Armed groups in Libya are holding thousands of people in detention where they are being submitted to torture and other human rights violations, according to a United Nations report published on Tuesday.


The study, by the UN human rights office, OHCHR, and the UN Support Mission in the country, known as UNSMIL, estimates that some 6,500 people are being held in official prisons while thousands more are in facilities nominally under the authorities or that are directly run by armed groups, some of which are affiliated with the State.

“This report lays bare not only the appalling abuses and violations experienced by Libyans deprived of their liberty, but the sheer horror and arbitrariness of such detentions, both for the victims and their families,” said Zeid Ra’ad Al Hussein, the UN High Commissioner for Human Rights.

One facility, believed to be the largest of its kind in western Libya, houses 2,600 people who face torture, unlawful killing, denial of adequate medical treatment and poor detention conditions.

“Men, women and children across Libya are arbitrarily detained or unlawfully deprived of their liberty based on their tribal or family links and perceived political affiliations,” the report stated.

“Victims have little or no recourse to judicial remedy or reparations, while members of armed groups enjoy total impunity.”

The report’s findings are based on first-hand accounts and other information gathered from sources inside Libya.

Some detainees have been held since 2011 in relation to the armed conflict that led to the overthrow of former President, the late Muammar Gaddafi, and a surge in armed groups.

The report further stated that since renewed hostilities broke out in 2014, armed groups on all sides have rounded up suspected opponents, critics, activists, politicians and others, while hostage-taking for prisoner exchanges or ransom is also common.

“Rather than reining in armed groups and integrating their members under State command and control structures, successive Libyan governments have increasingly relied on them for law enforcement, including arrests and detention; paid them salaries; and provided them with equipment and uniforms,” the report said.

The authors are calling on the Libyan authorities to condemn torture, ill-treatment and summary executions of those detained, and to ensure accountability for these crimes.

“These violations and abuses need to stop – and those responsible for such crimes should be held fully to account.” 

UN report documents horrors faced by thousands held in arbitrary detention in Libya

Armed groups in Libya are holding thousands of people in detention where they are being submitted to torture and other human rights viola...
Le Associazioni che operano a Ventimiglia accusano la polizia francese di falsificare le dichiarazioni sull'età dei minori stranieri non accompagnati così da farli passare come maggiorenni e poterli respingere.
È quanto si legge in una lettera inviata alla Commissione europea e alle autorità italiane da ASGI (Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione), INTERSOS (organizzazione che ha condotto uno studio monitorando per mesi le frontiere italiane, leggi articolo), Terres des Hommes Italia, Oxfam Italia, Caritas Diocesana di Ventimiglia-Sanremo e Diaconia Valdese. La lettera si rivolge alla Commissione europea chiedendo di verificare se le competenti autorità italiane e francesi abbiano violato la normativa europea, valutando se sussistano gli estremi per l’apertura di una procedura d’infrazione.
Una dura condanna nei confronti dei respingimenti di minori stranieri non accompagnati, effettuati dalle autorità francesi sistematicamente, come più volte denunciato, alla frontiera di Ventimiglia, ma anche delle violazioni dei diritti perpetrate in Italia.
L'accusa  è molto precisa e preoccupante, «La polizia francese – spiega Daniela Zitarosa, assistente legale del progetto Intersos a Ventimiglia – falsifica le dichiarazioni dei minorenni che arrivano dall’Italia e tentano di entrare in Francia. Ne abbiamo le prove, con tanto di date di nascita cancellate e modificate nei documenti ufficiali. Purtroppo questa è la normalità». 
Secondo le normative europee, il respingimento alla frontiera dei minori stranieri non accompagnati è illegittimo.
“Come è noto – si legge nella lettera – ai sensi del Regolamento Dublino e della giurisprudenza della Corte di Giustizia europea, i minori non accompagnati che presentano domanda d’asilo in Francia, non possono essere rinviati in Italia: a differenza degli adulti, infatti, ai MSNA non si applica il criterio del paese di primo ingresso. Nel caso in cui invece il minore non manifesti la volontà di presentare domanda d’asilo in Francia (spesso perché non adeguatamente informato di tale diritto), e venga fermato nella zona di frontiera, le autorità francesi potranno respingerlo in Italia. La normativa francese stabilisce però precise garanzie che devono essere rispettate nel caso di respingimento di un msna: in particolare deve essere nominato un tutore provvisorio (c.d. “administrateur ad hoc”) e il respingimento non può essere effettuato prima del termine di 24 ore (c.d. “jour franc”)”. Tali norme e garanzie vengono costantemente disattese dalla polizia di frontiera francese". Non solo i minori fermati "non vengono messi nella condizione di presentare domanda di asilo, ma il respingimento viene effettuato immediatamente, senza che sia nominato l’“administrateur ad hoc” e senza attendere la scadenza del termine di 24 ore previsto dalla legge francese. Un comportamento che espone i minori, che tentano nuovamente di attraversare la frontiera, al controllo dei trafficanti e in alcuni casi al rischio della vita".
 "La dichiarazione di minore età da parte del migrante – spiega Zitarosa - da sola dovrebbe essere sufficiente, per legge, a far sì che lo Stato francese prenda in carico la persona, per poi verificare l’effettiva età in un secondo momento. Succede invece – aggiunge – che i pubblici ufficiali francesi non tengano minimamente conto delle dichiarazioni dei ragazzi e, scrivendo una data di nascita fittizia sui Refus d’entree (una specie di foglio di via), li rispediscono indietro come maggiorenni". 
Il foglio nella foto scattata da un minorenne eritreo dimostra quanto denunciato dalle associazioni.
Il foglio è stato consegnato al minore, nel giugno 2017, da un poliziotto francese della cittadina di Menton.
Si può vedere che la data di nascita dichiarata dal ragazzo (1/10/2001), è stata cancellata e modificata in 1/1/2000, così da far sembrare il ragazzo maggiorenne. 
Le associazioni, partendo da questi fatti hanno inviato la lettera alle istituzioni al fine di "adottare nei confronti delle competenti autorità francesi tutte le misure necessarie affinché cessino i respingimenti illegittimi dei minori stranieri non accompagnati".
Quanto accaduto al giovane eritreo è una prassi nota, adottata molto spesso dalla polizia francese, in particolare a seguito della famosa ordinanza emessa dal Tribunale di Nizza con cui veniva riconosciuto come illegittimo il respingimento di minore.  
Per ovviare all'ordinanza, la gendarmeria "ha parzialmente modificato le proprie prassi. Non, però, nel senso del rispetto della normativa vigente, in ottemperanza alle decisioni giudiziarie. Al contrario, la Polizia francese ha adottato la prassi di identificare sistematicamente i minori fermati in frontiera come maggiorenni".

