in macchina in autostrada dai passeur, attraversano boschi e montagne pericolose come il Passo della morte tra Italia e Francia, spesso di notte, per superare confini blindati, vengono respinti una, due, dieci, venti volte, in modo spesso brutale e illegale, nonostante siano minori, anche tra Paesi Membri dell’Ue. Ma non si arrendono. 

Sono tanti i racconti dei minori stranieri non accompagnati, a volte poco più che bambini, che parlano delle atrocità subite o a cui hanno dovuto assistere, soprattutto lungo la rotta balcanica: ragazzi che raccontano di essere stati derubati, picchiati, denudati in Croazia, detenuti e sottoposti a violenze in Bulgaria. 
 
Le loro storie sono state raccolte nel nuovo rapporto “Nascosti in piena vista. Minori migranti in viaggio (attra)verso l’Europa”, a cura del giornalista Daniele Biella, accompagnato sul campo dal fotoreporter Alessio Romenzi. 
 
 
La voce di questi ragazzi invisibili e coraggiosi è stata raccolta lungo la rotta balcanica e al confine con la Francia. Due mesi trascorsi tra Oulx, Ventimiglia, Udine e Trieste, ripercorrendo le tracce di minori e famiglie nei luoghi di passaggio formali e informali, lungo i sentieri di montagna in entrata dalla Slovenia e in uscita verso la Francia, ascoltando le loro voci, così come quelle delle persone e organizzazioni della società civile che li stanno aiutando, oltre alle istituzioni territoriali che hanno competenza lungo quelle frontiere.
 
 

Minorenni invisibili che sono continuamente esposti al rischio di incidenti, traffico di esseri umani, violenze psicologiche e fisiche, anche per mano istituzionale. 

Una volta arrivati in Italia, minori e famiglie continuano a essere vittime di respingimenti alle frontiere interne, che in particolare per i minori soli sono illegali.  

In mancanza di vie legali e sicure gli adolescenti e le adolescenti sono esposti a grandi rischi, ad attraversare pericolosi sentieri di montagna di notte, a vivere di stenti, a fidarsi dei passeur e di chiunque prometta loro un aiuto per l’attraversamento dei confini.

Tutto questo avviene quasi alla luce del sole. Ma solo per chi lo vuole vedere. Le frontiere sono ancora più chiuse dallo scoppio della pandemia e la libera circolazione del trattato di Schengen sembra il ricordo di un passato lontano.

Report Nascosti in piena Vista 
Minori migranti in viaggio (attra)verso l’Europa

Leonardo Cavaliere 

Foto: Save The Children

 

Nascosti in piena vista. Minori migranti in viaggio (attra)verso l’Europa

I n occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, Save The Children  pubblica "Nascosti in Piena Vista", un rapporto sui minor...


  

Migranti: Save the Children, oltre 200.000 minori stranieri non accompagnati arrivati negli ultimi 5 anni in Europa per chiedere asilo lasciati a destini incerti, molti dei quali senza sicurezza e protezione.

Oltre 200.000 minori stranieri non accompagnati, in fuga da conflitti, persecuzioni o violenze, hanno chiesto asilo in Europa negli ultimi cinque anni, ma è probabile che il numero di bambini e ragazzi arrivati sia molto più alto, molti tra loro, infatti, sono costretti a un’esistenza nell’ombra in Europa, a rischio di sfruttamento e abuso. Lo afferma il nuovo rapporto “Protection Beyond Reach” di Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e garantire loro un futuro, diffuso oggi a cinque anni dal giorno in cui il piccolo Alan Kurdi perse la vita in un naufragio di fronte alla costa turca nel tentativo di raggiungere la salvezza in Europa.

Da allora, più di 700 minori, neonati compresi, hanno perso la vita nel tentativo di raggiungere le coste europee, durante pericolosi viaggi via mare.

Mentre ad alcuni minori sono state garantite sicurezza e protezione, molti altri incontrano ostacoli nell’ottenere lo status di rifugiato, o comunque la tutela prevista per la loro minore età, vivono nella paura costante di essere espulsi o detenuti e si vedono negare la possibilità di ricongiungersi con i membri della famiglia che vivono altrove in Europa, segnala con preoccupazione il rapporto.

I bambini e gli adolescenti che viaggiano da soli o con la loro famiglia, hanno diritti e bisogni specifici e devono essere garantite loro innanzitutto sicurezza e protezione. Al contrario, nonostante alcuni importanti passi avanti come l’adozione da parte dell’Italia della “Legge Zampa” (L. 47/2017) sulla protezione e l’accoglienza dei minori non accompagnati, l’UE e gli Stati membri hanno risposto con misure sempre più restrittive e pericolose, afferma l’Organizzazione.

