Pubblicato dal Ministero del Lavoro e del Welfare il Report di Monitoraggio relativo ai minori stranieri non accompagnati sul territorio Italiano.

Il Report fa riferimento ai dati censiti dalla Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione aggiornati al 31 agosto 2017.

L’EVOLUZIONE DELLE PROCEDURE E DEL QUADRO NORMATIVO


Durante il periodo di riferimento sono intervenute alcune novità normative in tema di minori stranieri non accompagnati. La più rilevante è l’entrata in vigore della legge 7 aprile 2017, n. 47 che ha introdotto una serie di modifiche alla normativa vigente in materia di minori non accompagnati con la finalità di definire una disciplina unitaria organica, che al contempo rafforzi gli strumenti di tutela garantiti dall'ordinamento e cerchi di assicurare maggiore omogeneità nell'applicazione delle disposizioni in tutto il territorio nazionale.

Con riferimento all’applicazione operativa della legge 7 aprile 2017, n. 47, è la Circolare del 28 agosto 2017 del Ministero dell’Interno, con la quale sono state date indicazioni applicative agli uffici territoriali, riguardo le novità normative introdotte dalla citata legge.

Sempre in tema di applicazione della legge n. 47 del 7 aprile 2017, è rilevante segnalare che l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha pubblicato le Linee guida per la selezione, la formazione e l’iscrizione negli elenchi dei tutori volontari. L’obiettivo delle Linee guida è quello di assicurare una base comune di intervento in tutto il territorio nazionale offrendo linee di indirizzo a livello nazionale che potranno essere opportunamente implementate alla luce delle esigenze e delle caratteristiche delle singole realtà territoriali regionali.

Con riferimento alle novità intervenute e livello internazionale si segnala l’Action Plan on Protecting Refugee and Migrant Children in Europe (2017-2019), adottato dal Consiglio d’Europa. Il Piano d'azione propone un sostegno concreto agli Stati membri in tutte le fasi del processo di migrazione, con particolare riguardo ai minori non accompagnati.

Il piano d’azione si basa su tre pilastri principali:

- garantire l'accesso ai diritti e alle procedure per i minori,

- fornire una protezione efficace,

- rafforzare l'integrazione dei minori che decidono di stabilizzarsi in Europa.

I DATI RELATIVI AI MSNA


Al 31 agosto 2017 risultano presenti in Italia 18.486 minori stranieri non accompagnati. Le presenze costituiscono il 33,6% in più rispetto allo stesso periodo di rilevazione dell’anno precedente e il 106,7% in più rispetto alle presenze del 2015


I minori stranieri non accompagnati sono in prevalenza di genere maschile (93,1%).

Rispetto all’età, il 7,1% dei minori ha meno di 15 anni, e quasi il 60% è prossimo al compimento del 18° anno di età; i sedicenni costituiscono poco più di un quinto mentre il 9,5% dei minori ha 15 anni.

Rispetto allo stesso periodo dei due anni precedenti, prosegue il trend di aumento dell’età dei MSNA, con l’aumento della quota di diciassettenni (+5,9% rispetto al 2015) e una diminuzione contenuta della quota di minori con meno di 15 anni.


Al 31 agosto 2017, i principali paesi di provenienza dei MSNA sono il Gambia (n=2.512), l’Egitto (n=1.925), la Guinea (n=1.772), l’Albania (n=1.630), la Nigeria (n=1.496) e la Costa d’Avorio (n=1.376). Considerate congiuntamente, queste sei cittadinanze rappresentano più della metà dei MSNA presenti (57,9%).

Rispetto alla distribuzione di queste nazionalità nello stesso periodo di rilevazione dei due anni precedenti, si osserva un incremento di minori provenienti da Gambia, Guinea, Nigeria e Costa d’Avorio, con la speculare diminuzione di minori albanesi ed egiziani.

Le restanti 5 cittadinanze maggiormente rappresentate registrano variazioni più contenute nel periodo dal 2015 al 2017: il numero di minori eritrei e somali diminuiscono del 3,7%, mentre la percentuale di minori provenienti da Mali, Senegal e Bangladesh è in leggero aumento.


La Sicilia si conferma come la Regione che accoglie il maggior numero di MSNA (42,9% del totale), seguita dalla Calabria (9,2%), dall’Emilia Romagna (5,8%), dalla Lombardia (5,5%), dal Lazio (5,1%) e dalla Puglia (5,1%).

Minori Straniere non accompagnate.

Le minori straniere non accompagnate presenti in Italia al 31.08.2017 sono 1.277, ovvero il 6,9% delle presenze totali di MSNA. Rispetto al 31 agosto dell’anno precedente, il peso della componente femminile sul totale delle presenze di MSNA è aumentato di 1,2 punti percentuali, nonostante tale incremento abbia avuto un andamento non lineare nel periodo considerato.

