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2.071 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto l'Italia via mare.

Il dato, pubblicato dal Viminale oggi, è aggiornato al 23 maggio. 

I minori stranieri non accompagnati approdati sulle coste italiane lungo tutto il 2021 sono stati 10053, 4687 nel 2020, 680 nel 2019, 3.536 nel 2018 e 15779 nel 2017.

 

Le persone migranti ad aver raggiunto le nostre coste, da inizio anno, sono 17973. Nello stesso periodo, lo scorso anno anno erano 13765 e nel 2020 4549.

Il dato è stato diffuso dal ministero degli Interni, considerati gli arrivi rilevati entro le 8 di questa mattina.

 
Dei circa diciottomila migranti che hanno raggiunto l'Italia via mare, sulla base di quanto dichiarato all'ingresso:

Egitto 3305 (18%);

Bangladesh (3040, 17%);

Tunisia (2091, 12%);

 Afghanistan (1796, 10%);

Siria (1295, 7%);

Costa d’Avorio (796, 5%);

Guinea (575, 3%);

Iran (544, 3%);

Eritrea (536, 3%);

Sudan (373, 2%);

inoltre ci sono 3622 (20%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

Leonardo Cavaliere
 

2.071 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto l'Italia via mare.

2.071 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto l'Italia via mare. Il dato , pubblicato dal Viminale oggi, è aggiornato al ...

 

L’IDMC (Internal Displacement Monitoring Centre) nell’ultimo report GRID2022 - Global Report on Internal Displacement dichiara che nel mondo vi sono circa 60 milioni di sfollati interni.

Un record assoluto che nel 2021 è aumentato di oltre 4 milioni di persone rispetto all’anno precedente.

Una cifra senza precedenti, risultato di nuove ondate di violenza e conflitti. In particolare, in paesi come l’Etiopia, l’Afghanistan, la Siria e la Repubblica Democratica del Congo.

L’IDMC (Internal Displacement Monitoring Centre), per chi non la conoscesse, è un'organizzazione internazionale non governativa fondata nel 1998 dal Norwegian Refugee Council a Ginevra. Si concentra sul monitoraggio e sulla fornitura di informazioni e analisi sugli sfollati interni nel mondo.

Il segretario generale del Norwegian Refugee Council ha dichiarato che la cifra record contenuta nel rapporto, oggi, è ancora peggiore, perché non tiene conto dei quasi 8 milioni di sfollati Ucraini.

Jan Egeland, aggiunge, rivolgendosi direttamente ai leader mondiali, di fare un importante cambio di passo per porre fine a questa inutile impennata di sofferenza per tanti uomini.

Il 2021, dopo l’anno record del 2020, ha alzato ancora di più l’asticella, incrementando di circa il 50% il numero dei rifugiati interni rispetto all’anno precedente.

L'Africa subsahariana è stata la regione più colpita, con più di cinque milioni di sfollati nella sola Etiopia, la cifra più alta di sempre per un singolo paese. La Repubblica Democratica del Congo, l’Afghanistan e anche il Myanmar hanno registrato un record senza precedenti.  ​​In Medio Oriente e Nord Africa gli sfollati interni, invece, sono diminuiti rispetto agli anni precedenti, ma il numero complessivo della regione rimane alto. Molto alto e preoccupante.


"La tendenza a rimanere sfollati per un lungo periodo non sarà invertita a meno che non siano stabilite condizioni sicure e sostenibili per gli sfollati interni, tali che possano tornare a casa, integrarsi a livello locale o reinsediarsi altrove", ha affermato la direttrice di IDMC, Alexandra Bilak.

La maggior parte degli spostamenti interni sono dovuti a cause climatiche.

Cicloni e inondazioni, in particolare, nelle aree densamente popolate dell’Asia e nelle isole del Pacifico.


Cina, Filippine e India hanno registrato le cifre più alte degli ultimi cinque anni, rispettivamente sei milioni, 5,7 milioni e 4,9 milioni.