In Italia si segnala che l’attuale incremento di arrivi via mare a Lampedusa vede coinvolti anche molti minori non accompagnati, 2.168 dall’inizio dell’anno al 31 agosto, e nuclei familiari con bambini, sui quali il gravissimo sovraffollamento dell’hotspot e il prolungarsi dei tempi di trasferimento verso centri di accoglienza idonei a ospitarli, rischia di avere un impatto fortemente negativo. Save the Children è presente sull’isola con un team di operatori per la protezione dei minori. “Auspichiamo che la condizione delle persone più fragili, dei bambini, dei minori soli, delle donne vittime di violenze e di tutti coloro che giungono in Italia spesso dopo situazioni di grave sofferenza vissute durante il viaggio e, in molti casi nei centri di detenzione in Libia, sia al centro dell’incontro di oggi tra le autorità locali e il Governo. E’ necessario velocizzare le procedure di trasferimento, assicurando che ai minori non accompagnati vengano riconosciuti tutti i fondamentali diritti sanciti dalla Legge Zampa, a partire da un’accoglienza immediata degna di questo nome, l’assistenza sanitaria e la nomina di un tutore” ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.

Altrettanta attenzione merita la situazione dei minori presso un confine lontano dai riflettori, quello tra Italia e Francia, in particolare nell’area di Ventimiglia, dove al momento minori accompagnati e nuclei familiari, a fronte della chiusura del campo Roja, risultano, al pari degli altri migranti e richiedenti asilo, privi di accoglienza e rischiano di finire nelle mani dei trafficanti allo scopo di varcare il confine verso la Francia. Notizie preoccupanti arrivano anche dalla rotta balcanica.

“Sono passati cinque anni da quando Alan Kurdi ha perso la vita appena al largo delle coste turche, diventando un tragico simbolo della ‘crisi dei rifugiati’. I leader europei sono stati tra i primi a dire: “Mai più”, ma da allora hanno solo reso le rotte più difficili e pericolose per rifugiati e migranti “, ha dichiarato Anita Bay Bundegaard, direttrice di Save the Children Europa.

“Il modo in cui l’Europa ha trattato i bambini più vulnerabili nel momento del bisogno è inaccettabile. Ad esempio, dall’agosto 2019, ogni giorno in media 10.000 minori risultavano bloccati sulle isole greche, il 60% dei quali di età inferiore ai 12 anni. Sebbene siano stati compiuti alcuni sforzi per ricollocarli al di fuori della Grecia, migliaia sono stati abbandonati al loro destino a causa della riluttanza di alcuni paesi europei ad accogliere e prendersene cura. Nel frattempo, i bambini continuano a morire alle porte della UE mentre i leader europei guardano dall’altra parte”, ha continuato Bay Bundegaard.

Molti minori stanno fuggendo da paesi che affrontano crisi, alcune delle quali protratte per anni. Con il conflitto in Siria al suo decimo anno, la metà degli otto milioni di bambini del Paese non ha conosciuto altro che la guerra. Il conflitto in Afghanistan, da cui proviene la maggior parte dei minori non accompagnati che arrivano in Europa, rimane tra i più mortali per i bambini, che rappresentano quasi un terzo di tutte le vittime nel Paese.Molti Paesi europei hanno risposto alla crisi dei migranti chiudendo i loro confini, facilitando la detenzione dei minori o rendendo quasi impossibile il ricongiungimento dei bambini con i loro genitori. Nella sola Grecia circa 331 minori erano in detenzione nel marzo 2020.

“Quando proviamo ad attraversare i confini veniamo picchiati duramente dalla polizia, trattati rudemente. Penso che vogliano terrorizzarci per scoraggiarci a riprovare. Non vedo la mia famiglia da molto tempo, sono partito per andare in Europa perché non c’era niente per me in Siria, o in Libano, o in Turchia” ha detto Ahmed, un ragazzo di 15 anni fuggito dalla Siria e che ora si trova a Belgrado, in Serbia.

I bambini soffrono di incubi e altri sintomi di traumi e depressione, incluso l’autolesionismo, a causa della loro esperienza nel Paese di origine e del viaggio faticoso, dei permessi di soggiorno precari e della paura di essere espulsi.

“Sebbene siano stati apportati alcuni miglioramenti, questi sono oscurati da politiche e misure di frontiera brutali, per impedire che i bambini vulnerabili entrino in Europa. L’Europa deve trarre insegnamenti dal passato. Le nuove politiche migratorie non dovrebbero andare a scapito della vita dei bambini ” ha continuato Anita Bay Bundegaard.

La maggior parte degli oltre 200.000 minori non accompagnati arrivati in Europa per chiedere asilo proviene da Afghanistan, Siria ed Eritrea e finisce per restare in Germania, Grecia, Italia e Svezia. Ciononostante, su un totale di circa 35.000 richiedenti asilo ricollocati dalla Grecia e dall’Italia negli ultimi cinque anni, solo 823 erano minori non accompagnati. Nel frattempo gli arrivi via mare in Grecia sono quasi raddoppiati tra il 2018 e il 2019 (da 32.000 a 60.000 persone).