Leonardo Cavaliere

Minori non Accompagnati: polizia francese accusata di falsificare i dati

Le Associazioni che operano a Ventimiglia accusano la polizia francese di falsificare le dichiarazioni sull'età dei minori stranieri n...
Quest'oggi è stata presentata da Save The Children la prima guida per Tutori Volontari di Minori Stranieri non Accompagnati.
Nell'introduzione si descrive l'intento di questa guida.
Dare supporto e aiuto ai Tutori per gestire al meglio alcune delle questioni che potranno trovarsi ad affrontare durante lo svolgimento del compito. 
 "Ogni bambino e ogni adolescente che è arrivato solo in Italia cercando rifugio deve essere protetto e tutelato. In quanto minorenne, ognuno di loro ha il diritto di essere affiancato da un tutore che vigili e garantisca il rispetto dei diritti che la legge gli attribuisce."

Con l'introduzione della Legge 47/2017 il tutore volontario diventa il nuovo punto di riferimento per il minore straniero non accompagnato.

Il tutore volontario dovrà facilitare la crescita nella società di accoglienza e vigilare sulla tutela dei suoi diritti.

Dalla rilevazione della ONG, con la collaborazione di alcuni Garanti Regionali per l'Infanzia emerge che attualemente i tutori volontari per msna sono circa 2000. La maggior parte sono donne (3su 5) ed hanno un'età compresa tra i 40 e i 50 anni. La maggior parte ha conseguito una laurea in giurisprudenza, in disciline socioeducative e sanitarie.

La Guida per i Tutori Volontari di Minori Stranieri non Accompagnati

Quest'oggi è stata presentata da Save The Children la prima guida per Tutori Volontari di Minori Stranieri non Accompagnati . Nell&#...
Laurent Carre - Libération
Sabato mattina, una dozzina di attivisti pro-migranti e tre parlamentari hanno fatto una visita a sorpresa alla stazione di polizia di Mentone, sul confine franco-italiano.
L'operazione è stata tenuta segreta fino all'alba.
Quando il senatore Guillaume Gontard, dell'EELV ( Europa Ecologia I Verdi è un partito politico francese ecologista di centro-sinistra fondato nel 2010 dalla fusione de Les Verts e della lista elettorale Europa Ecologia), si presenta alla stazione di polizia di Mentone, l'Ufficiale di turno, dopo una lunga trattativa, durata quaranta minuti, può finalmente entrare. 
Ai giornalisti, invece, è stato negato l'accesso.
Secondo quanto riportato da Libération, i migranti vengono normalmente rinchiusi in una stanza chiusa con un lucchetto, dove le condizioni sono più che spartane, senza acqua e senza cibo.
Le donne, a volte, sono in promiscuità con gli uomini.
I minori sono quasi sempre rispediti in Italia, in aperta violazione delle leggi.
Un'altra visita a sorpresa, guidata da Michèle Rivasi, anch'egli membro dell'EELV, è stata fatta alla Stazione di polizia della Stazione Menton - Garavan.
Radio France - Pauline Renoir