Il 52,6% delle minori presenti ha 17 anni e il 22,4% ha 16 anni, mentre le quindicenni rappresentano il 10%.

Rispetto allo stesso periodo di rilevazione dell’anno precedente, la quota di diciassettenni ha subìto un netto incremento, pari a 10 punti percentuali; un incremento minore si è registrato per la quota di minori di genere femminile con meno di 15 anni (+2,3%).


La maggioranza delle minori straniere non accompagnate proviene dalla Nigeria (589 minori, pari al 46,1% del totale delle presenze femminili), dall’Eritrea (192 minori, pari al 15%), dall’Albania (91 minori, pari al 7,1%) e dalla Somalia (89 minori, pari al 7%).


Fonte: Min. Del Lavoro e delle Politiche Sociali

E-BOOK GRATIS

SCARICA GRATUITAMENTE LA GUIDA PRATICA
I Minori Stranieri non Accompagnati

Report di Monitoraggio relativo ai minori stranieri non accompagnati sul territorio Italiano.

Pubblicato dal Ministero del Lavoro e del Welfare il Report di Monitoraggio relativo ai minori stranieri non accompagnati sul territorio ...
L'Asante Calcio è una squadra formata dai giovani migranti dei centri Azad ed Elom, gestiti dall'associazione palermitana Asante Onlus.

La squadra di calcio, che ha come sponsor Totò Schillaci, militerà nel campionato di terza categoria. 

L’Asante calcio è formata da 20 giocatori che vorrebbero trasformare la passione per il pallone in professione. 

«Lo scopo è aprire una via concreta di crescita, attraverso il gioco del calcio, a degli adolescenti che sono arrivati a Palermo da soli e pieni di aspettative». 

«È giusto dare un’opportunità in più ai giovani migranti fuggiti dalla loro terra in cerca di un futuro migliore - ha detto Schillaci - Il calcio aiuta a superare anche momenti difficili, è anche un modo per potersi divertire. A me il pallone ha cambiato la vita, mi auguro che possa farlo anche con questi giovani. Magari qualcuno lo possiamo portare pure al Palermo, chissà». 

Nella giornata di domenica 22 Ottobre i ragazzi dell'Asante Calcio sono stati in diretta TV col popolare programma sportivo Quelli che il calcio.

Perché portare questi ragazzi in tv? Per permettere loro di farsi conoscere a livello nazionale e quindi avere una reale possibilità professionale per il loro futuro, e anche per sensibilizzare sul tema dei migranti.

Un’esperienza sportiva, ma anche di integrazione sociale"Questa non è una squadra di giovani migranti ma di giovani palermitani", ha detto il sindaco Leoluca Orlando.

Per la prima volta una squadra di calcio, interamente composta da minori stranieri non accompagnati è iscritta alla FIGC.

Asante Calcio, la prima squadra di minori non accompagnati

L' Asante Calcio è una squadra formata dai giovani migranti dei centri Azad ed Elom, gestiti dall'associazione palermitana Asa...
Masnà, questo è il nome della squadra di rugby costituita da minori non accompagnati. Il nome ricorda il termine in vercellese di bambini, ragazzini e l'acronimo di Minori Stranieri Non Accompagnati. A Santhià (Vercelli) grazie al progetto del consorzio Cisas è stato possibile metter su una vera squadra di Rugby. Il rugby è entrato nella vita di questi giovani migranti - tutti di età compresa tra i 16 e i 17 anni - dei Cas di Santhià, Caresana, Borgo d’Ale, Alice Castello e Cigliano. Un’autentica scuola di vita, votata al contatto, all'unione, al gruppo, all’integrazione.

Il direttore Andrea Lux del CISAS dichiara  che «L'idea di affidarci al rugby va proprio in questa direzione: integrare - spiega -. Il nostro scopo è formare un team in cui non giocheranno soltanto i giovani richiedenti asilo ma anche ragazzi del nostro territorio. La palla ovale è lo sport che, per eccellenza, riesce a creare forza nell'unione».

 Daniele Tarasco, veterano santhiatese del rugby, caposaldo dell’Eminenza Grigia, formazione della selezione regionale piemontese Over 50, sarà colui che allenerà questi ragazzi.

 I primi sette ragazzi che parteciperanno a questo progetto provengono da Bangladesh, Burkina Faso, Nigeria, Costa d’Avorio, Mali.
«A novembre scatterà il campionato regionale di rugby a sette, e noi ci saremo, anche se abbiamo chiesto, per ovvie ragioni logistiche, di giocare sempre in trasferta - racconta Tarasco -. Questa particolare specialità è meno impegnativa e pressante rispetto a quella classica, composta da 15 giocatori per squadra. A cui, tuttavia, vogliamo arrivare presto, con tanti partecipanti, anche italiani. Per i ragazzi dei Cas, la palla ovale aiuta nella concentrazione, grazie all’applicazione degli schemi di gioco e all’obiettivo comune di arrivare alla meta e di fare la scelta giusta in condizioni di fatica». 