In attesa dell’annuncio dell’UE sul “Patto Asilo e Migrazione” che ispirerà le nuove misure in materia, Save the Children chiede che i diritti dei bambini siano al centro di tali decisioni e che l’UE ei suoi leader garantiscano che vengano prese misure per garantire la sicurezza dei minori vulnerabili. Si deve garantire che i minori possano accedere immediatamente all’asilo e alla protezione una volta arrivati in Europa, invece di essere respinti. Solo percorsi di migrazione legale, compreso un rapido accesso al ricongiungimento familiare, possono impedire che i bambini e adolescenti muoiano durante il loro viaggio verso l’Europa.

“Ci aspettiamo che l’Italia giochi un ruolo centrale nelle consultazioni europee per il Patto Asilo e Migrazione, garantendo il giusto spazio alla protezione e accoglienza di minori, neomaggiorenni e nuclei familiari con bambini. Auspichiamo, inoltre, che la Legge Zampa possa essere di ispirazione per la costruzione di un sistema di protezione europeo che consideri i minori non accompagnati soprattutto e innanzitutto minori, e non una componente incidentale della gestione delle politiche migratorie. Al contempo, è essenziale che l’Italia dia piena attuazione a questa innovativa legislazione, emanando al più presto i decreti attuativi mancanti e rendendo omogenea la prassi delle istituzioni territoriali, tra cui Questure e Prefetture, come richiesto a giugno dal report “Superando le barriere”. Un investimento sull’integrazione dei minori migranti e un’attenzione specifica al delicato momento del passaggio alla maggiore età dovrebbero ispirare tanto le politiche europee quanto quelle nazionali, affinché nessuno, in questo momento cruciale per il nostro continente, sia lasciato indietro” ha concluso Raffaela Milano. (imgpress)

 Report Protection-beyond-reach.pdf

Oltre 200.000 minori stranieri non accompagnati arrivati negli ultimi 5 anni in Europa

    Migranti: Save the Children,  oltre 200.000 minori stranieri non accompagnati arrivati negli ultimi 5 anni in Europa per chiedere asilo ...

"Pass4You - supporto tecnico ai tutori volontari" è il progetto promosso dall'ONG Intersos e dall’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) con il supporto di Save the Children, finanziato nell’ambito di “Never Alone – per un domani possibile”.
Come si legge in una nota, il progetto “Pass4You”, nasce per garantire la piena protezione dei minori anche alla luce delle modifiche normative apportate dal d.l. 113/2018 (c.d. “decreto sicurezza”), che conferisce un’importanza decisiva all’ottenimento del passaporto del Paese di origine, poiché tra i requisiti fondamentali per la conversione del permesso di soggiorno per motivi umanitari in permesso per lavoro, così come per il rilascio del permesso per studio, lavoro o attesa occupazione al minore straniero non accompagnato al compimento dei 18 anni.
Il possesso dei documenti di identità, e in particolare del passaporto, rappresenta un requisito fondamentale per garantire la protezione e il pieno riconoscimento dei diritti.
Il progetto “Pass4You” ha preso il via ad ottobre 2019, e fino ad ottobre 2020, con l’avvio della seconda fase, offrirà strumenti, orientamento e supporto ai tutori volontari nello svolgimento delle procedure legate al rilascio del passaporto per Minori stranieri non accompagnati (Msna).
 Per tale ragione risulta fondamentale che il tutore, una volta verificate le procedure e le prassi dei consolati e delle ambasciate del Paese di origine del minore, lo supporti nel presentare la richiesta del passaporto o dell’attestazione di nazionalità e nel reperire al più presto la documentazione richiesta.
Pass4You punta a migliorare le informazioni disponibili sulle prassi specifiche delle ambasciate e dei consolati, attraverso lo sviluppo e la diffusione di strumenti informativi dedicati fruibili da tutori, minori soli non accompagnati, neomaggiorenni e operatori dell’accoglienza. Si vuole inoltre facilitare l’accesso alle ambasciate e ai consolati da parte dei tutori volontari attraverso il coinvolgimento dell’Helpline Minori Migranti di Save the Children, servizio telefonico gratuito e multilingue di consulenza. Tutori, operatori e minori stessi possono beneficiare del servizio in caso di dubbi o per richiedere informazioni. Ancora, Pass4You si propone di semplificare l’aspetto logistico riguardante spostamenti e ospitalità nelle principali città sede delle ambasciate e dei consolati – Roma, Palermo e Milano – attraverso la creazione di schede contenenti le informazioni logistiche volte a velocizzare il raggiungimento di tali sedi diplomatiche, agevolando l’ospitalità nelle tre città.
L'ASGI, tramite la propria rete di avvocati, offre consulenza legale per dirimere dubbi sulle prassi delle autorità diplomatiche dei diversi Paesi e delle questure nelle richieste di requisiti o nelle modalità di rilascio di passaporti, attestazione di nazionalità e titoli di viaggio e sull’interpretazione o i riferimenti della normativa e della giurisprudenza italiane in materia, al fine di consentire ai tutori volontari, ai minori soli e ai neomaggiorenni di ottenere il rilascio dei documenti di viaggio.