In molti paesi, oltre al problema climatico si aggiungono conflitti e violenze che inducono le persone a fuggire anche più volte. Un esempio di questo sono gli sfollati di Mozambico, Myanmar, Somalia e Sud Sudan.

Il Covid-19 ha aggravato ancora di più le disuguaglianze e reso più precaria la vita degli sfollati interni.


Gravissimo e preoccupante è il dato dei minorenni sfollati nel mondo, 25,2 milioni, pari a circa il 42% di tutti gli sfollati interni nel mondo.

Gli effetti dello sradicamento di questi minori vanno oltre l’immediato bisogno di sicurezza, benessere e istruzione.

Sono necessari più dati per comprendere meglio l’impatto a lungo termine, ma è chiaro che proteggere e sostenere i bambini e i giovani sfollati non solo salvaguarda i loro diritti, ma contribuisce anche a un futuro più stabile per tutti.


I dati presentati nel REPORT mostrano che essere sfollati interni colpisce ogni aspetto della vita dei bambini, con impatti a cascata sulla loro sicurezza, nutrizione, salute, istruzione e aspirazioni per il futuro. Ad esempio, il forzato allontanamento dalla scuola può comportare perdite di apprendimento e ridurre le interazioni sociali con i coetanei. La mancanza di accesso a spazi sicuri aumenta la vulnerabilità  e i rischi, come i matrimoni precoci, la violenza e gli abusi, con conseguenze per il benessere fisico e la salute mentale dei bambini.

Il protrarsi per un lungo periodo di questa condizione può avere impatti a lungo termine, incluso il disimpegno dalla scuola, minori opportunità educative e professionali e una riduzione del reddito futuro, a sua volta aggravando la povertà intergenerazionale. Al contrario, la protezione dei bambini e dei giovani e la garanzia del loro apprendimento continuo e della loro salute possono contribuire al loro futuro sviluppo individuale, plasmando positivamente la società del futuro. 

Leonardo Cavaliere 

Clicca qui per il report GRID2022 - Global Report on Internal Displacement

Per approfondire  clicca qui

Foto: IDMC

25 milioni di minori sfollati interni nel mondo. Un dato preoccupante.

  L’ IDMC (Internal Displacement Monitoring Centre) nell’ultimo report GRID2022 - Global Report on Internal Displacement dichiara che ne...

Il Comitato di Lanzarote del Consiglio d’Europa, pubblicando nella giornata del 13 aprile, dieci rapporti sulle attività di sensibilizzazione sui minori scomparsi, lo sfruttamento e gli abusi sessuali in 41 Paesi ha dichiarato: “La maggior parte degli Stati esaminati offre servizi di supporto, come le linee telefoniche dirette per i bambini vittime di sfruttamento o abuso sessuale”.

 Leyla Kayacik, rappresentante speciale del segretario generale (Srsg) per la migrazione e i rifugiati, ha dichiarato: “Quando un gran numero di migranti e rifugiati arriva in nuovi Paesi, dopo un viaggio molto difficile e potenzialmente traumatico, le persone più vulnerabili, soprattutto i bambini, sono spesso le più colpite. Sono anche esposti ad altri rischi, tra cui lo sfruttamento e l’abuso sessuale”.

Dall'analisi del Comitato risultano iniziative di contrasto e sensibilizzazione in diverse lingue. Si segnalano:

- in Svezia, Save the Children ha creato un progetto “Listen to me!”;

- la Francia ha sviluppato una piattaforma online, in sette lingue, per l’accoglienza e all’integrazione dei rifugiati;

- in Islanda, c’è una linea di assistenza esclusivamente per i richiedenti asilo;

- in Danimarca, l’Ong “Danish Refugee Council” fornisce interpreti in oltre 80 lingue e dialetti;

- in Italia, il 114 Childline (Telefono Azzurro) offre l’interpretazione simultanea in 20 lingue.

 Oltre 30 Stati forniscono servizi gratuiti a chi chiama. 

In tutti gli stati si utilizzano protocolli di identificazione, documentazione, rintracciamento e ricongiungimento familiare.

