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La riforma della cittadinanza è stata approvata alla Camera con 310 sì, 66 no, 83 astenuti, ma è una buona riforma?  Nonostante le criticità, è uno storico passo in avanti. Un'attesa lunga 23 anni: una volta approvata anche dal Senato, l'Italia acquisirà almeno 250mila nuovi giovanissimi cittadini. Il testo infatti è pensato soprattutto per le seconde generazioni. Dopo ben tre anni e mezzo dal deposito alla Camera delle proposte de “L’Italia sono anch’io”, un testo di riforma della legge sulla cittadinanza è stato approvato in aula in prima lettura alla Camera.
La proposta di legge è passata alla Camera con 310 favorevoli (maggioranza a 189), 66 contrari e 83 astenuti. I contenuti principali li elenca in modo esauriente il portare StranieriinItalia.it:


I bambini nati in Italia saranno italiani per nascita solo se almeno uno dei genitori ha il permesso Ue per soggiornanti di lungo periodo (cittadini extraUe) o il “diritto di soggiorno permanente” (cittadini Ue). Altrimenti, come gli altri bambini non nati in Italia, ma arrivati qui entro i dodici anni, dovranno prima frequentare uno o più cicli scolastici per almeno 5 anni e, se si tratta delle elementari, concluderle positivamente. Per l’acquisto della cittadinanza servirà una dichiarazione di volontà presentata in Comune da un genitore entro il compimento della maggiore età del figlio, altrimenti questo potrà presentarla tra i 18 e i 20 anni.
Diverse le regole per i ragazzi arrivati in Italia entro i 18 anni di età. Potranno diventare italiani dopo sei anni di residenza regolare e dopo aver frequentato e concluso un ciclo scolastico o un percorso di istruzione e formazione professionale. In questo caso, però, non si tratterà di un diritto acquisito, ma di una “concessione”, soggetta quindi a una certa discrezionalità da parte dello Stato.
C’è anche una norma transitoria per chi ha superato i 20 anni, ma intanto ha maturato i requisiti previsti dalla nuova legge. Potranno infatti diventare italiani i nati in Italia o arrivati qui quando avevano meno di dodici anni, se hanno frequentato in Italia per almeno cinque anni uno o più cicli scolastici e hanno risieduto "legalmente e ininterrottamente negli ultimi cinque anni nel territorio nazionale". Chi rientra nella norma transitoria avrà solo un anno di tempo dall' entrata in vigore della riforma per presentare in Comune la dichiarazione di volontà e diventare italiano. Dovrà poi però aspettare che entro sei mesi il ministero dell’Interno dia il via libera, dopo aver verificato che a suo carico in passato non ci siano stati dinieghi di cittadinanza, espulsioni o allontanamenti per motivi di sicurezza della Repubblica.

Ci sono almeno tre modifiche che sono auspicabili, elencate da Cronache di ordinario Razzismo:
a) l’introduzione di un articolo che intervenga a facilitare la naturalizzazione dei cittadini stranieri adulti stabilmente soggiornanti nel nostro paese, “sacrificati”, nel corso delle mediazioni in Commissione, per raggiungere un accordo all’interno della maggioranza;
b) svincolare la possibilità di acquisire la cittadinanza da parte dei minori nati in Italia dalla titolarità di un permesso di soggiorno Ue di lungo periodo da parte di almeno uno dei genitori: per ottenere questa tipologia di soggiorno vi sono requisiti di reddito stringenti, dunque subordinare il diritto alla cittadinanza alla sussistenza di tale requisito significa di fatto introdurre un principio discriminatorio fondato sul reddito;
c) cancellare quel comma con cui all’ultimo minuto si è modificata la norma transitoria grazie alla quale coloro che al momento di entrata in vigore della legge hanno un’età superiore ai 20 anni e sono in possesso dei requisiti previsti dalla legge (nato in Italia o ingresso prima dei 12 anni, frequenza, per almeno 5 anni, di uno o più cicli presso istituti scolastici appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di istruzione e di formazione professionale triennale o quadriennale idoneo al conseguimento di una qualifica professionale o positiva conclusione del corso di istruzione primaria), possono richiedere la cittadinanza se sono stati residenti in Italia in modo continuativo negli ultimi cinque anni. La modifica dell’ultimo minuto ha infatti previsto che l’ufficiale di stato civile debba richiedere al Ministero dell’Interno un nullaosta relativo all’insussistenza di precedenti dinieghi della cittadinanza per motivi di sicurezza della Repubblica o di provvedimenti di espulsione o di allontanamento per gli stessi motivi di sicurezza nazionale. Ma a differenza di quanto previsto per un’analoga verifica per l’ottenimento del permesso di soggiorno di lunga durata, il Ministero dell’Interno ha ben sei mesi di tempo per rispondere.

Auspichiamo che al Senato il testo non solo non sia modificato in peggio, ma possibilmente sia migliorato.