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I Minori Stranieri non Accompagnati


Pass4You - supporto tecnico ai tutori volontari

"Pass4You - supporto tecnico ai tutori volontari" è il progetto promosso dall'ONG Intersos e dall’Associazi...
Una fotografia aggiornata della tratta e dello sfruttamento dei minori in Italia, ed in particolare del sistema dello sfruttamento sessuale e della specifica vulnerabilità delle sue vittime, in larga maggioranza di origine straniera.

In Europa 1 vittima su 4 è minorenne e l’obiettivo principale dei trafficanti di esseri umani è lo sfruttamento sessuale. Sono infatti 20.500 le vittime, registrate tra il 2015 e il 2016, di questo sistema violento e senza scrupoli e il 56% dei casi riguarda la tratta a scopo di sfruttamento sessuale.

In Italia le vittime di tratta accertate sono 1.660, con un numero in costante aumento di minorenni coinvolti. Un aumento riscontrato anche direttamente dagli operatori del nostro progetto Vie d’Uscita, che nel 2018, in 5 regioni, hanno intercettato 2.210 vittime di tratta minori e neo-maggiorenni. Un numero cresciuto del 58% rispetto all’anno precedente.

Piccoli schiavi invisibili 2019

Una fotografia aggiornata della tratta e dello sfruttamento dei minori in Italia, ed in particolare del sistema dello sfruttamento sessual...
Nel 2016 sono stati stimati almeno 10 milioni di bambini nel mondo vittime di lavoro forzato, sfruttati a fini sessuali e nell'economia sommersa. In Italia ad altissimo rischio sono i minori migranti soli alla frontiera nord: le ragazze vittime di sfruttamento sessuale per cercare di passare il confine. In aumento le minorenni nigeriane e rumene costrette alla prostituzione forzata su strada. I dati dell'ultimo rapporto di Save the children.


Nel mondo vi sono 10 milioni di “piccoli schiavi invisibili”, ossia bambini e adolescenti costretti a prostituirsi, a lavorare in condizioni di sfruttamento, esposti ad abusi. Un fenomeno sommerso che non risparmia nemmeno l’Italia, con un aumento vertiginoso delle adolescenti da Nigeria e Romania sulle strade e le tante minorenni in transito indotte a prostituirsi alla frontiera di Ventimiglia per pagare i passeurs o trovare un posto dove dormire. Ci sono poi migliaia di minori migranti soli fuggiti dai centri di accoglienza quindi più esposti a forme di sfruttamento e centinaia di bambini che lavorano in nero nel terziario, come gli egiziani nelle frutterie, kebabberie, pizzerie o autolavaggi. È la fotografia documentata nel rapporto di Save the Children “Piccoli schiavi invisibili 2018”, in vista della Giornata internazionale contro la tratta di esseri umani che si celebra il 30 luglio. I quasi 10 milioni di bambini e adolescenti venduti e sfruttati a fini sessuali e lavorativi corrispondono al 25% del totale delle persone in questa condizione, oltre 40 milioni, di cui più di 7 su 10 sono donne e ragazze. Circa 1 milione, secondo le stesse stime, i minori vittime di sfruttamento sessuale nel 2016, mentre in cinque anni – tra il 2012 e il 2016 – 152 milioni di bambini e ragazzi tra i 5 e i 17 anni sarebbero stati coinvolti in varie forme di lavoro minorile, di cui oltre la metà in attività pericolose per la loro stessa salute.



Il fenomeno del “survival sex” alla frontiera di Ventimiglia. In Italia emerge alla frontiera di Ventimiglia il fenomeno del cosiddetto survival sex, ovvero delle minorenni in transito provenienti per lo più dal Corno d’Africa e dai Paesi dell’Africa-sub-sahariana che vengono indotte a prostituirsi per pagare i passeurs somme tra i 50 e i 150 euro per per attraversare il confine o reperire cibo o un posto dove dormire. Una situazione aggravata anche dopo lo sgombero, ad aprile 2018, dell’accampamento informale nell’area lungo il fiume Roja. Da allora, gli operatori di Save the Children sul terreno, hanno rilevato la permanenza in strada di molti minori in condizioni degradanti, promiscue e pericolose che vengono alleviate soltanto dalle associazioni che offrono assistenza legale, connessione a internet e altri beni di prima necessità.

