L’IDMC (Internal Displacement Monitoring Centre) nell’ultimo report GRID2022 - Global Report on Internal Displacement dichiara che nel mondo vi
sono circa 60 milioni di sfollati interni.
Un record assoluto che nel 2021 è aumentato di oltre 4 milioni di
persone rispetto all’anno precedente.
Una cifra senza precedenti, risultato di nuove ondate di violenza
e conflitti. In particolare, in paesi come l’Etiopia, l’Afghanistan, la Siria e
la Repubblica Democratica del Congo.
L’IDMC (Internal Displacement Monitoring Centre), per chi non la
conoscesse, è un'organizzazione internazionale non governativa fondata nel 1998
dal Norwegian Refugee Council a Ginevra. Si concentra sul monitoraggio e
sulla fornitura di informazioni e analisi sugli sfollati interni nel mondo.
Il segretario generale del Norwegian Refugee Council ha dichiarato
che la cifra record contenuta nel rapporto, oggi, è ancora peggiore, perché non
tiene conto dei quasi 8 milioni di sfollati Ucraini.
Jan Egeland, aggiunge, rivolgendosi direttamente ai leader mondiali,
di fare un importante cambio di passo per porre fine a questa inutile impennata
di sofferenza per tanti uomini.
Il 2021, dopo l’anno record del 2020, ha alzato ancora di più l’asticella,
incrementando di circa il 50% il numero dei rifugiati interni rispetto all’anno
precedente.
L'Africa subsahariana è stata la regione più colpita, con più di
cinque milioni di sfollati nella sola Etiopia, la cifra più alta di sempre per
un singolo paese. La Repubblica Democratica del Congo, l’Afghanistan e anche il
Myanmar hanno registrato un record senza precedenti. In Medio Oriente e Nord Africa gli sfollati
interni, invece, sono diminuiti rispetto agli anni precedenti, ma il numero
complessivo della regione rimane alto. Molto alto e preoccupante.
"La tendenza a rimanere sfollati per un lungo periodo non sarà
invertita a meno che non siano stabilite condizioni sicure e sostenibili per
gli sfollati interni, tali che possano tornare a casa, integrarsi a livello
locale o reinsediarsi altrove", ha affermato la direttrice di IDMC,
Alexandra Bilak.
La maggior parte degli spostamenti interni sono dovuti a cause climatiche.
Cicloni e inondazioni, in particolare, nelle aree densamente popolate
dell’Asia e nelle isole del Pacifico.
Cina, Filippine e India hanno registrato le cifre più alte degli
ultimi cinque anni, rispettivamente sei milioni, 5,7 milioni e 4,9 milioni.
In molti paesi, oltre al problema climatico si aggiungono
conflitti e violenze che inducono le persone a fuggire anche più volte. Un
esempio di questo sono gli sfollati di Mozambico, Myanmar, Somalia e Sud Sudan.
Il Covid-19 ha aggravato ancora di più le disuguaglianze e reso
più precaria la vita degli sfollati interni.
Gravissimo e preoccupante è il dato dei minorenni sfollati nel
mondo, 25,2 milioni, pari a circa il 42% di tutti gli sfollati interni nel
mondo.
Gli effetti dello sradicamento di questi minori vanno oltre l’immediato
bisogno di sicurezza, benessere e istruzione.
Sono necessari più dati per comprendere meglio l’impatto a lungo
termine, ma è chiaro che proteggere e sostenere i bambini e i giovani sfollati
non solo salvaguarda i loro diritti, ma contribuisce anche a un futuro più
stabile per tutti.
I dati presentati nel REPORT mostrano che essere sfollati interni
colpisce ogni aspetto della vita dei bambini, con impatti a cascata sulla loro
sicurezza, nutrizione, salute, istruzione e aspirazioni per il futuro. Ad
esempio, il forzato allontanamento dalla scuola può comportare perdite di
apprendimento e ridurre le interazioni sociali con i coetanei. La mancanza di
accesso a spazi sicuri aumenta la vulnerabilità e i rischi, come i matrimoni precoci, la
violenza e gli abusi, con conseguenze per il benessere fisico e la salute
mentale dei bambini.
Il protrarsi per un lungo periodo di questa condizione può avere
impatti a lungo termine, incluso il disimpegno dalla scuola, minori opportunità
educative e professionali e una riduzione del reddito futuro, a sua volta
aggravando la povertà intergenerazionale. Al contrario, la protezione dei bambini
e dei giovani e la garanzia del loro apprendimento continuo e della loro salute
possono contribuire al loro futuro sviluppo individuale, plasmando
positivamente la società del futuro.
Leonardo Cavaliere
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Foto: IDMC
L’ IDMC (Internal Displacement Monitoring Centre) nell’ultimo report GRID2022 - Global Report on Internal Displacement dichiara che ne...