Dieci rapporti su 41 Paesi per minori scomparsi, sfruttamento e abusi.

Il Comitato di Lanzarote del Consiglio d’Europa, pubblicando nella giornata del 13 aprile, dieci rapporti sulle attività di sensibilizzazio...


66432 i migranti approdati sulle coste italiane dall'inizio del 2021, quasi il doppio rispetto al 2020, in cui furono 34134. 

Il dato è basato su quanto diffuso dal Ministero degli Interni il giorno 27 Dicembre.

9478 i minori stranieri non accompagnati che hanno raggiunto le coste italiane nel 2021, il doppio rispetto a quelli approdati sulle coste italiane nel 2020.

I migranti, sulla base di quanto dichiarato al momento dell'arrivo sulle coste italiane, provengono da:

  • Tunisia (15.628,24%),
  • Egitto (8.261, 12%), 
  • Bangladesh (7.737, 12%), 
  • Iran (3.892, 6%), 
  • Costa d’Avorio (3.727, 6%), 
  • Iraq (2.557, 4%), 
  • Guinea (2.419, 4%), 
  • Siria (2.235, 3%), 
  • Eritrea (2.197, 3%), 
  • Marocco (2.191, 3%) 
15.588 persone (23%) provengono da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

66.432 le persone migranti approdate sulle coste italiane da inizio anno.

66432 i migranti approdati sulle coste italiane dall'inizio del 2021, quasi il doppio rispetto al 2020, in cui furono 34134.  Il dato è...

 45.714 le persone migranti arrivate sulle coste da inizio anno.

 6.678 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto il nostro Paese via mare. Il dato è aggiornato al 27 settembre.

Il dato è stato diffuso dal Ministero degli Interni, considerati gli approdi rilevati entro le 8 di questa mattina.

Sulla base di quanto dichiarato al momento dello sbarco, le nazionalità sono:

  • Tunisia, 12.834 (28%); 
  • Bangladesh (5.539, 12%); 
  • Egitto (4.093, 9%);
  • Costa d’Avorio (2.872, 6%);
  • Iran (2.351, 5%);
  • Guinea (1.841, 4%);
  • Iraq (1.717, 4%);
  • Eritrea (1.588, 4%);
  • Sudan (1.511, 3%);
  • Marocco (1.479, 3%)
A questi si aggiungono 9.889 persone (22%) provenienti da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

45.714 persone sulle nostre coste. Oltre il 14,6% sono minori non accompagnati.

  45.714 le persone migranti arrivate sulle coste da inizio anno .   6.678 i minori stranieri non accompagnati ad aver raggiunto il nostro ...

Le persone arrivate, da inizio anno, sulle coste italiane sono 43372, il dato, diffuso dal Viminale, è aggiornato al 21 settembre.

I minori stranieri non accompagnati sono 6624 e rappresentano circa il 15,3% di tutti i migranti approdati sulle nostre coste.

Assistiamo ad un incremento di minorenni sia rispetto al 2020 (4687) che al 2019 (3536).

Le nazionalità di provenienza dei migranti, in base alle dichiarazioni all'arrivo, sono:

  • Tunisia (12.646, 29%);
  • Bangladesh (5.454, 13%);
  • Egitto (4.058, 9%);
  • Costa d’Avorio (2.844, 7%);
  • Iran (2.128, 5%);
  • Guinea (1.800, 4%);
  • Eritrea (1.575, 4%);
  • Iraq (1.563, 4%);
  • Sudan (1.496, 3%);
  • Marocco (1.477, 3%) 

8.331 persone, che rappresentano il 19%, provengono da altri Stati o per le quali è ancora in corso la procedura di identificazione.

Leonardo Cavaliere


43.372 persone arrivate sulle nostre coste. Circa il 15,3% sono minori non accompagnati.

Le persone arrivate , da inizio anno, sulle coste italiane sono 43372, il dato, diffuso dal Viminale, è aggiornato al 21 settembre. I minori...
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