I minori transitanti esposti a sfruttamento e abusi. Al 31 maggio 2018, 4.570 minori risultano irreperibili nel nostro Paese, hanno cioè abbandonato le strutture di accoglienza, in particolare nelle regioni del sud. Si tratta per lo più di minori eritrei (14%), somali (13%), afgani (10%), egiziani (9%) e tunisini (8%) . L’ingresso nell’invisibilità espone i minori in transito a rischi notevoli, in particolare le ragazze minorenni dal Corno d’Africa. Il flusso di migranti eritrei a Ventimiglia nei primi mesi del 2018 ha fatto registrare un notevole incremento rispetto all’anno precedente, quando erano appena il 10% dei transitanti.



Aumentano le ragazze nigeriane e rumene in strada. Tra le ragazze nigeriane che giungono via mare in Italia – emerge dal rapporto – 8 su 10 sarebbero potenziali vittime di tratta a fini di sfruttamento sessuale, un numero che ha fatto registrare, tra il 2014 e il 2016, un incremento del 600%. Molte giovanissime nigeriane sono indotte dagli sfruttatori a dichiararsi maggiorenni per sfuggire al sistema di protezione per minori. Nel corso del 2017, secondo i dati del Dipartimento per le Pari Opportunità le vittime minorenni inserite in programmi di protezione sono state 200 (quasi il doppio rispetto all’anno precedente, 111 vittime), di cui la quasi totalità – 196 – sono ragazze. Anche gli operatori delle unità di strada del programma “Vie d’uscita” di Save the Children in Abruzzo, Marche, Sardegna, Veneto e Roma, tra gennaio 2017 e marzo 2018 sono entrati in contatto con 1.904 vittime, di cui 1.744 neomaggiorenni o sedicenti tali e 160 minorenni, in netta prevalenza (68%) nigeriane, seguite dalle rumene (29%). Un numero in crescita rispetto al periodo maggio 2016-marzo 2017, quando erano state contattate 1.313 vittime. In una sola notte, a ottobre 2017, la rete di organizzazioni riunite nella Piattaforma Nazionale Anti-Tratta ha rilevato 5.005 vittime in strada, tra cui 211 minori, registrando un incremento del 53% rispetto alla precedente rilevazione a maggio dello stesso anno. “E’ inaccettabile che nel nostro Paese bambine e adolescenti finiscano nella rete di sfruttatori senza scrupoli, vittime quotidiane, sulle strade delle nostre città, degli abusi perpetrati da coloro che invitiamo tutti a non chiamare più ‘clienti’”, afferma Raffaella Milano, direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the children.



Lavoro minorile in Italia, il caso degli egiziani. Secondo il rapporto di Save the Children, i casi emersi di lavoro minorile nel nostro Paese nel 2017, riguardanti sia minori italiani che stranieri, ammontano a 220, la punta di un iceberg di un fenomeno sommerso. In particolare, oltre il 70% delle violazioni riguarda il settore terziario, ossia nei servizi di alloggio e ristorazione, nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio, in agricoltura e in attività manifatturiere. La maggior parte sono ragazzi egiziani, anche se il numero degli arrivi si è ridotto dal 2016. Sono ragazzi che vogliono lavorare per inviare i soldi a casa e ripagare il debito contratto per il viaggio. Per questo tendono ad abbandonare precocemente il sistema di accoglienza (al 31 maggio 2018 si registrano 421 minori egiziani irreperibili ) e sono però esposti al rischio dello sfruttamento lavorativo. Nella maggior parte dei casi, i minori egiziani vengono sfruttati nel lavoro in nero a Torino e a Roma negli autolavaggi, dove lavorano 7 giorni su 7 per 12 ore al giorno per 2 o 3 euro all’ora, o nelle pizzerie, nelle kebabberie e nelle frutterie dove lavorano anche di notte per compensi che raramente superano i 300 euro mensili. In tali condizioni di sfruttamento, è purtroppo facile essere coinvolti forzatamente in attività illegali, come spaccio e furti, o assumere mix di cocaina, crack e farmaci a base di benzodiazepine per sostenere turni lavorativi massacranti.

Autore: Patrizia Caiffa

Fonte: Agensir



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I Minori Stranieri non Accompagnati

Dieci milioni di “piccoli schiavi” nel mondo. In Italia i casi di “survival sex” a Ventimiglia, la prostituzione di strada e lo sfruttamento lavorativo

Nel 2016 sono stati stimati almeno 10 milioni di bambini nel mondo vittime di lavoro forzato, sfruttati a fini sessuali e nell'economia ...
Save the Children, a seguito di un'indagine nei centri CivicoZero di Roma, Milano e Torino ha elaborato 5 raccomandazioni da parte dei minori stranieri non accompagnati ai Tutori.

Nel progetto sono stati coinvolti 38 ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 17 anni provenienti da Eritrea, Gambia, Guinea, Egitto, Marocco, Mali, Bangladesh, Ghana e Senegal, che hanno condiviso le proprie aspettative riguardo alla figura del tutore volontario, prevista dalla Legge 47/2017 sulla protezione dei minori non accompagnati.