«Perché - prosegue Tarasco- il rugby viene usato come pratica sportiva per appianare le differenze. Tutti ci possono giocare, portando ognuno le proprie caratteristiche. Fisiche e psicologiche, le proprie individualità. Ognuno ha un ruolo all’interno della squadra e dà il proprio contributo per il suo funzionamento. Giocando, ci si accorge che si riesce a dare di più, molto di più di ciò che si ha dentro».


E-BOOK GRATIS
SCARICA GRATUITAMENTE LA GUIDA PRATICA
I Minori Stranieri non Accompagnati

Una squadra di rugby per i minori non accompagnati

Masnà , questo è il nome della squadra di rugby costituita da minori non accompagnati . Il nome ricorda il termine in vercellese di bam...
Arrivés avec la crise migratoire et ballotés dans des procédures complexes, les «mineurs non-accompagnés», ces jeunes migrants sans famille, posent un défi épineux aux pouvoirs publics, alors que leur nombre explose.

Qui sont les mineurs non-accompagnés ?

Les mineurs non-accompagnés (MNA) sont des étrangers de moins de 18 ans qui se trouvent en France sans adulte responsable. On parle aussi de «mineurs isolés étrangers», leur dénomination jusqu’en 2016.

Selon un rapport d’information au Sénat datant de juin, leur nombre a explosé ces dernières années: de 4.000 en 2010, ils sont passés à 13.000 en 2016 et on «pourrait dépasser 25.000» cette année.

Ce sont essentiellement des garçons (à 95%), âgés de 15 à 18 ans (84%) et originaires d’Afrique (70%).

Leur profil diffère sensiblement de celui des migrants adultes: beaucoup sont «mandatés» par leur famille, leur parcours «est bien souvent organisé par des filières», et ils cherchent plus «des opportunités économiques» que l’asile, affirme le rapport.

Quel parcours en France ?

Les mineurs, non soumis aux règles de séjour des étrangers, ne sont pas expulsables. Ils relèvent de l’aide sociale à l’enfance (ASE), donc des départements, dans un parcours complexe.

Lorsqu’un mineur arrive, il est évalué par le département qui a cinq jours en théorie pour mener des entretiens.

En cas de doute sur leur âge, le juge peut être saisi pour procéder à des tests osseux, très contestés par certains: une loi de 2016 a limité le recours à ces tests, sans le supprimer.

Si le jeune est reconnu mineur, le juge va décider son placement. Depuis 2016 une «clé» de répartition entre départements, révisée chaque année, est utilisée, sur la base de critères démographiques et d’efforts déjà consentis: ainsi le Nord devait accueillir 4,57% des MNA pour 2017, Paris 2,25% et la Lozère 0,11%.

S’il est reconnu majeur, le jeune peut saisir le juge en vue d’une réévaluation.

Quelles difficultés ?

Les difficultés sont d’une part financières. Chaque jeune isolé coûte 50.000 euros par an selon les départements, qui chiffrent à «un milliard d’euros» la facture totale pour 2017.

L’État compense à hauteur de 250 euros par jour pendant les cinq jours de l’évaluation. Mais dans certains départements la durée s’allonge: 60 jours en Seine-Saint-Denis, 30 à Paris...

L’État vient de donner un coup de pouce de 6,5 millions d’euros, jugé insuffisant par les départements qui rappellent la saturation généralisée des structures d’hébergement et d’accueil.

Autre problème, malgré un «référentiel» national fixé en 2017, les procédures ne sont pas harmonisées, notamment dans le recours aux tests osseux, très fréquent dans certains départements et bannis ailleurs.

Les résultats s’en ressentent: si 40% des évaluations concluent à la minorité à l’échelle nationale, on tombe à «15% dans certains départements» selon le rapport.

La clé de répartition, qui ne prend en compte que les mineurs confiés l’année précédente, est aussi critiquée: ainsi les Alpes-maritimes, qui voient arriver de nombreux migrants d’Italie, «continuent d’accueillir des mineurs réorientés depuis d’autres départements»...

Les associations, elles, dénoncent une méfiance préjudiciable aux jeunes, dont le récit est trop systématiquement mis en doute.

Elles s’inquiètent aussi du sort des jeunes évalués majeurs mais qui demandent une réévaluation: «Ils ne sont en fait pas admis dans les dispositifs pour majeurs et errent dans une zone grise qui peut durer 14 mois», assure Corine Torre de Médecins sans frontières.