La riforma della cittadinanza approvata alla Camera. E' davvero una buona riforma?

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Per sottolineare il grande impegno verso i bambini che vivono e che arrivano nel nostro Paese, l’UNICEF Italia è stato impegnato in due audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui minori stranieri non accompagnati e dell’indagine conoscitiva sulla cittadinanza.

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L'ASGI propone in 10 punti una necessaria riforma della materia immigrazione, asilo e cittadinanza per la prossima legislatura. Le proposte di riforma elaborate dall’ASGI, in attesa che si chiarisca la situazione politica in Italia, rimangono una priorità qualunque Governo venga formato .

Le raccomandazioni dell'ASGI sono state tradotte anche in Lingua inglese, francese e araba, così da avere la massima diffusione possibile
Sintesi del manifesto:

L’ASGI ritiene doverosa e non più prorogabile una radicale riforma normativa per:

Il manifesto ASGI per riformare la legislazione sull’immigrazione, asilo e cittadinanza

L'ASGI propone in 10 punti una necessaria riforma della materia immigrazione, asilo e cittadinanza per la prossima legislatura. Le pro...
“Vogliamo promuovere e affermare in modo compiuto anche per i nuovi italiani, minori nati in Italia da genitori migranti o migranti stessi con un lavoro regolare da almeno 5 anni, i diritti alla cittadinanza e al voto, che traggono linfa dall’articolo 3 della Costituzione, dove si dice che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, ed è compito della Repubblica rimuovere quanto ostacola l’eguaglianza e la partecipazione dei cittadini alla vita della comunità a cui appartengono. E accanto a questo articolo, ricordiamo l’articolo 4 della nostra  Carta, in cui si parla del dovere che ogni cittadino, quindi anche i ‘nuovi’ cittadini italiani, ha di concorrere al progresso della società”.
Così il sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio ha spiegato, il 31 Agosto in un dibattito a FestaReggio, i contenuti della Campagna per i diritti di cittadinanza L’Italia sono anch’io e le due proposte di legge di iniziativa popolare, elaborate nell’ambito della stessa Campagna. Il deposito delle proposte di legge in Cassazione è avvenuto il 2 setttembre ed è iniziata la raccolta delle firme (ne servono 50.000) per poter presentare le proposte di legge al Parlamento. I punti di raccolta delle firme sono in via di definizione anche a Reggio e sono previsti per i primi di ottobre importanti eventi di sensibilizzazione in tutte le città italiane.
Una Campagna, ha ricordato Delrio, che è presidente del Comitato promotore nazionale, “che nasce dal basso, io sono soltanto una ‘spalla’ dell’iniziativa, e ha già trovato le adesioni di numerosissime associazioni e istituzioni nazionali e locali, del rocker Luciano Ligabue, dello scrittore Andrea Camilleri e dell’editore Carlo Feltrinelli”.
Ed ora uno sguardo alle proposte di legge: la prima proposta delinea una riforma delle norme attuali sulla Cittadinanza e prevede, per i minori nati in Italia, che: è italiano chi nasce da genitore regolare da un anno ed è italiano chi nasce da genitore nato in Italia; per i minori che crescono in Italia: diventa cittadino italiano chi è giunto in Italia entro il decimo anni di vita, chi frequenta un ciclo di studi in Italia e inoltre diventa italiano a 18 anni chi è nato in Italia da genitore non regolare.
L’altra proposta di legge è sul diritto di voto ai lavoratori regolari da 5 anni, mutuando la proposta dell’Anci del 2005, ora confermata dalla stessa associazione di cui il sindaco Delrio è vicepresidente.


Minoristranierinonaccompagnati.blogspot.com aderisce alla proposta di legge, ADERISCI ANCHE TU (CLICCA QUI ) 





L'Italia sono anch'io intervista Camilleri





“L’ITALIA SONO ANCH’IO”. DELRIO PRESENTA CAMPAGNA PER I DIRITTI DI CITTADINANZA

“Vogliamo promuovere e affermare in modo compiuto anche per i nuovi italiani, minori nati in Italia da genitori migranti o migranti stessi c...
Bella iniziativa di civiltà a Trieste, Udine, Pordenone, Monfalcone, Aquileia, San Vito al Tagliamento e Faedis  comuni che si impegneranno ad inviare ai diciottenni stranieri residenti sul territorio una lettera per informarli dell'opportunita' di richiedere la cittadinanza italiana.

L'iniziativa del Pd e' stata presentata nella giornata del 22 luglio a Trieste, dall'europarlamentare Debora Serracchiani, affiancata dai rappresentanti dei comuni, e da quelli del Forum immigrazione.
''L'ambizione - ha detto Serracchiani - e' di creare una rete che vada oltre ai colori politici, a livello europeo esiste gia', e anche su base locale dobbiamo attivarci per evitare i problemi dell'integrazione''.

18 anni,in FVG i comuni ti informano sull'opportunità di richiedere la cittadinanza italiana

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