Dai ragazzi sono arrivati 5 consigli molto utili, su cosa dovrebbe fare un tutore volontario:

- “Aiutarci per ottenere i documenti a cui abbiamo diritto, ma che non sempre otteniamo (passaporto, permesso di soggiorno, codice fiscale, tesserino sanitario, residenza, carta di identità).”

- “Venire a vedere il posto in cui viviamo e in che condizioni siamo accolti, mantenendo con noi un contatto costante per assicurarsi che le condizioni delle strutture in cui stiamo siano adeguate.”

- “Incontrarci e conoscere i nostri interessi e le nostre passioni (arte, sport, musica), così che possiamo seguirle anche qui in Italia.”

- “Instaurare con noi un clima di fiducia, rispettando sempre la nostra cultura, le nostre usanze, la nostra religione e facendoci conoscere le sue.”

- “Darci consigli per la scuola e guidarci nelle nostre scelte formative, aiutandoci nel passaggio alla maggiore età, così che possiamo essere pronti e non ritrovarci da soli o addirittura per strada.”

La cosa principale che un tutore volontario dovrà fare, secondo i ragazzi, è essere il punto di riferimento, una guida

Leonardo Cavaliere

Consigli ai Tutori da Parte dei minori non accompagnati

Save the Children , a seguito di un'indagine nei centri CivicoZero di Roma, Milano e Torino ha elaborato 5 raccomandazioni da parte de...
Nella giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato l'allarme di Save the children: "In 380 da soli in Italia in attesa di essere collocati in altri Pesi europei". Solo un migrante su tre in Italia usufruisce della relocation. Tutori volontari: oltre 2700 cittadini disponibili a seguire un ragazzino straniero non accompagnato.

Più di 380 minori migranti arrivati da soli in Italia o rimasti orfani durante i viaggi in mare ancora in attesa di essere ricollocati in altri paesi europei nelle condizioni ritenute migliori per loro dai tribunali dei minori. Il blocco della cosiddetta relocation per quanti sono giunti in Europa dopo il 26 settembre preoccupa molto Save the children che, nella giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato, lancia un appello per la piena attuazione della legge-Zampa che garantisce opportunità di inclusione sociale a bambini e ragazzi.

Solo un migrante su tre in Italia è riuscito ad usufruire del programma di relocation. A quattro mesi dal blocco della procedura, sono 79 i minori che hanno visto approvare le loro richieste ma che restano in attesa di trasferimento, 151 quelle inviate in attesa di approvazione da parte degli Stati europei individuati e 154 quelle per le quali lo stato di destinazione deve essere ancora individuato.

Nei due anni in cui il programma è stato in vigore, dall'Italia hanno trovato collocazione adeguata in Europa 1.083 bambini accompagnati e appena 99 soli. "Troppi minori migranti giunti in Europa soli, con esperienze drammatiche alle spalle, sono ancora oggi privi di protezione, di una accoglienza adeguata e di opportunità di inclusione sociale", dice Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.

"La decisione di interrompere il programma di relocation - aggiunge - ha significato abbandonare nuovamente al loro destino i minori soli, costringendoli in molti casi a riaffidarsi ai trafficanti o a rischiare la propria vita pur di varcare i confini, come avviene per i tanti ragazzi che anche in questi giorni vediamo ammassarsi ai valichi della frontiera nord, a Como e Ventimiglia, o come mostrano le immagini dei migranti che tentano di attraversare le Alpi innevate a piedi".

Nel 2017 sono stati 15.730 i minori giunti via mare in Italia da soli. Il sistema di accoglienza in Italia registra attualmente la presenza di 18.500 minori non accompagnati di 40 nazionalità diverse. Assenza di personale nelle strutture e mancanza di servizi volti a favorire il loro percorso di integrazione, come l'iscrizione a scuola o la partecipazione a corsi di italiano, sono tra le maggiori criticità evidenziate dai ragazzi.


Una buona notizia invece arriva sul versante dei tutori volontari previsti dalla legge Zampa. Sono più di 2700 i cittadini che hanno dato la loro disponibilità a seguire un ragazzino straniero non accompagnato garantendo il supporto necessario al processo di integrazione nel nostro Paese, dall'iscrizione a scuola al sistema sanitario.
Autore: Alessandra Ziniti

Save the Children: "Serve accoglienza adeguata"

Nella giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato l'allarme di Save the children: "In 380 da soli in Italia in attesa di esser...
La organización no gubernamental Save The Children ha organizado para este verano un campamento destinado a 120 menores extranjeros no acompañados en Melilla, dentro de sus actividades en España para menores desfavorecidos.

Más de 2.300 niños, de entre 3 y 18 años y en riesgo de pobreza o exclusión social, participarán en los campamentos y colonias urbanas de verano organizados por de Save the Children en casi una decena de ciudades españoles.