Quelles solutions ?

«Il faut qu’on trouve une solution», a reconnu jeudi Édouard Philippe, en suggérant que l’État se dote «d’une capacité à décider notamment de la majorité ou de la minorité».

Une «phase de concertation» avec les départements a été lancée en septembre, autour de la phase d’évaluation et de mise à l’abri, et la lutte contre les trafics notamment.

Le rapport du Sénat plaide aussi pour des «partenariats» entre départements et État, voire des «plateformes spécifiques» pour l’évaluation et la mise à l’abri.

Les associations, elles, mettent en garde contre toute démarche qui sortirait les mineurs des dispositifs de protection de l’enfance. «Un enfant reste un enfant, avant d’être un migrant», martèle Mme Torre. 

Qui sont les mineurs isolés étrangers arrivés en France ?

Arrivés avec la crise migratoire et ballotés dans des procédures complexes, les «mineurs non-accompagnés», ces jeunes migrants sans famill...
La commissione Liberta' civili del Parlamento europeo ha approvato la sua proposta per riformare le regole di Dublino, eliminando di fatto il principio del Paese di primo approdo in base al quale i richiedenti asilo sono responsabilita' degli Stati membri in cui hanno compiuto il primo ingresso.
La posizione dell'Europarlamento include l'introduzione di un meccanismo automatico di ridistribuzione dei richiedenti asilo tra tutti gli Stati membri quando un Paese ha superato una certa soglia di ingressi, che viene calcolata sulla base della popolazione, del Pil e del numero di migranti accolti l'anno precedente. La proposta della relatrice Cecilia Wikstrom e' stata approvata con 43 voti a favore e 16 contrari e servira' da base per i negoziati con i governi, che non hanno ancora una posizione comune.

«Dopo tre revisioni di Dublino si arriva finalmente a cancellare quel criterio ipocrita che lasciava la gran parte delle responsabilità sui Paesi di primo ingresso come Italia e Grecia, i confini caldi dell’Europa», commenta soddisfatta l’eurodeputata di Possibile Elly Schlein.

MINORI NON ACCOMPAGNATI


Vengono rafforzate alcune garanzie, tra le quali la nomina di un tutore che deve avvenire entro 24 ore dalla registrazione della domanda di asilo. E’ inoltre previsto che ogni decisione in merito al trasferimento debba essere sempre il risultato di una «valutazione multidisciplinare» compiuta da un’equipe di specialisti composta tra gli altri da medici e psicologi.

Al fine di facilitare i ricongiungimenti è stato infine allargato il concetto di famiglia, che viene esteso dai soli genitori anche a fratelli, zii e nonni, comprendendo anche le famiglie formatesi durante il viaggio. Per i minori non accompagnati resta sempre la scelta tra quattro Paesi in cui recarsi, anche se si sono resi protagonisti dei cosiddetti movimenti secondari, spostamenti all’interno dell’Unione compiuti prima di aver ricevuto una risposta alla richiesta di asilo.

La procedura di assegnazione per quote-paese applicata anche ai minori non accompagnati, seppure temperata dalla valutazione del suo superiore interesse operata da una equipe multidisciplinare, apre la strada alla possibilità di un trasferimento coattivo del minore, evento indubbiamente fonte di trauma per il minore stesso, mentre, come affermato dalla Corte di Giustizia, in generale risponde al superiore interesse del minore restare nello Stato dove questi si trova.
Dalla proposta originaria della Commissione Ue sono stati cancellati i check di inammissibilità, in base ai quali un Paese poteva respingere un richiedente asilo se proveniente da un Paese ritenuto sicuro. Per superare l’opposizione dei Paesi dell’Est è stato invece previsto un periodo di transizione di tre anni durante i quali i Paesi di primo ingresso continueranno ad avere la responsabilità dei rifugiati.



"Ora la palla passa al Consiglio. Il messaggio di questo voto, visto anche il pieno sostegno dei principali gruppi politici, e' chiaro. Non ci siamo limitati ad un esercizio di stile, questa commissione ha lavorato incessantemente per oltre un anno verso una riforma credibile e sostenibile. Non lasceremo che il Consiglio affossi la nostra proposta ne' ci accontenteremo di un compromesso al ribasso. I nuovi criteri che abbiamo introdotto devono essere preservati" Kyenge.
E-BOOK GRATIS
SCARICA GRATUITAMENTE LA GUIDA PRATICA
I Minori Stranieri non Accompagnati



Riforma di Dublino, via libera dell’Europarlamento

La commissione Liberta' civili del Parlamento europeo ha approvato la sua proposta per riformare le regole di Dublino , eliminando di ...
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

 

Minori Stranieri Non Accompagnati © 2015 - Designed by Templateism.com, Plugins By MyBloggerLab.com