Radio France - Pauline Renoir

Tutti i giorni la polizia ferroviaria ispeziona i treni provenienti da Ventimiglia, in cerca di migranti. Quando i migranti vengono rintracciati, la polizia li rimanda dall'altra parte del confine, che attraversano a piedi.
Questo modus operandi è stato più volte denunciato, anche su questo blog, dall'Associazione nazionale per l'assistenza alle frontiere per gli stranieri (Anafé).
Il deputato Rivasi ha rilevato che almeno tre eritrei e ivoriani di età inferiore ai 18 anni sono stati rimandati illegittimamente in Italia dalla polizia.
Il deputato Rivasi denuncia anche il fatto che la polizia effettua questi respingimenti senza comunicare i propri diritti ai migranti e senza chiedere se hanno intenzione di presentare domanda d'asilo. 
Radio France - Pauline Renoir
Tra le circa 20 persone che hanno dormito in stazione, un giovane Maliano ha detto: «On ne nous dit même pas pour la demande d’asile, c’est comme si on n'était jamais entrés. On prend juste notre nom et notre date de naissance. Mais je n’ai pas récupéré le bon papier, ce n’est pas mon nom et la bonne date, je l’ai signalé au policier, il m’a dit que c’est pas son problème. Ils donnent le même formulaire à tout le monde, où c’est coché que tu veux retourner en Italie.» Questo trattamento è riservato anche ai tanti minori non accompagnati che attraversano il confine.

MSNA - Visita a sorpresa di alcuni parlamentari alla Polizia di Frontiera

Laurent Carre - Libération Sabato mattina, una dozzina di attivisti pro-migranti e tre parlamentari hanno fatto una visita a sorpresa al...
La Legge di Bilancio 2018 (L. 27 dicembre 2017, n. 205 pubblicata nella G.U. n.302 del 29/12/2017) all’art. 1, comma 369, stabilisce che :
“Al fine di consentire il pieno ed effettivo esercizio del diritto alla pratica sportiva …, i minori cittadini di Paesi terzi, anche non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno, laddove siano iscritti da almeno un anno a una qualsiasi classe dell’ordinamento scolastico italiano, possono essere tesserati presso società o associazioni affiliate alle federazioni sportive nazionali, alle discipline sportive associate o agli enti di promozione sportiva, anche paralimpici, senza alcun aggravio rispetto a quanto previsto per i cittadini
italiani.”
In una circolare del 22 febbraio 2018 la Federazione Italiana Gioco Calcio ha diffuso le nuove norme in materia di tesseramento dei minori stranieri, ricordando che possono tesserarsi con le stesse procedure previste per i loro coetanei italiani, presentando la medesima documentazione, fatta salva l’obbligatorietà di presentare i seguenti ulteriori documenti:
– certificato rilasciato da istituti scolastici pubblici o paritari in cui sia attesta l’iscrizione del minore da almeno 365 giorni continuativi precedenti alla richiesta di tesseramento
– documento identificativo del calciatore
– documento identificativo dell’esercente la potestà genitoriale
– dichiarazione attestante eventuali precedenti tesseramenti per Federazione estera.
In caso di calciatori la cui potestà genitoriale non sia esercitata dai genitori biologici:
– provvedimento dell’Autorità Giudiziaria relativa alla nomina del tutore;
– autocertificazione del tutore relativa alla dimora/residenza e al mantenimento/cura del minore.

Con il medesimo articolo viene istituito il «Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano» presso l’Ufficio per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, volto a finanziare progetti utili a garantire il diritto all’esercizio della pratica sportiva quale insopprimibile forma di svolgimento della personalità del minore, anche attraverso la realizzazione di campagne di sensibilizzazione.
Si ricorda infine che con la legge 12/2018  26.1.2016, n. 12  era già stato consentito il tesseramento dei minori stranieri regolarmente residenti in Italia a parità di condizioni con i cittadini italiani dal compimento dei dieci anni :«I minori di anni diciotto che non sono cittadini italiani e che risultano regolarmente residenti nel territorio italiano almeno dal compimento del decimo anno di età possono essere tesserati presso società sportive appartenenti alle federazioni nazionali o alle discipline associate o presso associazioni ed enti di promozione sportiva con le stesse procedure previste per il tesseramento dei cittadini italiani».Tale tesseramento resta valido, dopo il compimento del diciottesimo anno di eta’, fino al completamento delle procedure per l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte dei soggetti che, ricorrendo i presupposti di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, hanno presentato tale richiesta.

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I Minori Stranieri non Accompagnati

Minori stranieri e tesseramento a società sportive

La Legge di Bilancio 2018 (L. 27 dicembre 2017, n. 205 pubblicata nella G.U. n.302 del 29/12/2017) all’art. 1, comma 369, stabilisce che ...
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