Barcelona, Cádiz, Lérida, Madrid, Melilla, Sevilla, Toledo, Valencia y Vitoria acogen los campamentos organizados por esta ONG, que, destaca en una nota de prensa.

El objetivo principal es "ofrecer a los niños más vulnerables una alternativa de ocio y tiempo libre educativo que favorezca su desarrollo de manera integral, su descanso y su diversión", señala el portavoz de Save the Children Alejandro Benito.

Muchas familias en situación de riesgo de pobreza o exclusión social no pueden pagar estas actividades para sus hijos, una situación que hace que los menores se sientan discriminados por no poder disfrutar de sus vacaciones como otros niños de su edad.

Los campamentos y colonias tienen un impacto "muy positivo" para mitigar los efectos de baja autoestima y estigmatización generados por la situación de pobreza en la que se encuentran, asevera la ONG, que lleva organizando esta actividad desde 1995.

Save the Children aprovecha para recordar que el 41,8 por ciento de los menores españoles no puede permitirse ir de vacaciones al menos una semana al año.

"Uno de los motivos por los que realizamos las colonias y campamentos es la conciliación de la vida familiar y laboral" dado que hay muchas familias que, aun teniendo empleo, siguen estando bajo el umbral de la pobreza y no pueden costear estas actividades, lamenta Benito.

Además, se trata de "espacios seguros" donde los niños pueden desarrollarse a través de actividades de ocio saludable y educativo, evitando que estén solos o en entornos poco amigables para ellos", añade.

Y con el objetivo de dar respuesta a la malnutrición infantil, estos campamentos proporcionan al menos una comida completa al día a los niños.

Esta campaña cuenta con la colaboración de CaixaProinfancia, el Ayuntamiento de Barcelona; el de Leganés (Madrid); el de Illescas (Toledo) y el Ministerio de Sanidad, Servicios Sociales e Igualdad a través de la convocatoria de ayudas IRPF. Fonte: http://www.diariosur.es/agencias/andalucia/201706/26/save-children-organiza-campamento-997781.html


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I Minori Stranieri non Accompagnati

Save The Children organiza un campamento para 120 menores no acompañados

La organización no gubernamental Save The Children ha organizado para este verano un campamento destinado a 120 menores extranjeros no aco...

Save The Children, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2017, pubblica il primo “Atlante dei Minori Stranieri non Accompagnati in Italia”, in cui vengono racchiusi i dati, le storie e le mappe dei loro percorsi e della nuova vita in Italia attraverso un periodo di 6 anni a partire dalle “Primavere arabe” del 2011.

L’Atlante propone una visione d’insieme dei drammi che i minori soli si sono lasciati alle spalle e delle terribili esperienze vissute per raggiungere l’Europa, del loro coraggio e delle loro aspirazioni per un futuro già pagato così a caro prezzo, che dipende in buona parte dalla presenza di un sistema di accoglienza e protezione adeguato, primo passo fondamentale per un reale percorso di integrazione.

La maggior parte dei minori stranieri non accompagnati presenti nel nostro Paese lo hanno raggiunto attraversando il Mediterraneo centrale.

Tra gennaio 2011 e dicembre 2016 sono sbarcati in Italia 62.672 minori senza adulti di riferimento, provenienti principalmente da Eritrea, Egitto, Gambia, Somalia, Nigeria e Siria. Il loro numero è cresciuto di 6 volte tra il 2011 (4.209) e il 2016 (25.846), e, mentre la loro percentuale sul totale degli arrivi era il 6% nel 2011, l’anno scorso ben 1 migrante su 6 sbarcato sulle nostre coste era un minore solo. La loro presenza è un fenomeno strutturale, al quale troppo spesso si è data una risposta inadeguata, anche in considerazione di una crescente vulnerabilità legata all’età precoce e al genere.

Una specifica vulnerabilità riguarda i minori per i quali l’Italia è un paese di transito, i cosiddetti minori “invisibili”, che avendo come meta altri paesi europei dove vivono già familiari o connazionali con cui sono in contatto, si rendono irreperibili al sistema di accoglienza formale e si riaffidano ai trafficanti correndo gravissimi rischi.

Da 10 anni operiamo in Italia nelle principali aree di sbarco dei migranti in arrivo via mare e siamo inoltre presenti a Roma, Milano e Torino con il progetto CivicoZero, volto a fornire supporto, orientamento e protezione ai minori migranti soli o neo-maggiorenni che si trovano, o che rischiano di trovarsi, in situazioni di marginalità sociale, devianza, sfruttamento e abuso.
 
Fonte Save The Children

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I Minori Stranieri non Accompagnati

Atlante dei Minori Stranieri non Accompagnati in Italia

Save The Children , in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato 2017, pubblica il primo “ Atlante dei Minori Stranier...
Il Mediterraneo è purtroppo sempre più il cimitero d’Europa: solo nei primi mesi 9 mesi dell’anno sarebbero 600 i bambini morti o dispersi nel tentativo di raggiungere le coste del nostro continente. Sono le stime di Save the Children che ricorda che dal 2014 ad oggi sono più di 10.400 i morti o dispersi nel Mediterraneo. “In questi giorni, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, siamo a Lampedusa per ricordare le vite spezzate dei migranti e per chiedere con forza all’Europa un impegno concreto e non più rimandabile per evitare il ripetersi di simili tragedie e favorire la protezione e l’accoglienza di chi cerca un futuro migliore nel nostro continente”, afferma Valerio Neri, direttore generale di Save the Children Italia.

In occasione della Giornata nazionale memoria delle vittime dell’immigrazione a Lampedusa, Save the Children parteciperà agli eventi organizzati dal Comitato 3 Ottobre in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e con il patrocinio del Comune di Lampedusa.

Dallo scorso 7 settembre Save the Children ha avviato un’operazione di ricerca e salvataggio dei migranti nel Mediterraneo con l’obiettivo di salvare quante più vite umane possibili: in poco più di tre settimana la nave Vos Hestia di Save the Children ha tratto in salvo circa 600 migranti, tra cui 85 minori. Tra i più piccoli sono 75 coloro che hanno intrapreso il viaggio verso l’Europa senza l’accompagnamento di uno o più adulti di riferimento.

I bambini che sono sbarcati in Italia nel 2016 sarebbero, secondo l’associazione, 20.600 e degli oltre 301mila migranti sbarcati in Europa i bambini rappresentano il 28%.
“I minori, in particolare se non accompagnati, rappresentano gli individui più vulnerabili tra coloro che intraprendono la pericolosissima traversata del Mar Mediterraneo. Abbiamo il dovere morale, in collaborazione con la Guardia Costiera italiana e le altre Ong, di fare tutto ciò che è in nostro potere per trarre in salvo quante più persone possibile e di offrire ai bambini la protezione di cui hanno bisogno una volta sbarcati in Italia”, sottolinea Neri e aggiunge: “Riteniamo, inoltre, che le istituzioni europee non possano più ritardare l’attuazione di una agenda europea sulla migrazione che abbia al centro i diritti dei bambini.”

Per quanto riguarda l’Italia Save the Children ha promosso la proposta di legge C 1658 sulla protezione e l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, che è nuovamente all’esame della Commissione affari costituzionali dopo essere stata ferma per quasi tre anni. EuNews.it



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Seicento bambini morti o dispersi nel Mediterraneo quest’anno

Il Mediterraneo è purtroppo sempre più il cimitero d’Europa : s olo nei primi mesi 9 mesi dell’anno sarebbero 600 i bambini morti o disper...
L’approvazione, da parte della Conferenza delle Regioni, del protocollo d’intesa sul tema dell’accertamento dell’età dei minori non accompagnati è una decisione importantissima, un primo passo verso l’umanizzazione di una pratica che il più delle volte sbaglia identificando come maggiorenni piccoli ragazzi/e, privandoli dei diritti di protezione previsti per la minore età.
Save the Children Italia dichiara che dall’inizio del 2016 "solo 4 sui 40 soggetti per i quali è stata attivata una procedura sommaria di accertamento dell’età, sono stati riconosciuti come minorenni attraverso l’esame radiografico” “Tra i rimanenti, in due casi l’invio di documenti attestanti la minore età ha sconfessato l’esito dell’esame radiografico che li aveva dichiarati maggiorenni”.



A fronte di un margine di errore di due anni e più, l’esame radiografico del polso non può e non deve essere l’unico strumento medico nella valutazione dell’età anagrafica. Come ci ricordano Le norme internazionali in difesa dei bambini se, anche in mancanza di documenti, non sussistono fondati dubbi rispetto all’età dichiarata, non è necessario sottoporre il presunto minore a un esame medico per accertarne l’età.
In Sicilia, la situazione sul riconoscimento dell’età, come denunciato da associazioni ed attivisti che hanno visitato i centri Hotspot, sono diversi i minori destinatari di un foglio di via. Raffaella Milano denuncia poi il caso delle migranti nigeriane che “ nonostante queste si dichiarino maggiorenni, sussiste un dubbio rispetto alla loro minore età e un grave rischio di abuso e sfruttamento a seguito del mancato riconoscimento come minorenni tramite esame RX.”
Al fine di proteggere e accogliere in maniera degna i minori migranti andrebbe approvato immediatamente dalla commissione affari costituzionali il ddl 1658 che disciplina in maniera organica le ipotesi di accertamento dell’età.

Documento Approvato - Immigrazione: Protocollo per identificazione e accertamento olistico multidisciplinare dell'età dei minori non accompagnati


LEONARDO CAVALIERE

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Accertamento dell’età dei minori non accompagnati verso l'umanizzazione?

L’approvazione, da parte della Conferenza delle Regioni, del protocollo d’intesa sul tema dell’accertamento dell’età dei minori non accom...
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